Il
sibilo di un pugnale attraversa l’aria.
L’arma,
implacabile, si pianta nel petto di un soldato di Cotys.
Poi,
un’altra, inesorabile, trafigge la gola di un altro milite.
Sono
stupito. Riconoscerei quel pugnale tra mille armi simili.
– Che
fate lì fermi? Uccidete qualcuno! –
La
voce ironica di Autolico sovrasta il clamore della battaglia.
I
suoi occhi neri cercano i miei.
E’
tornato! Ci ha aiutati!
Il
suo senso della lealtà ha sovrastato il suo cinismo.
Sorrido,
felice. Di sicuro, lo diverte il nostro sgomento.
Vorrei
ucciderlo, ma, nello stesso tempo, desidero abbracciarlo.
Ci
sta aiutando.
Ed
è questo quello che conta.
Non
c’è tempo per simili considerazioni.
Dobbiamo
continuare la lotta.
Le
armate di Cotys avanzano.
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