Tsunayoshi si lasciò cadere sul divano, per la prima volta
da quando Reborn era entrato a far parte della sua vita era rimasto a
casa da solo, completamente solo. Nana e i ragazzini erano andati al
cinema, Bianchi era tornata in Italia per risolvere delle questioni in
sospeso con la sua famiglia natale e Reborn era chissà dove
a fare chissà cosa come ogni volta che misteriosamente
spariva.
Sebbene non desiderasse altro quando iniziò a calare la sera
e nessuno era ancora tornato cominciò a sentire un senso
crescente di sconforto e paura. La sua casa era sempre la stessa, ma
adesso percepiva presenze inquietanti, come se ci fosse qualcuno a
osservarlo.
Dopo aver seppellito il suo orgoglio, quasi sull'orlo delle lacrime si
decise a telefonare a Gokudera, lui di certo non lo avrebbe giudicato
per avere paura di rimanere da solo a casa a diciannove anni.
Prese il cellulare e selezionò il suo contatto. Neanche uno
squillo dopo già c'era stata risposta.
"Decimo!" una risposta carica di entusiasmo.
"G-Gokudera-kun, mi dispiace disturbarti a quest'ora..."
cercò di dire.
"No no, nessun disturbo, Decimo. Lo sapete che per me è un
piacere immenso sentirvi."
Tsunayoshi ingoiò a vuoto sentendo un brivido lungo la
schiena, le ombre sul muro erano terrificanti. "Gokudera, ti prego,
puoi venire qui? Mi vergogno tantissimo, ma non c'è nessuno
e ho realizzato di avere paura..." disse.
"Certo, Decimo. Nessun problema."
Detto fatto, un secondo dopo suonò il campanello.
Per un istante Tsuna sussultò e tremò al pensiero
di chi potesse essere, ma Gokudera dall'altro lato della cornetta
mormorò un gentile "mi aprite?"
Tsunayoshi chiuse la chiamata e andò ad aprire la porta,
resistette alla tentazione di buttarsi tra le sue braccia per il
conforto che aveva tratto solo dal vederlo, poi si rese conto che in
effetti era un po' sospetto che fosse già arrivato.
"Hai fatto in fretta..." commentò.
"Sì, ero nei paraggi" rispose Gokudera. Entrò in
casa lasciando che Tsuna chiudesse la porta, si tolse le scarpe
sistemandole all'ingresso.
"Perdonate l'intrusione" disse per cortesia.
Tsuna gli sorrise, ora che c'era lui si sentiva al sicuro per motivi
non meglio specificati dal momento che Gokudera portava guai e li aveva
sempre portati fin dal primo giorno. Inspirò profondamente
dal naso e rilasciò lentamente l'aria rilassando le spalle.
"Ti va di vedere un film?" chiese.
"Mi va qualsiasi cosa vada a voi" rispose Gokudera sorridendogli.
Tsuna ricambiò sentendo il suo cuore accelerare.
"D'accordo, allora andiamo di là e vediamo un po' che
troviamo."
Gokudera prese posto sul divano, Tsuna si premurò di stare
lontano quel tanto che bastava per non fare prendere il sopravvento
alle emozioni. Aveva sbagliato a chiamare Gokudera, avrebbe dovuto
chiamare Yamamoto perché risolto un problema se ne era
creato un altro e adesso era più agitato di prima.
Doveva esserci un motivo per cui il suo incoscio lo aveva spinto a
cliccare su "Ai no kotodama", il primo film che era uscito sul sito di
streaming selezionato attraverso lo smart TV. La copertina non faceva
alcun mistero della trama: due giovani ragazzi si stavano baciando su
un letto che sembrava fin troppo morbido.
Tsuna studiò l'espressione di Gokudera, cercò sul
suo viso segni di disapprovazione o confusione, ma non ne
trovò alcuno.
"Va bene questo?" chiese.
