Dust

di haru_chan19
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Kirishima si sveglia frastornato, come se avesse dormito per decenni. Il pavimento è scomodo ma pensava peggio, forse è stata la compagnia a renderlo confortevole. Kaminari e Sero se ne sono andati intorno all’una, dopo una maratona di non si ricorda quale film. Lui aveva dormito lì, troppo stanco e ubriaco per tornare a casa. Bakugou, da vero padrone di casa, non aveva toccato alcol. Era crollato subito, mentre il biondo gli stava raccontando chissà che fatto. Si dovrà scusare per questo. La luce del sole che entra dalla finestra rimbalza sulla parete di fronte a lui, dev’essere quasi mezzogiorno. Alza un braccio a stropicciarsi gli occhi quando sente un peso che gli tira le coperte sul lato sinistro. Apre gli occhi ora sveglissimi e quasi increduli: Bakugou sta dormendo al suo fianco. Anzi, sta dormendo sul suo fianco. Sente chiaramente il peso del suo fisico sul fianco sinistro e una mano appoggiata sul suo petto. Respira leggero come fosse in un sogno idilliaco. Non lo vuole svegliare. Forse ha dormito male la notte, ha fatto un incubo. Ma è quasi ora di pranzo e lo stomaco e la vescica chiamano. Già però immagina la sua reazione nel trovarlo sveglio in quella posizione. Con un movimento forzato a essere il più naturale possibile prova a svegliare l’altro. Fa per girarsi ma dal biondo ancora nessuna reazione. Ma insomma, è un uomo, tanto vale andare incontro alla morte. Lo chiama debolmente, provando a buttarla sullo scherzo.
«Ehi, Bakugou, mi stai schiacciando» dice spingendolo giù. Questa volta un movimento arriva da sotto le palpebre del ragazzo che mugugna qualcosa e fa per sistemarsi più comodo, accoccolato, di nuovo, al suo fianco. Colpito irreparabilmente al cuore, Kirishima perde ogni briciolo di coraggio. Stende un braccio sotto la testa dell’amico e fa per sgusciare via lentamente. Bakugou mugugna ancora qualcosa ma sembra non svegliarsi. Poi, alza la testa come spaventato con l’urgenza di dire qualcosa. Kirishima non risponde, si blocca nella posizione scomoda in cui è, colpevole di averlo svegliato. Fa per preoccuparsi ma meglio non buttare benzina sul fuoco. Poi Bakugou si accorge di lui e sembra quasi arrossire.
«Che cazzo ci faccio sul pavimento accanto a te?!» si guarda intorno spaesato, osserva il letto e sembra ricordarsi improvvisamente di qualcosa, del motivo per cui non è più sul materasso.
«Ehm, no» aggiunge «lascia stare» dice con tono greve, alzandosi «hai dormito bene?» chiede poi dopo una pausa infinita.
«Sì sì, la bevuta di ieri sera ha compensato la scomodità del pavimento» risponde il rosso sorridendo «tu hai dormito bene invece?» ma è chiaramente una domanda retorica. Negli occhi di Bakugou passano veloci le immagini sognate la notte prima «Guarda che me ne puoi parlare Kats.»
Bakugou lo fissa per lunghi interminabili secondi «Se dici anche solo una parola di quello che sto per fare a anima viva, giuro che ti ammazzo». Ancora prima potesse ricevere una risposta dal rosso, solleva una mano e la porta lentamente al collo di lui. Kirishima si irrigidisce all’istante. Le dita spingono nell’incavo tra la spalla e il collo, la pressione fa indietreggiare un po’ il ragazzo.
«Ehm Bak-»
«Sh! Zitto» muove le dita a destra e sinistra poi si ferma di colpo. Una pulsazione e, dopo un po’, eccone un’altra. Il cuore del rosso batte normale, forse un po’ più velocemente del solito, sotto i suoi polpastrelli. Bakugou sembra tirare un sospiro di sollievo, poi ritrae la mano.
Kirishima sorride e fa per fare una domanda, ma il biondo lo zittisce «Va bene così, Ei. Vuoi del caffè?» dice girandosi e entrando in cucina.




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