Leggermente
sbagliato
Puffy solleva un
sopracciglio e lancia un’occhiataccia a
Bill.
Il bassista,
smartphone alla mano, sorride eccitato e non
smette di sproloquiare a proposito di una fantastica applicazione per
batteristi che ha trovato e che vuole assolutamente provare insieme a
lui.
«Mi devo
aspettare qualcosa di simile a quella per srotolare
la carta igienica?» chiede il batterista, prendendo il
cellulare dalle mani
dell’amico.
«No, no!
Questa è bellissima: puoi suonare la batteria
picchiettando sullo schermo. Beh, in realtà ne ho scaricato
due, ma quella che
mi ispira di più è Drums» spiega entusiasta
Bill, sporgendosi verso di
lui.
Sono in attesa del
resto della band per fare le prove e a
dire il vero Puffy non sa neanche come andrà a finire; Mike
ultimamente non si sente
molto bene e tutti quanti stanno cercando di aiutarlo, spronandolo
senza fargli
pressioni. È un periodo difficile, ma nessuno di loro ha
intenzione di perdere
le speranze.
«Perché
dovrei suonare con un fottuto smartphone, scusa?»
Puffy gli lancia un’altra occhiata di traverso. «E
comunque già il nome, Drums,
è accattivante…» ironizza.
Bill si stringe nelle
spalle e appoggia i gomiti sul piano
del tavolo. «Che ne so? Per passarci il tempo! Dai,
aprila!»
Puffy clicca
sull’icona e inarca le sopracciglia. «La
grafica è orribile…»
«Beh, dai,
non è detto che però funzioni male solo per
questo
motivo» puntualizza Bill.
Il batterista appoggia
lo smartphone sul tavolo e sospira.
«Vediamo…» Lascia due colpetti sullo
schermo, proprio sulla grancassa, e le sue
orecchie registrano subito che c’è qualcosa che
non va.
«Billy? Lo
senti anche tu?»
«Sì.»
«Suona come
un tom, non come una cassa.»
Il bassista si porta
una mano sul mento. «Magari è perché la
stiamo usando senza le cuffie, gli altoparlanti di questo aggeggio non
sono il
massimo.»
«Ho la vaga
impressione che non sia così.» Puffy riprova a
picchiettare
sulla grancassa, ma il risultato è sempre lo stesso.
«Prova con
qualcos’altro, dai!» lo incoraggia Bill.
«Okay.»
Le mani di Puffy si spostano leggermente verso
l’alto, ma non appena comincia a picchiettare sul fac simile
del rullante è
costretto a portarsele sulle orecchie. «Ma che cazzo
è questa roba?!» sbraita
indignato.
Bill sghignazza,
allungandosi per tentare a sua volta di
suonare sullo stesso pezzo della batteria. «Sembra una
mitragliatrice.»
«Fa cagare,
sul serio!»
«E il ride?
Proviamolo! Ci sarà pur qualcosa che suona
decentemente, non riesco a credere che faccia così
schifo!»
Puffy lascia ricadere
l’indice sul piatto della batteria e
per la seconda volta nel giro di un minuto deve tapparsi le orecchie
nell’udire
il fracasso atroce che si diffonde dagli altoparlanti del cellulare.
«Cazzo,
è davvero orribile» sospira Bill, grattandosi la
fronte. «Dalle recensioni sembrava più
carina.»
«Ma poi mi
spieghi cosa ci fa lì quella maracas?»
Bill individua la
riproduzione dello strumento a percussione
e ci passa sopra il dito.
I due si scambiano
un’occhiata sconcertata.
«Terrificante»
esala Bill.
«E tu
vorresti che io
suonassi
questa roba? Senza
contare che uno come me non può sopportare di usare un kit
solo con le mani.
Che faccio con le caviglie nel frattempo?»
Il bassista scoppia a
ridere e gli batte sulla spalla. «A
questo non avevo pensato, in effetti. Dai, proviamo l’altra
app: non può essere
peggio di questa.»
«Questo lo
dici tu» borbotta Puffy.
L’altro
scuote il capo e riprende in mano il cellulare per
uscire da Drums e selezionare invece Tap Tap Drums.
«Ha un nome
inquietante, sembra quello di un gioco per
bambini» sibila Puffy.
E in effetti la
schermata che si ritrova di fronte è
agghiacciante e non fa che confermare i suoi timori: la riproduzione di
una
batteria in stile fumetto disegnato male si erge in tutto il suo
meraviglioso
orrore.
«Non ci
credo…»
«Magari
però suona bene!» tenta di rassicurarlo Bill, ma
è
chiaro che sta cercando di convincere soltanto se stesso.
Puffy gli strappa lo
smartphone di mano e comincia a
picchiettare ovunque sullo schermo, senza però ottenere
alcun risultato.
«Hai
abbassato il volume, per caso?» chiede a Bill.
«Io? No.
L’avrai abbassato tu per sbaglio.»
«Non direi.
Non si sente un cazzo.» Puffy tiene premuto il
tasto per alzare il volume e si rende subito conto che è al
massimo. «È tutto a
posto, quindi devo dedurre che non funzioni proprio.»
«Come
sarebbe a dire?!» Il bassista riprende in mano il
cellulare e comincia ad armeggiarci, borbottando tra sé e
sé. «Cazzo, è vero:
niente di niente!»
Puffy sta per dire
qualcosa quando un rumore si diffonde
dagli altoparlanti. «Fermo! Quello
cos’era?»
