Io sono Hercules

di Fiore di Giada
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E’ la mia ora… –
La tua voce Anfiarao, statuaria, serena, sovrasta il clamore della battaglia.
Di scatto, mi giro verso di te.
Una lancia infuocata, implacabile, attraversa l’aria.
Illumina l’oscurità d’un sinistro bagliore dorato.
Tu, Anfiarao, calmo, ti poni sulla traiettoria, in attesa.
Comprendo. Stai dando consistenza alle sue visioni.
Conosci le circostanze della tua morte e le accetti.
Nonostante questo, non ti sei risparmiato per curare le ferite del mio animo.
No, non posso permetterlo!
Non devi morire.
Allungo la mano e fermo l’asta.
Poi, la lancio verso il soldato.
Questi, colpito al petto, cade morto dalle scale.
Tu, amico mio, ti giri e mi fissi.
Scorgo perplessità nel tuo sguardo.
Riderei, se la nostra situazione non fosse così delicata.
Scusa, ma era il mio momento… Il mio Fato… – urli.
Di niente. – replico, apparentemente ironico. Amico mio, io non dimentico il mio debito.
Tu, con le tue parole, hai cambiato il mio destino.
Io ho cambiato il tuo Fato.
Ti ho ridato la possibilità di godere delle gioie della vita, come tu l’hai donata a me.
Grazie a te, ho recuperato il contatto con me stesso.
Non permetterò a dubbi e a ricordi di sopraffarmi.
Perché io, grazie a te, so chi sono.
Io sono Hercules.







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