Il Cerchio Infranto

di oscuro_errante
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Il servizio funebre di Lenara era appena terminato. La bara che aveva accolto il corpo della dottoressa, avvolta nella bandiera della Federazione Unita dei Pianeti, era al centro di un locale di servizio che Jadzia Dax aveva voluto decorare con alcuni paramenti tipici della cultura trill. Anche se le due donne erano state esiliate dal loro pianeta natale in seguito alla decisione di rinsaldare un rapporto sentimentale vissuto dagli ospiti precedenti dei loro simbionti, avevano mantenuto un legame molto stretto con le loro origini. Anche il fratello minore di Lenara, Bejal, da soli due anni unito al simbionte Yor, aveva deciso di sfidare il veto imposto dal suo governo e raggiungere Deep Space 9 per omaggiare un’ultima volta sua sorella, ottenendo un passaggio sulla U.S.S. Destiny, l’imponente nave di classe Sovereign ora attraccata alla stazione.
Quando i convenuti ebbero lasciato la stanza, Jadzia, Bejal e il Capitano Sisko si fermarono qualche attimo in più.
Benjamin Sisko aveva trovato in Lenara Khan, in quegli ultimi anni che la dottoressa aveva passato su Deep Space 9 al fianco di Jadzia, un’inaspettata amica e una valida consulente per tutto ciò che concerneva il Tunnel Bajoriano. Lenara, da scienziata qual era, aveva un approccio scettico e razionale e aveva intrapreso un approfondito studio sul tunnel allo scopo di poterne replicare le funzionalità qualora questo fosse collassato. Durante questi studi, e in tante riunioni col capitano, aveva imparato ad apprezzare anche gli aspetti mistici che caratterizzavano la cultura bajoriana e il culto religioso dei Profeti.
Mai come in questo momento Sisko, ancora confuso dalla visione che l’aveva travolto mentre era sulla Defiant, avrebbe voluto avere il supporto di Lenara Khan.
Rivolgendosi al fratello di Lenara, Sisko si trovò a ripercorrere gli ultimi momenti della dottoressa. «Aveva ottenuto un’autorizzazione speciale per fare degli esami sul Cristallo della Contemplazione», riferì a Bejal, «il tempio era chiuso e avrebbe avuto alcune ore per condurli in tutta tranquillità.»
Jadzia, che aveva sentito questo resoconto ormai troppe volte negli ultimi tre giorni, si allontanò dai due uomini, portandosi vicino al feretro della sua amata. La bandiera federale sembrava stropicciata e lei cercò nervosamente di distenderla.
«E’ sempre stata una donna molto determinata, specialmente nel suo ambito lavorativo.» confermò Bejal.
Il Capitano riprese il discorso: «Mentre stava facendo alcune scansioni si è trovata davanti l’aggressore. Ha provato a proteggere il cristallo. Ha cercato di chiudere la teca».
Bejal scacciò i pensieri di uno dei precedenti ospiti del simbionte che portava in corpo, un intransigente solone del Ministero delle Scienze di Trill che non approvava quanto stava per dire: «Nonostante l’esilio e l’ostracizzazione a cui era condannata Lenara...»
Jadzia alzò gli occhi dalla bandiera e li posò, severa, sul fratello della sua amata. Il suo sguardo non passò inosservato a Bejal che, cercando di sfuggirvi, balbettò alcune parole: «...a cui erano costrette Lenara e Jadzia...»
«Bejal...» la Trill lo interruppe, avvicinandosi ai due uomini; era determinata a chiarire una volta per tutte una questione in sospeso da anni, «Lenara non soffriva dell’esilio. Io non soffrivo dell’esilio. Avevamo fatto una scelta consapevole. Ci amavamo. E almeno davanti alla sua bara abbi il coraggio di accettare che tua sorella stava vivendo la vita che aveva scelto di vivere.»
Bejal abbassò lo sguardo, non voleva discutere. «Lasciami parlare Jadzia, per favore.»
Sisko si accostò a Jadzia, sorreggendola.
«Nonostante...» Bejal cercò una parola appropriata, «...la distanza, Lenara ed io siamo rimasti in contatto. In questi ultimi mesi più che negli anni passati. Mi aveva chiesto di condurre alcune ispezioni su certi pianeti, dove credeva che i Profeti avessero lasciato tracce del loro passaggio, ma non voleva che queste informazioni trapelassero.»
Jadzia, riconquistata una certa fermezza e riconoscendo l’intento di essere d’aiuto di Bejal, intervenne: «Si era ostinata a scrivere appunti su carta, perché non voleva lasciare dati che potessero essere trafugati. Sapeva dell’interesse dei Cardassiani per questo genere di cose».
Sisko osservò i due Trill, consapevole che quel genere di studi sulla cultura bajoriana era ormai diventata l’ossessione di un cardassiano in particolare: «Dukat».




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