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Tutto attorno a me è buio, solo un flebile raggio di luce spezza
timido il manto nero in cui mi trovo. Decido di seguirlo, e di farne
una guida per quelle vie oscure.
Mi sento stranamente tranquilla, non un dubbio o timore offusca la mia
mente. So che devo seguire quel raggio, quella flebile sentinella di
vita.
Più cammino, più grande diventa la mia convinzione, più intensa diventa la luce.
In breve, scopro che quel piccolo raggio proviene da una stanza la cui
porta è rimasta socchiusa. Rimango qualche istante ad osservare
quell’uscio, cosi grande e scuro eppure, cosi rassicurante. Ora
che sono cosi vicina alla fonte di luce posso osservare ciò che
mi circonda; sembra un salone, un enorme salone, arredato con mobile
pregiati, conosciuti, e il pavimento è ricoperto da meravigliosi marmi, quelli che tante volte ho ammirato paragonandoli a lui.
Entro silenziosa nella stanza semi oscura, l’unica fonte di luce
è una sottile lampada posta tra il caminetto, ormai privo di
vita a causa della stagione estiva e la poltrona. La sua poltrona dove lui, silenzioso e assorto, legge il suo ennesimo Thriller…
Il viso diafano illuminato per metà, gli occhiali dalla
montatura sottile elegantemente posati sul naso a dargli
quell’aspetto, serio e affascinante. Lo sguardo concentrato e
paziente, tipico di chi scopre quei piccoli indizi nascosti nella
trama, che faranno giungere il protagonista a scoprire
l’inesplicabile mistero.
Lo osservo taciturna dall’uscio della porta, sicura che il mio
profumo abbia già svelato la mia presenza al suo olfatto
sviluppato; ma lui, orgoglioso
e testardo come sempre mi ignora, concentrando la sua attenzione
al voluminoso tomo che tiene tra le mani. È appena agli inizi,
ma evidentemente già la storia ha iniziato ad attrarlo.
Cammino lenta e con passo elegante, verso la sua figura. I piedi scalzi per non far rumore, i capelli sciolti, liberi
sulle spalle, come piacciono a lui. Uno slip in pizzo bianco e una
vestaglia in seta anch’essa immacolata a fasciare dolcemente le
mie forme, le spalline sottilissimi, la scollatura generosa, le cosce
scoperte, il tessuto liscio e morbido. Un capo semplice ma sensuale,
perfetto nella sua sobrietà.
.
Il lussurioso peccato avvolto nella purezza del bianco. Proprio come
lui, youkai maggiore dai tratti angelici e i capelli candidi. Ossimoro vivente di una perfezione inesistente
Tutto è impeccabile. Tutto come piacerebbe a lui, tutto
come ho sempre voluto che fosse ma che non è mai stato
perché stroncato dalla mia stessa timidezza; ma oggi, oggi
è diverso. Oggi, l’imbarazzo ha lasciato il posto ad
un’inaspettata intraprendenza.
Indirizza i suoi occhi ambra su di me, solo per qualche istante, pochissimi attimi ma solo miei, interamente dedicati a me. La solita espressione distaccata, lo stesso sguardo fiero e tagliente ma mai contrariato, mai con me,
l’unica che può vantare un barlume di calore da parte sua.
Eppure, non sono mai riuscita a conquistare il suo amore.
Sono ormai a pochi passi da lui, ma ostinato, il mio demone persevera
nella sua lettura ignorando la mia presenza. Tuttavia, so che il suo
silenzio è un tacito assenso ai miei gesti. Mi chino dunque su
di lui, prendendo delicatamente il libro tra le mani sfilandoglielo
via senza che lui opponga resistenza. Sorrido, notando che ha
già fatto un piccolo segnetto sulla pagina a cui era arrivato e
io semplicemente chiudo il tomo per farlo cadere delicatamente a terra.
Mi guarda atono, ma da lui non mi sarei mai aspettata altro. Non una
parvenza di sorpresa, ne uno spiraglio di curiosità, ma non vi
è neanche un velo di dissensO, cosa che mi incoraggia a
continuare con i miei piani. Anche il segno posto sul libro era un
chiaro benestare alla situazione.
