Fortezza

di Mia
(/viewuser.php?uid=2448)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Nuova pagina 1

Il personaggio del tenente Drogo non mi appartiene, ma è tratto dal libro di Dino Buzzati “Il deserto dei Tartari”. Questa “poesia” non ha nessuno scopo di lucro, ma è solo un omaggio al grande Buzzati.

 

Fortezza

 

 

Giorni, mesi, stagioni, lunghi anni:

Tempo che scorre lento e silente,

Tra grandi speranze, e molti affanni.

 

I ricordi riaffiorano alla mente:

Drogo in sé li sente aumentare,

E già li accoglie nella propria mente.

 

Egli è ormai pronto a cominciare:

L’adolescenza è già fuggita vïa,

Ma ha la sua vita da affrontare.

 

“Quattro mesi, che volete che sia?

Alla fine di questï io partirò.”

Ne avrebbe portato così la scia.

 

Lì rimase per anni, non più andò:

In attesa dei Tartari nemici

E di una guerra che mai arrivò

 

Perdesti una vita senza amici,

Oh tenente Drogo! E per che cosa?

Perché facesti tanti sacrifici?

 

Tu attendesti senza alcuna posa,

Perdendo sì l’ultima giovinezza,

Una battaglia molto angosciosa

 

Ma attesa da tutta la gran Fortezza,

Che spera nella gloria ed in onore,

Che sono colme di molta bellezza.

 

Passano sempre lente lì le ore.

Un altro cancello dietro si serra

E un’altra parte dentro di te muore;

 

Presto lascerai la triste terra,

Il sorriso di quel bimbo nel cuore,

Senza aver visto la bramata guerra.

 

Ma non hai rimpianto, né hai dolore:

Era forse la morte che aspettavi:

Il sorriso il tuo dono migliore.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=40149