Ero in piedi nascosta nel bosco, incazzata nera, come poteva quel tonto
non rendersi conto che così l’avrebbe fatta
solamente soffrire?
Come poteva non capire che quella fragile umana sarebbe lentamente
perita girono dopo giorno ?
Grazie alle mie doti speciali potevo sentire i pensieri di entrambi, ed
erano strazianti, la differenze era che lui dissimulava davvero bene,
lei no.
La faccia di Bella era contorta in una smorfia di terrore, lo shock le
si leggeva chiaro in volto.
Lui la lasciò nel bosco da sola, non pensai subito di
seguirlo, il mio lavoro era occuparmi di entrambi, e al momento quella
tra i due che sembrava avere più bisogno era lei.
I pensieri di Edward erano chiari nella mia mente, anche ad
elevatissime distanze, avrei potuto tenere d’occhio ogni suo
spostamento.
Bella vagò nel bosco per diverse ore, senza che nessuno la
trovasse, ero disperata, potevo solamente renderle il percorso
più facile da seguire, niente di più, non mi era
permesso rivelarmi agli umani, faceva parte del giuramento.
Vegliai a distanza su di lei, tenendola lontano dagli
animali, finché non si accasciò in terra e a quel
punto mi avvicinai, le feci scudo col mio corpo dalla pioggia.
Col passare del tempo avevo tenuto d’occhio sempre anche
Edward, in quel momento era a casa Cullen, solo e rinchiuso nella sua
camera ad ascoltare una straziante melodia di musica classica.
Al piano di sotto si sentivano le voci della sua famiglia, concitate e
preoccupate per le sorti del loro membro e per quelle di Bella.
Fu esattamente in quel momento che colsi l’odore che volevo,
tornai con la mente al bosco, arrivavano i lupi, avrebbero trovato
Bella e l’avrebbero tratta in salvo.
<< Bene>> dissi a me stessa. Ora potevo
occuparmi di quello sciagurato vampiro, infondo avevo giurato di non
rivelarmi agli umani, e lui tecnicamente non lo era.
In pochi secondi ero di fronte alla grande casa, nessuno di loro mi
aveva sentito, parte del mio compito era di essere praticamente
invisibile e in aiuto a questo avevo molti assi nella manica.
Mi avvicinai al campanello e suonai.
Fu Carlisle ad aprire la porta, alla mia vista le sue narici si
dilatarono, cercava di capire se fossi umana, ma io ero inodore, non
poteva sentire niente.
<< Buongiorno signor Cullen>> dissi con la
mia voce cristallina << Avrei urgente bisogno di parlare
con suo figlio Edward.>>
Mentre udiva i tratti davvero poco umani della mia voce Carlisle si
scompose in una espressione di sorpresa.
<< Posso chiederle chi è lei?>>
mi disse.
<< Certo che può però
l’avverto che la mia risposta non potrà essere
esauriente come vorrei.>>risposi.
<< Credo che andrà bene lo
stesso>> disse lui.
<< Molto bene, io sono quello che volgarmente viene
chiamato angelo custode. Ora posso entrare? >> dissi
La sorpresa di Carlisle diventò shock, apri leggermente la
porta per lasciarmi entrare nella grande casa, tutti, compreso Edward
erano seduti attorno al grande tavolo, ero sicura che avessero sentito
la conversazione tra me e Carlisle e che si fossero piombati
giù per sentire cos’avevo da dire.
Grazie alla mia vista fuori dal comune potevo vedere i loro nervi tesi
nell’intento di capire se fossi o meno un pericolo.
<< Avrei bisogno di parlare da sola con te Edward, se non
ti spiace>> dissi.
Vidi la preoccupazione di Esme, sapeva quanto me che lui avrebbe
accettato su due piedi, ma quello che lei non sapeva era che io non ero
pericolosa, quando volevo.
<< Ok, ok>> dissi << una
spiegazione forse la devo a tutti voi. Ma prima se non vi spiace
dovrete promettermi di non farne parola con nessuno, quello che faccio
deve restare un segreto.>>
Tutti annuirono ed io continuai.
<< Come ho già detto la vostra cultura chiama
quelli come me angeli custodi, per la precisione io mi assicuro che il
destino di una persona, o in questo caso di un vampiro, vada come
dovrebbe senza intoppi.>>
Ho sempre pensato che una persona come Bella avesse bisogno di un
angelo custode, non certo un mostro come me.