Gokudera si limitò a un gesto di assenso. Tsuna
cliccò sul tasto "play" e dopo aver chiuso una decina di pop
up tra cui anche diversi siti porno il film iniziò.
Tsuna sentì intensi brividi dietro la schiena con quel primo
bacio quasi all'inizio, sospirò profondamente e
istintivamente bloccò la visione cliccando un tasto sul
telecomando.
"F-Forse dovremmo guardare altro?" chiese.
Gokudera gli rivolse uno sguardo gentile. "Non vi sta piacendo?"
domandò.
"No, non è questo... è solo che... non so quanta
voglia hai di vedere dei ragazzi che si baciano..."
Gokudera ingoiò a vuoto per un istante poi parve ricomporsi.
"Ci sarà anche una trama, no?" chiese.
Tsuna annuì timidamente. "Lo spero..." disse.
Racimolò tutto il suo coraggio e rimise la pellicola.
Istante dopo istante la temperatura del suo corpo saliva e respirare
normalmente sembrava sempre più difficile. C'erano scene
così passionali che era impossibile rimanerne indifferenti
specialmente se ogni volta scambiava i due attori con se stesso e
Hayato senza neanche averne il controllo.
Bloccò di nuovo la visione. "Scusami..." mormorò
imbarazzato.
Gokudera gli rivolse uno sguardo apprensivo. "Che succede, Decimo?"
chiese.
"N-Niente... è solo che..." cercò di dire, poi
tutto il suo interno si oppose al pensiero di continuare a fingere che
non fosse turbato e lo spinse a parlare di nuovo.
"P-Posso farti una domanda?" domandò timidamente.
"Certo..." rispose Gokudera sempre più preoccupato
perché Tsuna aveva leggermente iniziato a tremare e forse
anche a iperventilare, ma non ne era sicuro al cento per cento.
"No no, tranquillo non è niente di grave" cercò
di rassicurarlo Tsuna. "Ho solo paura di come potresti reagire..."
disse.
Gokudera cercò di mantenersi calmo mentre si stava agitando
a sua volta.
"Di cosa potresti pensare di me..." sussurrò Tsuna
più a se stesso che all'altro.
Gokudera gli mise una mano sulla spalla più vicina cercando
di dargli conforto. "Lo sapete che non vi giudicherei mai" disse.
"D-D'accordo..." mormorò Tsuna stringendosi nelle spalle.
"A-Allora ha-hai... m-mai fatto qualcosa con un maschio?"
domandò. "I-Intendo dire qualcosa di quelle cose che faresti
con una ragazza?"
Gokudera ingoiò nuovamente a vuoto indeciso su se arrossire
o ridere istericamente, alla fine fece entrambe.
"S-Scusami se te l'ho chiesto" squittì Tsuna sulla difensiva.
Gokudera cercò di parlare, ma Tsuna lo interruppe. "No no,
davvero non dire niente. Scusami se ti ho messo a disagio e se ho reso
le cose strane... è meglio riprendere la visione del film."
Gokudera prese il telecomando prima che Tsuna potesse raggiungerlo e in
un istante di paradiso le loro dita si sfiorarono. Gokudera strinse
quella mano per impedirle di afferrare il telecomando nuovamente e
anche perché non desiderava fare altro da anni.
"Continuare a vedere questo film quando vi tormentano queste domande
è controproducente" disse gentilmente. "Se è
questo che volete sapere vi rispondo subito. No, non ho mai fatto
niente, ma lo farei con il ragazzo giusto."
Tsuna tirò un sospiro di sollievo perché se non
altro non viaggiavano su due binari completamente opposti. "S-Sai...
quando dopo aver baciato Kyoko non ho provato assolutamente niente
nonostante gli anni passati a corteggiarla e a credere che fosse
l'amore della mia vita ho concluso con l'aiuto di Haru che fossi
asessuale. Ma se invece non fosse così? Se mi piacessero i
ragazzi?"
