i wish

di Yachi10
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Ricordo bene il giorno in cui entrai alla Shiratorizawa, come sempre venivo maltrattato da tutti.

Lo strambo, il diverso, eppure grazie alla pallavolo avevo un posto nel mondo, piccolo , ma pur sempre un posto.

Ricordo ancora il nostro primo incontro. La stella della Shiratorizawa, l’asso indiscusso. Ero certo non ti saresti mai avvicinato a me. Perché avresti dovuto.

Eppure eccoti qui a parlarmi e in breve diventammo amici.

Ah se solo sapessi!

Non ti ho mai visto come un amico. Non fraintendere. Il bene che ti voglio è mille volte superiore a quello che provo per un amico. Io ti amavo, anzi, ti amo tutt’ora. Mi chiedo come avresti mai reagito se te lo avessi confessato.

Probabilmente anche ai tuoi occhi sarei stato lo strambo, lo svitato. Ma lo so. So per certo che tu non mi avresti mai maltrattato.

Ora sai, io provo uno po’ di rabbia, ma non verso di te, e nemmeno verso di lui. La provo verso di me. Mi odio mentre lo odio. Mi odio mentre muoio dentro, mentre gli passi quel maglione che un tempo passavi a me.

Ma guardalo, lui è un angelo. E tu ne sei stregato fin dalle medie. Ora lo hai conquistato. Mi chiedo se mi avresti mai baciato? Ma è impossibile, io non sono un angelo come lui.

Io sono il mostro.

Il liceo è finito. Ho deciso di scappare. Come sempre. Ma non posso restare e vedervi felici.

Lo so! Sono il tuo migliore amico, ma io ti amo.

Ti ho mentito dicendo che vado a realizzare il mio sogno.

E ora sei qui all’aeroporto a salutarmi, e mi odio, perché ti odio, perché lo odio. Lo hai portato ed indossa il tuo maglione. Quel maglione che prima davi a me.

Lo so! Tu non puoi sapere quanto mi stai uccidendo.

Io muoio, muoio dentro eppure ti amo, oh quanto ti amo …

Ma ora scappo, scappo ancora, come quando da bambino scappavo dai bulli, ora scappo da te.

Vi saluto con un sorriso enorme e falso.

Salgo sull’aereo.

Addio Wakatoshi kun, avrei tanto voluto che scegliessi me.

Vorrei essere Oikawa.





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