<< Non sei un mostro Edward e fammi finire per favore
prima di trarre conclusioni.>> dissi
La sorpresa fece capolino nel suo volto, evidentemente non era abituato
al fatto che qualcuno per una volta leggesse nella sua mente. Per tutto
il tempo che ero stata lì l’avevo sentito
sforzarsi di leggermi la mente, non sapeva che anche la mia era
schermata, come quella di Bella.
<< Sì posso leggere la tua mente, ormai
è quasi un secolo che lo faccio e posso sentire i tuoi
pensieri anche in capo al mondo.>>
<< Un secolo?>> chiese lui .
<< Certo da quando sei stato creato e con te il tuo
grande destino!>> dissi.
Vedendo la sorpresa nel volto di tutti continuai.
<< Sono morta nell’inverno del 1908 a diciotto
anni. Abitavo nelle campagne francesi ero figlia di poveri contadini e
non c’erano soldi per il dottore, quindi quando mi ammalai
non potei essere curata e morì in pochi mesi per quella che
oggi sarebbe una banale polmonite.
Non ricordo molto del dopo, ricordo solo che mi fu data una scelta,
passare avanti oppure tornare qui e vegliare su altre anime bisognose,
scelsi di tornare, avevo paura di cosa ci fosse dall’altra
parte.
Non ricordo affatto la trasformazione, ricordo però che mi
fu spiegata la ragione della mia esistenza, assicurarmi che tu seguissi
il tuo destino, che era già stato preparato per te.
Mi fecero giurare che mai e poi mai mi sarei rivelata agli umani,
sarebbe stato un grandissimo shock per loro, e mi spiegarono che appena
il tuo destino si sarebbe compiuto avrei dovuto passare oltre come
tutti gli altri. Ho passato un secolo a correrti dietro in lungo e il
largo, senza che tu mi vedessi , sono completamente inodore per
qualsiasi essere vivente, riesco a stare completamente immobile, riseco
a correre velocissima, ho un olfatto e un udito acutissimi e allo
stesso tempo ho sembianze umane; tutto questo mi rende assolutamente
invisibile in più sarò immortale
finchè non avrò fatto il mio
lavoro.>>
<< E quando finirai il tuo lavoro?>> chiese
lui.
Mi avvicinai, possibile che non si fosse davvero accorto di aver
mescolato completamente le carte del destino?
<< Oh se questa domanda me l’avessi fatta due
giorni fa ti avrei risposto che la cosa era molto prossima, ora non lo
so più!>> con una mano lo spinsi a sedersi sul
divano usai una forza leggermente eccessiva tanto che il divano stesso
si spostò leggermente, una mano mi afferrò il
braccio, Emmet.
<< Non toccare mio fratello sottospecie di
mostro!>> disse a denti scoperti, non avrebbe dovuto
farlo, ero già su di giri con Edward, in più non
avevo mai sopportato le persone che hanno il vizio di mettere le mani
addosso.
Lo presi per la gola e lo alzai, contemporaneamente con
l’altra mano fermai Rosalie che stava correndo ad aiutarlo.
<< Allora piccioncini vediamo un po’ cosa non
avete capito della mia spiegazione, se i vostri sensi rispetto a quelli
degli esseri umani sono cento volte più sviluppati, i miei
rispetto ai vostri lo sono altrettanto quindi>> dissi
rimettendoli giù << non vi conviene litigare
con me.>>
Un minuscolo movimento alle mie spalle mi fece sussultare, stavano
arrivando i miei simili, sapevo che sarebbero venuti, me lo aspettavo
da quando avevo suonato quel campanello.
<< Lascia stare i miei protetti Marie.>>
disse una voce cristallina.
<< Sai benissimo che non gli avrei mai fatto del male
Joe.>> risposi.
<< Quando hai deciso di venire allo scoperto non hai
pensato di parlarne prima con noi vero?>> disse un'altra
voce.
<< No cara Rosemary mi spiace >> dissi
<< pensavo che fosse una cosa tra me e
lui.>> dissi indicando Edward.