Silenziosa come lui, mi metto a cavalcioni sulle sue gambe,
liberandolo dagli occhiali per poi dedicare le mie attenzioni al suo
viso, baciandolo vicino l’orecchio destro per poi avvicinarmi
agli angoli della sua bocca , con una calma e lentezza che non credevo
di poter padroneggiare, fino sfiorare le sue labbra in un casto bacio.
Il primo bacio, l’inizio della nostra nottata. Lui resta
pressoché immobile al mio gesto, ma non me ne curo, e torno a
lambire la sua bocca con un secondo bacio; questa volta, con le labbra
leggermente dischiuse, per permettere alla mia lingua di stuzzicare la
sua. Anche la sua bocca è socchiusa e questa volta accoglie e risponde il bacio con più trasporto.
Cerco le sue mani e le poggio sulle mie gambe mentre io pongo le mie
sul suo petto e tra i suoi capelli. Un contatto dolce, delicato,
piccole carezze che da sempre ho sognato di fare. A quei gesti lui
inizia a partecipare più attivamente al mio gioco, e fa scorrere
le sue mani sulle mie cosce fino a risalire ai glutei, ai fianchi. Un
tocco ardente e carico di
desiderio, lo stesso che ora avverto nei suoi baci. Sono più
passionali, più voraci ed io, per stuzzicarlo maggiormente ogni
tanto gli sfuggo. Un po’ preda, un po’ predatore. Lo
scambio di ruoli sembra piacergli, cosi ora è lui a dettare le
regole del gioco e io, ne sono il partecipante passivo.
Sento le sue mani insinuarsi sotto la candiva veste e dissetarsi
della mia pelle nuda, mentre le sue labbra curiose iniziano ad
assaggiare il mio collo, l’incavo della spalla, invadendo il mio
corpo, di brividi di piacere e facendomi sfuggire qualche gemito
sommesso.
Inizio ad abbandonarmi completamente alle sue mani, ai suoi gesti
divenuti ora sempre più decisi e smaniosi. La sua presa sulle
mie cosce diventa più salda e con un gesto tanto veloce quanto
calcolato, fa sì che i nostri corpi si avvicinino maggiormente,
cingo dunque il suo collo con le braccia e gli permetto un migliore
accesso alla curva della mia spalla torturata dalle sue labbra.
Un nuovo scatto e Sesshomaru si alza dalla poltrona con me in braccio
che repentina mi aggrappo alla sua vita con le gambe, le sue mani
scendono nuovamente sui miei glutei e dopo alcuni passi mi immobilizza
contro il muro freddo del salotto. La sue labbra divorano le mie, la
sua eccitazione preme contro me e io, abbandono finalmente la ragione
per lasciare campo libero al piacere.
Ho sempre desiderato sentire il suo profumo, il sapore della sua bocca,
il calore del suo corpo ad ora finalmente tutto questo sta avvenendo;
ma il piacere, è talmente intenso da farmi venire il timore di
non catalogare appieno tutte le miriade di sensazioni che
invadono il mio corpo. Io voglio ricordare tutto di questa notte, ogni
particolare ma sembra tutto sfocato come se non riuscissi a viverlo appieno, come se qualcosa mi stesse sfuggendo.
Le sue mani iniziano a scorrere lentamente verso l’alto,
trascinando sopra di loro la sottile veste bianca che mi ricopre fino a
sfilarmela completamente, per poi dedicarsi nuovamente alle mie labbra,
soddisfatto. Anche io, mossa
da un’intraprendenza che non credevo di avere ma che sembra
condizionare quest’intera serata, inizio a sbottonare la sua
camicia con gesti lenti, sensuali, privi di quella smania che
rischierebbe di far accorciare i tempi di quella tortura cosi piacevole.
Una volta finito il mio lavoro lascio scorrere le mie mani sul suo
petto svariate volte fino ad arrivare alle sue spalle, per liberarlo
interamente dall’indumento.
Finalmente posso sentire la sua pelle nuda a contatto con la mia, la
sensazione più piacevole che una persona possa provare. La sua
pelle è liscia, veste perfetta del suo corpo scolpito , e fresca
ma al solo contatto con la mia lascia scie ardenti di piacere.
Sesshomaru rinsalda la presa sul mio corpo con gesti più decisi
quasi possessivi, e io sorrido per questa sua reazione quasi umana. Sembra
come se anche lui fosse assorbito da me, dal desiderio per me, e la
cosa non può che farmi piacere. Ho sempre saputo di godere di
una posizione speciale nella sua vita, ma ora, ho la conferma di quanto
profonda e importante questa posizione sia.
