Con
un debole sospiro, il fragile corpo di Helena si abbandona tra le
braccia di Deathmask.
Il
suo sangue invermiglia il suolo di Asgard, mentre un gelido vento
spazza la pianura.
Trema
Deathmask e i suoi occhi blu si sbarrano, sgomenti. Ha fallito.
Non
è riuscito a proteggere quel fragile germoglio dalla tempesta.
Le
sue mani, rosse del sangue di tanti, troppi innocenti, non hanno
protetto Helena.
La
sua volontà non ha fermato la crudeltà del Fato.
A
cosa è servita la sua ritrovata armonia con l'armatura d'oro
del Cancro?
Dopo
tanti, troppi anni d'oscurità il suo cuore si frantuma, sotto
il peso di tante domande.
L'amore,
nella sua migliore sfaccettatura, ha riscaldato il suo cuore
d'assassino, ma non ha rinvigorito la sua forza di santo d'oro.
Le
lacrime, impetuose, bagnano il suo viso e, d'istinto, stringe a sé
il corpo di Helena.
Non
è giusta quella morte.
Lei,
pur provata da una terribile malattia, non si è mai lamentata
del suo Fato e ha sempre saputo andare avanti.
Tale
forza silenziosa ha impressionato lui, spietato santo di Cancer, e
gli ha permesso di rivedere molte sue convinzioni.
Prima
di conoscere lei, ha sempre visto nella violenza la chiave della
forza.
Piange
e urla il cinico assassino, mentre dal cielo cade la neve.
La
morte di Helena per lui è inaccettabile e dilania il suo
cuore.
E,
forse, è stata anche colpa sua.
La
sua aura nera ha avviluppato la dolce fioraia, condannandola ad una
morte atroce.
Repentino,
cessa il pianto del santo di Cancer. Le sue sono lacrime impure e
insensate.
Non
doneranno al corpo di Helena il calore della vita.
Serio,
fissa il viso di lei, bianco di morte, su cui riverbera il riflesso
di un gentile sorriso.
Lei
ha creduto in lui e ha espresso gratitudine per un suo dono.
Ha
saputo scorgere il riflesso della luce nel suo abisso di vuoto.
Non
può deluderla.
-
Estirperò questa minaccia. La tua terra sarà libera. Te
lo prometto, Helena. - mormora. Il suo spirito combattivo, prima
spento, arde gagliardo.
Vuole
annientare Andreas o chiunque si celi dietro di lui.
Lei
ha meritato un simile, fermo impegno da parte sua.
Si
alza e la sua mano brilla d'un intenso fulgore dorato.
Una
sfera di cosmo sfreccia sul terreno pietroso e vi apre una buca,
sollevando esili volute di fumo.
Serio,
il giovane prende il corpo di Helena tra le braccia e lo depone in
quell'improvvisata sepoltura.
Poi,
attento, concentra il suo cosmo su alcune pietre e le sposta verso la
tomba.
Qualche
minuto dopo, una piccola montagna rocciosa copre il corpo di Helena.
-
Addio. Che ti sia lieve la terra, nonostante il peso di questi massi.
- mormora, cupo.
Poi,
gira le spalle e si allontana verso la sua ultima battaglia.
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