<< Beh ti sbagliavi >> ribatté
un altro << Sono anche affari nostri, sai benissimo che
possiamo rivelarci solamente in casi eccezionali e questo no mi sembra
uno di quei casi.>>
<< Ok!>> tuonò Rosemary
<< innanzitutto ora che siamo qui dobbiamo presentarci.
Io sono Rosemary e sono l’angelo di Carlisle e di
Esme>>
Rosemary era una bellissima donna di mezza età coi capelli
rossi e gli occhi azzurri e vivaci.
<< Io sono Joe e come avrete capito sono il protettore di
Emmett e di Rose>>
Joe invece era un ragazzo alto e castano con due profondissimi occhi
neri.
<< Io invece sono Louis e sono il protettore di Alice e
di Jasper.>>
Louis aveva mantenuto, come tutti noi, le sue sembianze di umano e
poiché era morto da bambino anche ora dopo tanto tempo avevo
l’aspetto di un innocente bambinetto biondo.
<< E questa come avrete capito è Marie, la
protettrice di Edward e Bella>> disse Rosemary.
Eccola là, lei era la solita lingua lunga aveva appena
rivelato uno dei dettagli più importanti del destino di
Edward a tutti gli altri, anche se sapeva benissimo che il
destino può essere rivelato solo in parte e solo alla
persona cui era legato. Ora per tutta risposta si era portata la mano
alla bocca e stava assumendo un espressione pentita.
<< Ecco e poi ti chiedi perché non vi ho
chiamato! Con la lingua lunga che ti ritrovi non so come hai fatto a
non rivelarti ai tuoi protetti per tutti questi anni!>>
dissi.
<< Ok ok calmatevi signore e guardateli per un secondo
solamente>> disse Joe.
Ci girammo verso il clan di vampiri, i loro volti erano tesi e segnati
dalla sorpresa, erano rimasi letteralmente senza parole.
Quindi il mio destino, secondo questo angelo è di stare con
Bella, no non è possibile che un così bel fiore
sia destinato ad essere distrutto da un mostro come me, un mostro
senz’anima.
Adesso quel vampirastro mi stava facendo veramente arrabbiare con quel
suo masochismo a tutti i costi.
<< Bene, urgono spiegazioni personalizzate, ognuno in una
stanza coi suoi protetti, ognuno spieghi come meglio crede la
situazione che, come sapete è abbastanza grave, senza
però rivelare troppo.>> dissi rivolta a
Rosemary.
Afferrai Edward per un braccio e lo trascinai su in camera sua.
<< Immagino tu non abbia bisogno che io ti mostri la
casa>> mi disse.
<< No, ho vissuto nei boschi qui intorno negli ultimi
anni e ho visto questa casa in lungo e in largo nei tuoi pensieri, ne
conosco ogni piccolo angolo.>>
<< Siediti Edward ne avrai bisogno stanne
certo>> dissi.
Lui fece cenno di si con la testa ma non accennò a sedersi,
lo guardai sospetta.
Non mi siederò mai e poi mai prima di una signora non
è educato.
<< Oh mio Dio Edward sbottonati un pochino so che ai
nostri tempi l’etichetta era considerata una cosa
cavalleresca ma ora non è più
così!>> dissi ridendo.
Come ho fatto a non accorgermi mai che mi stavi seguendo in tutto
questo tempo?
Si fece questa domanda e subito dopo cominciò a guardarmi
attentamente per vedere se i miei tratti somatici potevano essergli
famigliari si soffermò prima sugli occhi azzurri,
poi sui boccoli biondi, sulla pelle chiara, sui tratti molto semplici
del mio viso, faceva uno strano effetto guardarsi da dentro la testa di
un'altra persona, ora capivo cosa provava lui ogni volta che gli
capitava.
Anche se nessuno meglio di me sapeva che lui non era un ragazzo come
gli altri
Che ragazza strana, sembra che le sue fattezze siano state
create proprio come quelle degli angeli, è molto bella mi
sembra incredibile di non averla mai notata prima,non
dev’essere un viso che passa facilmente inosservato.
<< Credimi non passo inosservata, e per la cronaca da
umana non ero così bella, con la trasformazione cambiano
anche i tratti del viso, quando non si è più
umani non si hanno più difetti, e questo tu dovresti
saperlo.>> dissi.
