Se una donna
mette la stessa arte a
nascondere il suo sentimento anche a chi lo ha ispirato, può
perdere
l'occasione di conquistarselo . In ogni sentimento c'è tanta
parte di vanità
che non si può
lasciarlo a se stesso. Ben
pochi sono coloro che possono innamorarsi completamente senza un po' di
incoraggiamento.
Ci sono poche persone
come Sara.
E’ proprio
vero. E’
unica.
Quasi un sussurro, impercettibile nel brusio della
classe,
quasi un sospiro, che attraversa cuore e mente, quasi sognante, come
sfuggito
alla gabbia dei suoi pensieri, quasi.
Rivolgi presto lo sguardo altrove. Vuoi
proiettarti via, in
una dimensione lontanante, costruita con i sogni e i ricordi, e i suoi
sorrisi
e il suono squillante della sua risata; sai anche che non puoi
lasciarti
trascinare, non ancora, non adesso.
In un istante sigilli bene quella insolente
finestra sui tuoi
pensieri.
***
Corri, come non hai mai corso prima.
L’asfalto scivola
veloce sotto i tuoi piedi; la luce ti acceca, il vento è
freddo sulla tua pelle
e nei tuoi polmoni, le gambe vogliono cedere. Ma tu non vuoi pensare, e
continui a correre.
Muovi distrattamente le mani, come se volessi
risvegliarle
da un lungo sonno, come a voler cacciare un formicolio che non
c’è. L’hai
abbracciata. L’hai abbracciata. E
la
cosa ti sconvolge, perché, ancora una volta, è
sfuggito al tuo controllo.
Certo, avevi già sognato di farlo. Avevi sognato di
baciarla, di raccontarle
tutto quello che hai dentro, dalla cosa più sciocca, dal
pensiero più casuale,
a quell’amore che non vuoi esprimere, che non sai esprimere,
che ti rifiuti di
provare. Ma sono solo sogni, fatti di stelle; non gli dai peso, e al
mattino li
lavi via fin quando non ne rimane che una sensazione.
Ma lei stava ridendo, e i suoi occhi, i suoi
occhi…come
governato da una forza superiore, hai sentito il bisogno di starle
vicino.
Come ogni volta, ne rimuovi il ricordo. Non sei il
tipo di
uomo che scrive poesie d’amore, che canta serenate, che
arrischia gesta
romantiche. Non lo sei e non hai intenzione di esserlo.
Le poesie sono per i sognatori; per coloro che
sacrificano
la realtà e vivono di fantasia, che amano donne che non
esistono, e cantano un
sentimento che non conoscono.
Non sei neanche il tipo che ama; cosa significa
amare? Come
si può rinchiudere tante sensazioni, tante
necessità, e sofferenze, e passioni,
e desideri, e rabbia, e gelosie, e felicità, e frustrazioni,
e notti insonni, e
sogni affollati, in una sola, misera definizione? Costruita per amanti
incauti
e industrie di cioccolatini?
Quindi non le dirai che l’ami. Ma questo
non ha niente a che
fare con le eventuali difficoltà etimologiche che ti sei
costruito. E’ perché,
più di tutto, sei orgoglioso. E un uomo orgoglioso non
sopporta di avere paura.
***
La testa sta per scoppiarti. Ti ama. Non ne sei
certo, non
ne sarai mai certo; quella parte di te che ha ancora dignità
ti ricorderà
sempre che la realtà che percepisci è distorta.
Eppure glielo senti sussurrare,
di tanto in tanto. Non è mai cristallino, eppure lo avverti
chiaramente, come
una sensazione che ti travolge e ti sconvolge.
Capita raramente. Quando ti guarda con un certo
luccichio
negli occhi; soprattutto se è arrabbiata per qualcosa che
non sapevi di aver
fatto. A volte è più di una sensazione; a volte
si nasconde tra le sue parole.
Oggi lo stava confessando. A Carlo. Tra tutte le
persone.
Non lo sopporti, non l’hai mai potuto
soffrire, ma in questo
momento provi un odio profondo per lui. Perché lui
può parlarle così; perché
ora, con quello che hai sentito, ti sarà ancora
più difficile comprimere tutto
in quel recondito
angolo della tua
mente, dove conservi lei.
Soprattutto perché odi la certezza, la
prova schiacciante,
della tua codardia.
Poggi il capo sul banco e sospiri. E’
finita.
Lentamente, ti liberi di tutto. Svuoti quella
piccola
scatola di lei, che nascondevi ma mettevi gelosamente da parte. Lasci
che tutto
cada nell’oblio.
Ti rialzi. Eri stanco di correre.
Certo, non puoi pretendere di essertene liberato;
non
scompare mai, è come una di quelle ferite che lascia sempre
una cicatrice; a
volte si riaprono, a volte rimangono lì, testimoni di quanto
è avvenuto,
immobili sul tuo cuore. A volte non si richiudono mai.
***
E’ una nuova notte, della tua nuova
vita. Lei è seduta sola,
su una panchina, sotto le stelle.
E’ quasi il momento perfetto; stai quasi
per dirglielo,
quasi per urlarglielo e prenderla tra le tue braccia; quasi per
rinnegare ciò
che ti sei detto in questi mesi; è quasi magico.
Sorridi, e ti volti, scomparendo nella notte.
Quasi. Ma non
proprio.
***
Una singola, impertinente lacrima si fa strada
sulla guancia
della ragazza. Con gesto impaziente, ne elimina le tracce. Questa notte
non è
per i cuori infranti.
***
Così procede la vita, un susseguirsi di
quasi-storie e
quasi-occasioni, momenti mancati e sogni insolenti.
Così procede questa nostra
quasi-storia, mai reale e mai irreale, vive su quel raggio di luce che
separa
il sogno dall’esistenza, si ciba di ambiguità, di
malintesi, di interpretazioni
fantasiose, di mezze parole e mezze verità.
Eppure continuiamo a
raccontarla, perché, in fondo, è così
che amiamo che sia.
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