I colori dell'inganno
Opali e perle, diamanti e smeraldi,
di fini gemme cantino gli scaldi.
Lasciate a me, alla mia dolce prole,
le più impure e prudenti parole.
Vedi là fuori, come vortica la neve,
bianca si posa mentre il fumo beve.[1]
Tocca il corallo, qui al mio petto,
a serpe omonima non far dispetto.
Ambiguo è il rosso, tramonto di sera,
non lo fissare se rossa è la sclera.
Ora è notte, intrepido guerriero,
dormi tranquillo ché il cielo è nero.
Ma il suo blu, che solchi su un dreki,[2]
del freddo pericolo ti rimandi gli echi.
Quella bella maschera color zaffiro,
anche lei, sì, cela un intimo raggiro.
Stai attento: gelerà il tuo ultimo respiro.