Sesshomaru non perde mai la sua freddezza, la sua lucidità il
suo controllo; ma in questo momento, di calcolato nei suoi gesti non
c’è nulla. È puro istinto, è la sua
indole demoniaca che lascia spazio agli impulsi del cuore. Il desiderio
che muove la sua volontà, non è la mera pulsione carnale,
è il bisogno di calore, di conferma circa il proprio compito
nella vita.
Una volta, mi ha detto che i demoni non hanno cuore, non provano amore,
pietà affetto. L’unico desiderio della loro esistenza
è la ricerca del potere, della forza. Il loro cuore, nasce
e inizia a battere, solo quando incontrano qualcosa di più
importante del potere, qualcosa o qualcuno in grado di
sconvolgere la propria vita e a quel punto loro la conquisteranno
e vivranno e moriranno solo per lei per proteggerla e amarla.
Ricordo che lo disse con la sua solita espressione atona assorta nella
lettura tranne che per l’ultima frase, in quell’istante
guardò me, si insinuò nei miei occhi catturandoli e facendoli suoi. Mi sembrò quasi una confessione, un giuramento e da quel momento sperai che le mie supposizioni fossero vere, che il suo cuore potesse battere per me.
A supportare questa mia tesi, questa mia fantasia all’apparenza
irrealizzabile, ci fu Kagome. Mi spiegò che anche Inuyasha le
aveva detto qualcosa di simile una volta, per spiegarle il
perché la razza demoniaca si stesse lentamente estinguendo. Mi
disse che uno youkai può unirsi solo con la sua compagnia,
quella amata o quella che gli è stata imposta ma nel secondo
caso si tratta di mera prosecuzione della specie e in pochi hanno tale
obbligo e comunque quell’unione non ha niente a che vedere la
prima.
Kagome.. lei e Inuyasha si sono uniti ormai da quasi due anni ed ora
finalmente è il mio turno, ora anche io potrò essere
completa, anche io potrò completare
qualcuno. Sarò la persona più importante per lui,
l’unica che lo renderà vivo, io sarò il suo cuore
pulsante.
Sesshomaru continua a torturare il mio collo coi suoi baci, il mio
corpo con le mani, e io sopraffatta dal piacere, mi lascio sfuggire
altri gemiti di piacere inizio ad affondare le dita nei suoi candidi
capelli nelle sue spalle muscolose e avverto quella strana morsa allo
stomaco che mi segnala l’imminente perdita del controllo; ma la
calda mano del mio youkai si posa sulla mia gota richiamandomi a lui e
solo allora riesco a perdermi completamente nei suoi occhi.
Sono puro oro colato, lava incandescente che languida mi sommerge e
allora io poggio la mano sul suo petto, e lo sento. Sento il suo cuore,
quel battito lievemente accelerato che suona per me, solo per me.
-Dimmelo, dimmi che mi ami.
Avverto le sue labbra sulle mie, questa volta dolci, delicate, non
c’è più il desiderio di prima, non c’è
l’ardore bruciante di qualche istante fa ma solo…
dolcezza. Eppure, questo bacio, così lieve, quasi uno sfiorarsi,
mi sembra il più reale di tutti, l’unico che mi ha
veramente toccata. Poi, lui si allontana da me, la lampada non emana
più luce, il libro non è più per terra, la
poltrona è vuota ed io sono sola…ma il calore non
abbandona il mio corpo, sento ancora la sua mano sul mio viso.
Una strana confusione offusca la mia mente e sento pizzicare gli occhi
mentre avverto il frantumarsi dei miei sogni, mentre cerco di trattenere la sensazione di lui accanto a me.
-Dimmelo…
-Se continui a dormire credo servirà a poco non ti pare?
S-se continuo a dormire?
Dischiudo leggermente le palpebre e un violento raggio di luce mi
costringe a richiuderli immediatamente senza però dimenticarsi
di trapassarmi il cervello con un dolore acuto. Resto immobile qualche
istante con un braccio a proteggere i miei occhi per poi decidermi a
riaprirli lentamente, molto lentamente, facendo attenzione ad evitare
quel raggio impietoso di luce.
