Calli

di Eyeshant
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Fino alle medie aveva tenuto il conto di tutti i suoi calli. 

Uno per ogni polpastrello quasi fin da subito. 

Quello sul palmo per le battute solo dopo essersi fatto trascinare da Bokuto-san. 

Quello nascosto sul lato sinistro del dito medio della mano destra dove per anni si era appoggiata la penna aveva creato una piccola cuna sulla sua pelle. 

Bokuto-san stava passando uno dei suoi polpastrelli proprio su quel pezzo di pelle rigida.

“Le tue mani sono così belle, Akaashi,” disse quasi mugolando.

Keiji non era d’accordo, ma se aveva imparato ad amare amare i calli sulle mani di Bokuto-san, un giorno forse avrebbe amato anche i propri.

Note:
Grazie a Silvana Freesound per avermi lanciato la sfida. Giuro che non scrivo solo Bokuaka. 





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