Bill aggrotta la
fronte. «Forse le bacchette?» Clicca
sull’immagine corrispondente e il suono delle due stecche in
legno che battono
tra loro raggiunge di nuovo le loro orecchie.
«Ah.
Utile.» Puffy si passa una mano sulla fronte.
«Oltre
alla grafica di merda, è addirittura peggio di quella di
prima.»
«Sono
deluso, credimi!» Bill lascia ricadere lo smartphone
sul tavolo e scuote il capo.
Proprio in quel
momento qualcuno fa il proprio ingresso
nella stanza.
I due sollevano lo
sguardo e si ritrovano di fronte un Mike
piuttosto provato. Il cantante li osserva con occhi pesanti, ma si
sforza
comunque di sorridere almeno un po’.
«Ehi, che si
dice? Che fate?» domanda, avvicinandosi al
tavolo. Sbircia sullo schermo del cellulare di Bill, dove ancora svetta
l’orripilante grafica di Tap Tap Drums.
«Cos’è quell’orrore?»
«Lascia
perdere.» Puffy si porta uno dei lunghi dread dietro
l’orecchio e si mette in piedi. «Questo qui voleva
farmi suonare la batteria
con delle app, ma l’esperimento è chiaramente
finito male.»
«Io ci ho
messo tutte le buone intenzioni!» si giustifica
Bill offeso.
Mike gli stringe una
spalla, poi sposta lo sguardo su Puffy.
«Forse oggi riuscirai a suonarla davvero, la tua
batteria.»
«Lo spero
proprio, devo consolarmi dopo aver scoperto che
esistono certe schifezze sullo Store di Google» sibila il
batterista, poi si rende
improvvisamente conto di quale significato possano avere le parole di
Mike e lo
osserva meglio. «Come stai?»
Il cantante scrolla le
spalle. «Sono qui, è già
qualcosa.»
«Eccoci!»
La voce di Roddy invade la stanza, mentre lui e
Jon fanno il loro ingresso.
Dopo alcune strette di
mano e qualche chiacchiera, i cinque si
spostano nella sala prova e cominciano a sistemare
l’attrezzatura.
Puffy si siede
finalmente dietro il suo kit e impugna le
bacchette; i suoi piedi corrono immediatamente alla ricerca dei pedali
e tutto
il suo corpo assume la naturale posizione di chi ha trascorso una vita
intera a
suonare il proprio strumento.
Incurante del resto
della band, si lancia nell’esecuzione di
un ritmo sincopato e ostinato, scaricando un po’ di tensione
e godendosi il
vero suono che una batteria deve avere quando la si suona: niente
grancasse che
sembrano tom, niente mitragliatrici al posto del rullante, niente ride
che
sembrano barattoli in latta.
Tutto, nel suo set,
funziona come dovrebbe ed è perfetto
proprio come piace a lui.
Si ferma soltanto
quando Mike lancia un grido attraverso il
microfono.
Solleva il capo e
sorride sornione ai suoi compagni di band.
«Ci stavi
assordando!» spiega il cantante.
«Scusate,
dovevo rifarmi le orecchie: date la colpa a Bill e
alle dubbie applicazioni che scova!»
Il bassista alza gli
occhi al cielo.
«Mettiamoci
a lavorare» aggiunge poi Puffy, facendo correre
lo sguardo fino al viso di Mike.
È vero che
il cantante ha l’aspetto piuttosto provato, ma
forse le cose stanno cominciando a migliorare per lui.
«Okay,
pronti? Andiamo con Evidence» dice Mike.
Puffy si concentra e
finalmente dà inizio alla vera magia.
Tantissimi auguri
Puffy adorato *_________*
Cari lettori, sono
tornata a scrivere qualcosa su questa
demenziale serie dedicata a compleanni disastrosi conditi da
applicazioni
discutibili XD
E non potevo lasciare
Puffy fuori dai giochi, ovviamente!
Devo ringraziare
ancora una volta Mark The Hammer per
l’assist, grazie al suo secondo episodio dedicato alle app
musicali più inutili
per lo smartphone mi ha dato l’idea definitiva per scrivere
questa cretinata!
E chi poteva proporre
le fantasmagoriche (?) app per
batteria, se non quell’intelligentone di Billy?
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH XD
Vi lascio qui il link
al punto esatto del video di Mark in
cui illustra queste due meraviglie della tecnologia, ma ovviamente vi
consiglio
di godervelo per intero perché ci sono cose veramente
spaventose!
https://youtu.be/cMzll_7fMm8?t=162
Ora ditemi voi se
Puffy non doveva indignarsi AHAHAHAHAHAH!
I riferimenti al
malessere di Mike, purtroppo, si rifanno
alla realtà: il cantante infatti non sta attraversando un
buon periodo, tant’è
che la band – e anche le altre band di cui fa parte
– ha cancellato le date del
tour di quest’anno. Per l’anno prossimo speriamo
che Mike si possa sentire
meglio e che torni più forte ed energico di prima :)
Intanto ho voluto dare
una piccola speranza, e mi scuso se
magari c’è stato un pizzico di angst in questo
racconto che di per sé nasceva
per essere demenziale e in linea con gli altri facenti parte della
stessa
serie, ma si sa che quando l’ispirazione ci trasporta verso
uno dei suoi lidi,
dobbiamo soltanto ascoltarla!
Grazie a chiunque sia
passato di qui e ancora buon cinquantanovesimo
compleanno, amatissimo Puffy ♥
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