Mi guardo distrattamente attorno con la mente ancora annebbiata e mi rendo conto di essermi addormentata
sul divano; ma a quanto pare non sono stata l’unica Miroku
è sdraiato per terra che abbraccia un cuscino russando
mestamente e Sango è alle sue spalle col viso poggiato sulla sua
schiena.. Inuyasha e Kagome invece riposano abbracciati
sull’altro divano mentre, sul tappeto, ci sono Koga e
Ayame… lei sta usando il suo petto come poggiatesta e lui
la cinge protettivo alla vita. Sorrido al pensiero di quando si
sveglierà, credo farà un urlo che potranno sentire anche
i pinguini al polo nord forse dovrei riprenderli… o almeno
scattare qualche foto…
Improvvisamente però mi rendo conto che il mio incontro con
Sesshomaru è stato tutto un sogno.. solo uno sogno provocato
dalla mia sciocca fantasia. Non indossavo una veste bianca, non ero
sensuale e sicura di me, ero la Rin di sempre.
Mi porto una mano sulla guancia per cercare di immaginare ancora quel
calore e con mia grande sorpresa mi rendo conto che è tiepida.
Mi regalo una tenue carezza come stessi toccando un cimelio antico e
preziosissimo e prima ancora che mi immerga nei ricordi di quel sogno
sento ancora quella voce, la sua voce.
-Ti sei svegliata finalmente. Parli nel sonno, lo sapevi?
Mi volto fulminea verso la fonte di quel richiamo e lo vedo, Sesshomaru
è proprio accanto a me, elegantemente seduto con le spalle al
divano e io gli sono praticamente sdraiata addosso. Stropiccio
incredula gli occhi questa volta con la speranza di essere ancora nei
miei sogni ma lui è reale dannatamente reale.
Sento l’imbarazzo imporporarmi le gote e l’agitazione insinuarsi in me.
-D- davvero e.. cosa, cosa ho detto?
-Niente di compromettente.
-Ah… bene…perché sai io, insomma dormivo e… ecco.
Inizio a farfugliare consapevole di aver dato il via a un discorso che
non so, e non voglio sostenere. Spero con tutta me stessa, che la
proverbiale freddezza di Sesshomaru faccia calare un velo anche su questo
episodio, cosa che ovviamente non succederà, perché si sà,
la fortuna è cieca ma la sfiga…
-Cosa stavi sognando, se non sono indiscreto?
Già bella domanda,… cosa sognavo? Io che lo seducevo mostrandogli il mio amore e venendo ricambiata?
-Perché questa domanda? Hai appena detto che non ho fatto nulla di compromettente.
Ribatto seria, o almeno, è ciò che voglio dare a vedere, un
barlume di sicurezza. Se mi mostro debole allora finirò col
cedere e… Kami ma perché tutte a me?
-Ti sbagli, poco fa ho affermato che non hai detto nulla di
compromettente, non che non l' hai fatto, si tratta di due cose molto
diverse.
Ok, un respiro, due respiri, tre respiri.. no forse è meglio
smettere, se muoio non dovrò affrontare l’argomento e poi,
penso di essere già a buon punto perché credo che il mio cuore abbia
perso qualche battito e che il sangue non fluisca più nel
mio corpo.
-Q-qualunque cosa abbia fatto o detto non ero in me, dormivo, quindi
non potrà essermi rinfacciata in alcun modo!In ogni caso.. cosa,
cosa ho fatto?
-Nulla che avresti fatto da sveglia a quanto pare. Sai si dice che nei
sogni si manifestino i desideri repressi, spesso si tende a realizzarli
seppur inconsciamente, per questo si parla nel sonno o si compiono
azioni che da coscienti non faremmo.
Scruto seria il suo sguardo, sa di cosa sta parlando e so anche dove
vuole arrivare. Nella mia mente compaiono due opzioni; la prima
è morire di vergogna, la seconda è cogliere la palla al
balzo, non avrebbe intrapreso questa conversazione se l’avesse
ritenuto superfluo o “dannoso” quindi.. be tanto vale
tentare.
Kagome dice che sono la regina delle “gira frittate” e che
riesco sempre a portare la conversazione a mio favore, spero
abbia ragione perché questa volta o la va o la spacca.
-Sesshomaru, io ho dormito su di te?
-Si
-E tu non mi hai scostata giusto?
