Fisso
il mio viso riflesso nel chiarore dello specchio della mia casa.
Una
lama di sconforto dilania il mio cuore. Sono io?
Non
riesco a riconoscere me stesso in questo viso magro, simile ad uno
scheletro rivestito di pelle.
Cosa
è stato di me? Dove è finita la mia leggendaria forza?
Perché
posso servirmi di essa per un tempo così limitato?
Davvero
quest’uomo emaciato è All Might?
Un
triste e ironico sorriso solleva le mie labbra. Sì, sono io.
Almeno
qui, solo, non posso celare me stesso.
Il
combattimento contro All For One ha lasciato su di me un segno
crudele.
Il
potere di One For All si sta spegnendo, come una candela priva di
ossigeno.
E,
nonostante tutto, continuo a combattere i criminali.
Il
peso della stanchezza grava sulle mie spalle e dilania il mio cuore.
A
volte, vorrei urlare e calare il sipario su questo spettacolo
ipocrita.
Vorrei
curare le ferite del mio cuore, lontano da questo palcoscenico di
benpensanti.
Scuoto
la testa. No, non posso farlo.
Le
persone indifese hanno bisogno di me.
Sulle
mie spalle, cade la responsabilità di Eroe Numero Uno e
Simbolo della Pace.
Ho
giurato di salvare le persone che non possono difendersi e di
oltrepassare, in nome di questo nobile traguardo, i miei limiti.
E’
mio sacro dovere onorare il mio sogno di giustizia e di speranza,
anche se il mio cuore chiede riposo.
I
problemi di un piccolo uomo come me non sono nulla dinanzi
all’immensità di questo mio obiettivo.*
Devo
mantenere sul mio volto un sorriso artefatto, come una maschera
spettrale.
Il
mio cellulare squilla e la mia stanza si riempie dei suoni melodiosi
del preludio de Aida di Giuseppe Verdi.
Sorrido
ancora, nonostante il mio cuore straziato dai dubbi e dalle
incertezze.
No,
non mi arrenderò alla decadenza del mio corpo.
Fino
a quando potrò, combatterò i Villains e le loro
crudeltà.
Non
onorerei me stesso e l’esempio della mia nobile maestra se mi
ritirassi, pur potendo continuare a combattere.
Il
mio corpo si gonfia e l’energia di One For All riprende a
scorrere in ogni mia cellula.
I
miei muscoli, di nuovo grossi e duri, sembrano lucidi di olio.
Mi
guardo nello specchio. Sorrido.
La
maschera è ben posata.
Si
ritorna di nuovo sul palcoscenico.
*frase conclusiva di Rick in "Casablanca", splendido film del 1942. Penso si adatti bene al nostro tamarro maniaco degli Usa.
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