Sbagliata

di Elisempreeli
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E’ possibile avere un corpo che non mi faccia sentire sbagliata, per cortesia?

E’ possibile vivere in un corpo che mi faccia sentire umana?

Perché se continuo ad agire, a fare qualsiasi cosa con questo corpo e in questo corpo, penserò sempre di sbagliare, perché il mio essere sbagliato si proietterà al di fuori di me e intaccherà tutto ciò che tocco, si disperderà nell’aria che respiro, nell’ambiente in cui mi ritrovo.

Questo corpo che considero da sempre sbagliato, mancante, bisognoso, necessitante, è forse lui che mi fa credere di sbagliare, e di conseguenza fa nascere in me la paura anche solo di provarci, ad agire, a fare quel passo che non so dove mi porterà ma che allo stesso tempo potrebbe essere l’inizio della mia salvezza?
E’ un gioco a specchi che procede all’infinito, io, sbagliata, mi rifletto nelle mie azioni, che si contaminano e diventano anch’esse errate, e poi di nuovo, io le vedo e mi ci specchio, ricevendo la conferma del mio aspetto inadatto.

E così all’infinito, i riflessi non si fermano, gli specchi maledetti non esauriscono i loro anatemi finché uno dei due soggetti non si sposterà, ma entrambi sono pietrificati, hanno il terrore di muoversi da dove si trovano.
Per il timore di sbagliare ancora una volta.
Sono in un labirinto di specchi deformanti, nei quali, appena mi vedo, mi spavento e non mi riconosco, e ad una tratto tutto inizia a vorticare freneticamente e gli specchi prendono il volo dentro questo tornado ed io ci sono dentro, sono nel centro del ciclone a specchio e sono accecata dai riflessi che cozzano tra loro, e che non riescono a farmene vedere uno che resti uguale a se stesso, o che sia reale, o anche solo meno sbagliato.

E’ possibile interrompere questa catena infernale?

E’ possibile cambiare ciò che mi ritorna indietro?

Da dove spezzo la catena, e come?

O mi sposto, o rompo lo specchio, o chiudo gli occhi.
O sbaglio.

Ma forse, questo mio sbaglio potrebbe essere il migliore che io possa mai commettere, perché forse, ma solo forse, potrebbe trasformarmi in umana.
Un semplice essere umano che esce dallo specchio delle proprie insicurezze e che riesce finalmente a specchiarsi dentro se stesso, ricevendo in cambio solo la propria essenza, che non è né giusta, né sbagliata, né mancante, è solamente sua.

 




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