Gokudera fu grato di non stare bevendo niente perché se
così non fosse stato avrebbe sicuramente sputato o rischiato
di affogarsi. Preso dal panico si pizzicò un braccio e non
contento ripeté l'azione sulla guancia.
"C-Che stai facendo?" domandò Tsuna in allerta.
"Controllo che non sia un sogno" rispose Gokudera senza verificare il
filtro pensiero bocca. "E a quanto pare non lo è"
mormorò.
Tsuna ridacchiò appena, incerto di cosa significassero
quelle parole.
"Quindi... Decimo... avete bisogno di una mano a capire se vi piacciano
o meno i ragazzi?" chiese Gokudera carico di imbarazzo e speranze.
"Una cosa del genere" mormorò Tsuna alzando le spalle. "E-E
speravo che tu potessi aiutarmi..."
Gokudera rimase in silenzio per quella che a Tsuna sembrò
un'eternità, poi sbatté le palpebre
ripetutamente. "C-Come posso esservi di aiuto?" disse.
Tsuna prese anche l'altra mano di Gokudera facendo intrecciare le dita,
ricercò il suo sguardo. "Tu sei un ragazzo."
Gokudera ingoiò a vuoto, non poteva essere reale, doveva
essere un sogno, una fantasia, un mondo parallelo. "Direi di
sì, Decimo..." mormorò con un filo di voce, il
cuore stava impazzendo.
"Non era una domanda..." commentò Tsuna imbarazzato. "Era
una richiesta... se vuoi..." disse.
Gokudera rimase quasi paralizzato. "R-Ricapitolando...mi state
chiedendo di..."
"Baciarmi, Gokudera-kun... ma solo se per te va bene" concluse la frase
Tsuna.
Gokudera non si prese neanche la briga di dire qualcosa
perché qualunque parola sarebbe risultata fuori luogo,
semplicemente in un attimo di fortunata follia si sporse verso Tsuna e
posò le proprie labbra sulle sue per pochi secondi.
Tsuna percepì un fortissimo calore invadere il suo corpo e
una sensazione di formicolio allo stomaco, si chiese se fossero queste
le famose farfalle di cui parlavano tutti.
"Quale è il verdetto?" domandò timidamente
Gokudera allontanandosi appena.
Tsuna si scoprì ad ansimare leggermente e si
sfiorò le labbra con l'indice e il pollice sentendo il
fantasma di quelle di Gokudera.
"Se non è chiaro possiamo riprovarci tutte le volte che
volete finché non avrete capito" disse Gokudera cercando di
mostrarsi sicuro di sé e non ammettere che stava
semplicemente approfittando della situazione.
"Mi è piaciuto e voglio rifarlo..." mormorò Tsuna
timidamente.
Qualcosa nel cervello di Gokudera si spense, non sapeva dire se si
trattasse della ragione o dei freni inibitori, ma qualunque cosa fosse
lo aveva spinto o meglio gli aveva permesso di baciare Tsuna nuovamente
in modo completamente diverso da poco prima. Un semplice contatto si
era trasformato in una timida esplorazione e poi in un bacio passionale
con tutte le basi per sfuggire di mano completamente.
Gokudera non aveva niente da rimproverarsi, il suono che facevano le
loro labbra ricercandosi gli stava facendo perdere la testa e sembrava
semplicemente giusto, semplicemente perfetto.
Tsuna ruppe quella magia sottraendosi a corto di fiato e Gokudera
già prevedeva il peggio, ma attese. "C-Cazzo, è
bellissimo..." disse Tsuna. "Tu come ti senti?" chiese.
"Benissimo" rispose Gokudera sognante e no non aveva idea di quando una
sua mano si fosse piazzata sul fianco di Tsuna, ma non aveva intenzione
di risponderne.
"Come è baciare un ragazzo?" chiese timidamente Tsuna. "Come
è baciare... me?" domandò ciò che gli
interessava veramente.