Sobbalzò, non era ancora abituato all’idea che io
potessi leggere la sua mente, anzi per la precisione era un
po’ irritato per questa cosa.
<< Da fastidio vero? Pensare di non avere più
privacy nemmeno dentro la propria testa?>>dissi.
<< Un po’>>ammise lui
<< Ma penso che mi ci abituerò>>
<< Bene Edward, ti ho separato dagli altri
perché quello che sto per dirti è molto
importante e posso discuterne solo con te>> cominciai
<< Devi sapere che c’è una ragione
per la quale Carlisle è così diverso dagli altri
vampiri, lui era destinato ad essere il capostipite di un clan di
vampiri che genererà esseri capaci di riportare
l’ordine nel vostro mondo. E Bella è parte
integrante di questo destino, se non una delle persone più
importanti. Ed è per questo Edward che tu devi tornare
immediatamente da lei, senza di te appassirà come una rosa
in un vaso, con te si rafforzerà fino a diventare
indistruttibile.>>
Lo vidi pensieroso e ansioso, per una volta il suo viso era lo specchio
della sua anima.
<< Quando dici indistruttibile
…>> cominciò
<< Mi spiace Edward hai saputo anche più di
quello che ti era concesso sapere se rivelassi altri dettagli potrei
cambiare il futuro, quello che tu devi sapere è che per
quanto possa sembrarti strano lei è destinata a te e tu a
lei, il vostro legame è indissolubile perché il
vostro amore è puro come un diamante allo stato
grezzo.>>
<< No, mi spiace angelo io non posso credere alle tue
parole, io non posso credere che il destino di Bella sia essere un
mostro, se un essere superiore esiste egli non può averla
creata così perfetta per poi lasciar rovinare la sua
perfezione da una creatura mostruosa come me.>> disse
<< Mio caro Edward lei è destinata a dare il
via a qualcosa di grande, e può farlo solamente se tu sarai
al suo fianco, smettila per favore di dire che sei un mostro, qualsiasi
donna di questo mondo ti vorrebbe al suo fianco, fidati!>>
<< Ma ora con che coraggio tornerò da lei e
cosa le racconterò?>> chiese
Mi concentrai sui pensieri di Bella, dormiva ancora, avevamo ancora
tempo, almeno fino alla mattina successiva, per studiare cosa dirle.
<< Ancora dorme, andrai da lei quando starà
meglio.>> dissi
Si alzò in piedi con uno scatto felino e si diresse verso la
finestra, pronto a saltare fuori, sentivo la sua
preoccupazione per lo stato di salute della ragazza crescere sempre di
più, lo afferrai per un orecchio e tirai, si
fermò all’istante.
<< Cosa credevi >> dissi io
<< che saresti stato solo tu quello che avrebbe sofferto,
te l’ho spiegato Edward, siete legati a filo doppio, la tua
sofferenza è la sua, con un eccezione, lei è
umana e il suo fisico non reggerà a lungo, tu sei
immortale.>>
<< Ti prego angelo tu devi farmi andare da lei! Devo
vedere come sta!>>
<< No, tu ora verrai con me di sotto, spiegheremo agli
altri la situazione e poi assieme decideremo la tattica di riconquista
migliore, anche se conoscendola credo che ti si butterà
addosso appena ti vedrà.>>
Tornammo in salotto, aspettammo che tutti ci raggiungessero e poi
parlai.
<< Nessuno si muoverà da Forks in questi
giorni, la vostra vita dovrà continuare nella maniera
più naturale possibile, Edward andrà da Bella
appena possibile e tenterà di riaggiustare le
cose.>>
A quelle parole Esme mi corse incontro e mi abbracciò
ringraziandomi.
<< Tengo più a quella ragazza che a me stessa
oramai, non avrei mai permesso che un vampiro da strapazzo la facesse
soffrire!>> dissi ridendo.
***
Erano le due del pomeriggio, io ed Edward eravamo appostati su di un
albero adiacente alla casa di Bella, avevamo passato un intera nottata
e un intera mattinata a studiare un piano, e sembrava proprio che ora
fosse venuto il momento di attuarlo, Bella aveva dormito abbastanza,
aveva ripreso colorito, ora poteva essere svegliata, feci un cenno ad
Edward che si lanciò dall’albero direttamente
dentro la finestra di Bella, senza produrre alcun rumore udibile da
orecchio umano.