-Esatto
Bene, per adesso sembra che le cose stiano andando per il verso giusto,
e Sesshomaru sembra seguire il filo logico delle mie domande che, in
realtà, stanno tracciando il loro cammino senza seguire un vero
e proprio tragitto, diciamo che una tira l’altra ma a quanto pare
vanno nella giusta direzione giusta..
-E perché non lo hai fatto?
Lo osservo, anzi osservo i suoi occhi che no si scostano mai dai
miei, sono ancora seri e privi di indecisione cosa che invece manifesta
il suo silenzio, infine scrolla indifferente le spalle e
“risponde" alla mia domanda
-Perché avrei dovuto?
Come mi aspettavo, tanta sicurezza equivale ad una non risposta eppure
non sembra in difficoltà o a disagio, cosa che non si
può certo dire di me.
-Sesshomaru, prima, quando dormivo tu… tu mi hai accarezzato una guancia?
-Si
Risposta secca, tono calmo, nessuna possibilità di errore ed una
assurda irrazionale convinzione, da parte mia, che Sesshomaru sappia
meglio di me quello che sto facendo.
.
Ancora una volta, due sole motivazioni possono giustificare ciò che sto per fare;
o sono molto ma molto idiota o sono un genio, tutto dipenderà
dalla risposta alla prossima domanda.
Mi prendo qualche attimo prima di porgliela, solo per trovare il
coraggio, solo per cercare una prova delle mie supposizioni. Sono
ancora vicina a lui, basta un gesto semplice, elementare e
troverò o meno la forza per continuare e allora lo faccio, mi
accosto maggiormente a lui e poggio la mia mano sul suo petto, come nel
sogno, all’altezza del cuore e come allora, avverto un cadenzato
sonoro battito. Lui non ha ostacolato il mio gesto, non si è
allontanato, non mi ha fermata; ed ora, mi scruta silenzioso.
-Tu mi hai anche baciata.-
Questa volta non si tratta di una domanda, ma di una
affermazione,difatti lui non risponde si limita a mantenere la sua
attenzione su di me e ora ne sono sicura, quel bacio, quel tocco
delicato, quel calore erano reali erano vere non era un altro sogno.
-Dimmelo Sesshomaru.
Lui non ottempera alla mia richiesta ma ripone nuovamente la mia mano
sul suo petto all’altezza del cuore facendomi percepire ancora
una volta quel battito, quel sonoro rintocco pulsante.
-Cosa senti?
-Esattamente quello che volevo sapere.
Ooooooooook non uccidetemi so che Sesshomaru è terribilmente OOC
ma è venuto cosi, giuro che ho cercato di fare del mio meglio
per non cambiarlo troppo! Quando ho iniziato la ff avevo in mente un
finale completamente diverso ma poi.. be le dita hanno digitato quello
che avete letto.. insomma, se è un Orrore ditelo senza troppi
problemi! sapete che tutte le critiche sono ben accette, quindi per
favore commentate e criticate anche una sola parola Bella/brutta
perché mi facciate sapere se è illeggibile o meno…
ditemi se è esageratamente melenso ve ne prego perchè
più leggo la shot più.... mi convinco di avere fatto un
torto a Sesshomaru...e dire che ho cambiato il finale davvero molte
molte volte :(
Per quel che riguarda il titolo… è stato scelto in
relazione alla prima parte della ff ovvero al sogno la parte che avevo
scritto in un primo momento dato che poi mi sono bloccata…
serviva solo il finale con lei che si sveglia ma poi… bè
avete letto cosa è venuto fuori :P ad ogni modo ho voluto
lasciare questo titolo perché è comunque un fattore
ricorrente un desiderio carnale, di potere, d’amore…
Lily spero con tutto il cuore
di non averti deluso e che questa ff ti sia gradita. Ho cercato di
scrivere qualcosa di carino e spero che il risultato non sia
pessimo!come già detto è dedicata a te ma se non ti
piace non farti scrupoli e dimmelo!!! Come ben sai ho avuto e ho
tutt’ora molti dubbi sul finale… poi anche il pc mi ha
ostacolata però.. be ecco qui il tuo regalo : )
Come sempre grazie a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di
leggere questa storia e a chiunque lascerà un commento : )
Un abbraccio
Mikamey
Perfetti ma gelidi eppure, anche se sono scalza, non avverto il freddo ferire i miei piedi…
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