"Un sogno" rispose Gokudera riprendendo a baciarlo. Stavolta ci mise
ancora più passione spingendosi verso di lui fino a
sovrastarlo con il suo peso. Una mano vagò tra i capelli
l'altra sotto la maglietta, ma Tsuna non mostrò alcun segno
di opposizione, anzi si strinse alla sua schiena risalendo con una mano
lungo la nuca.
"M-Mi domando... fino a che punto potremmo spingerci perché
io capisca davvero come mi sento" disse Tsuna rompendo di nuovo per
primo il bacio per riprendere fiato. Ansimava e il suo viso era
arrossato, ogni singolo suono faceva girare la testa di Gokudera, la
visuale era anche più eccitante.
"Fino in fondo" rispose Gokudera senza risparmiarsi e un attimo dopo si
era gettato di nuovo sulle labbra di Tsuna.
Il tempo si era fermato finché improvvisamente Tsuna si
sottrasse nuovamente, cercò di respirare a pieni polmoni.
"Non lo stai facendo per una sorta di dovere da braccio destro, vero?"
chiese.
"No" rispose immediatamente Gokudera ansimando a sua volta, non voleva
parlare voleva solo baciarlo per sempre e così non gli
permise di dire la frase in risposta che rimase intrappolata in gola.
Solo quando furono a corto di fiato Gokudera si sottrasse, stavolta fu
lui a interrompere, strappando un gemito a Tsuna che risuonò
nelle sue orecchie e nel suo corpo. Fu sufficiente quel suono
perché riprendesse a baciarlo, con più
intensità, passione, senza dargli un solo istante per
riprendere fiato, muovendo il bacino contro il suo creando una
piacevole frizione.
Ansiti e gemiti sempre più frequenti intervallati da baci
veloci, ma comunque dolci, questo era divenuto Tsuna e Gokudera non
vedeva l'ora di scoprire in cosa altro poteva trasformarlo.
"G-Gokudera-kun..." mormorò Tsuna cercando di sottrarsi
disperatamente a quella bocca che sembrava volerlo divorare. "C-Credo
che mi piacciano i ragazzi..." ansimò.
Gokudera trattenne a stento una risatina e gli accarezzò il
viso con delicatezza.
"C-Credo che... mi piaci tu..." confessò Tsuna.
Gokudera arrossì, i suoi occhi divennero pericolosamente
lucidi e due lacrime si fecero strada lungo le guance. "Siano lodati
gli dei..." mormorò. "Non sapevo come sopravvivere a un
rifiuto dopo aver scoperto cosa si prova davvero ad averti e non solo
nelle mie fantasie."
Tsuna gli asciugò le lacrime dandogli dei piccoli baci sulle
guance e gli sorrise con dolcezza. "Mi stai dicendo che provi la stessa
cosa per me?" chiese carico di aspettativa.
Gokudera si chiese in che modo potesse renderlo ancora più
ovvio visto che Tsuna sembrava dannatamente lento o incredulo. "Da
più tempo di quanto immagini" optò per confessare
finalmente prima di reclamare ancora una volta le sue labbra.
Il mondo era scomparso, c'erano solo loro e un sogno timido che
finalmente si era realizzato.
"Tsu-kun, siamo a casa!"
Un sogno timido che si era realizzato negli standard di casa Sawada.
Tsuna ci ripensò, dopotutto stare da solo in casa non era
così male specialmente in compagnia di Gokudera. Restava da
chiarire se stessero insieme o meno, ma nel frattempo si erano entrambi
sistemati così che nessuno potesse avere anche solo un
sentore di cosa fosse successo. Glielo avrebbe chiesto in un altro
momento, ma se non altro era ricambiato.
"Sono due ragazzi che si baciano quelli sullo schermo?"
domandò Lambo prendendoli completamente alla sprovvista.
Tsuna maledisse la sua assurda vita e si arrese all'evidenza che non
sarebbe riuscito a nascondere la realtà dei fatti.
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