Charlie era al piano di sotto, potevo sentirlo russare leggermente, non
era andato a lavorare preoccupato della salute della figlia.
Edward si avvicinò a Bella, il suo volto era rigato dalle
lacrime lo stava sognando.
Potevo vedere la scena da ben tre angolazioni diverse, la mia, quella
di Edward e quella ancora inconscia di Bella.
Lui la baciò sulla fronte, prolungò il bacio di
modo che lei si rendesse conto del cambiamento di temperatura, sentivo
la sete di Edward ruggire dentro di lui, povero ragazzo, pur di stare
con lei la sopportava a testa alta.
Edward non sapeva che se Bella avesse avuto per lui un odore simile
alle altre egli non si sarebbe mai accorto di lei e non avrebbe mai
tentato di leggerle la mente e così non si sarebbero mai
incontrati, mandando a monte i disegni che avevamo per loro.
Pian piano Bella si svegliò, aprì gli occhi e
… li richiuse subito!
Che sciocca! Pensava di sognare!
<< Bella apri gli occhi per favore, so che ancora non
riesci a perdonarmi per quello che ti ho fatto ieri ma sono qui per
scusarmi, e per spiegarti le mie ragioni>> disse lui.
<< Le so le tue ragioni, e so anche che sei tornato
solamente per accertarti del mio stato di salute. Beh Edward sto
benissimo non ho tentato di uccidermi, ho solo perso la cognizione del
tempo tutto qui. La tua coscienza è sistemata, non hai
ucciso nessuno, ora vai a distrarti.>> ribattè
lei, amavo quel suo caratterino pepato, la rendeva molto più
interessante delle altre.
<< Non sono venuto qui solamente per accertarmi che non
ti fossi uccisa sono qui perché voglio spiegarti le ragioni
del mio comportamento di ieri, ascoltami ti prego!>>
ribatté Edward.
Lei non lo voleva guardare in faccia, aveva paura che la sua
volontà avrebbe ceduto immediatamente se l’avesse
fatto, io avevo in mente una cosa che l’avrebbe fatta cedere
subito.
<< Edward>> dissi a bassa voce, sicura che
mi avrebbe sentito << dille che la ami, e appena alza la
testa sfodera uno dei tuoi sorrisi sghembi.>>
<< Bella io ti amo.>> disse prontamente lui.
Con un movimento involontario Bella alzò la testa rivelando
gli occhi arrossati e diresse il suo sguardo verso il volto di Edward.
Nello stesso istante lui sorrise, un improvviso annebbiamento
riempì la testa di Bella che aprì la bocca
incapace di reagire a tanta bellezza.
<< Ieri ho pensato che la cosa migliore per te, dopo
quell’incidente dell’altro giorno, fosse andarmene,
sapevo che non me l’avresti mai permesso, così ti
ho detto una mezza verità, che non volevo che venissi con
me.>> disse Edward.
<< In realtà Bella, vorrei stare con te tutta
la vita, se la mia esistenza può essere chiamata
così. Solo non vorrei che tu rimanessi ferita per colpa mia
o di qualcuno dei miei simili, stare con me è
rischioso.>>
Stava recitando perfettamente le parole che avevamo concordato pochi
minuti prima, era bravissimo.
<< E adesso cosa ti ha fatto ambiare
idea?>> chiese lei.
<< Beh, ho visto il tuo dolore e rifletteva perfettamente
il mio, e allora ho capito che nessuno di noi due riuscirà
mai a stare senza l’altro è solo questione di
resistere alle avversità.>>
Per un secondo lei lo guardò indecisa, poi sentii un immenso
calore venire dal profondo della sua anima, lacrime di
felicità sgorgarono dai suoi occhi.
<< Oh Edward non sai quanto ho sofferto!Anch’io
ti amo Edward!E anch’io voglio stare con te per
sempre!>> disse lei.
Si abbracciarono , decisi che il mio lavoro, per quel giorno era
finito, gli avrei tenuti d’occhio ogni tanto leggendo i loro
pensieri,ma gli avrei lasciato un minimo di privacy almeno apparente,
scesi dall’albero e mi diressi nella foresta, avrei fatto un
bel giretto.
***
Mi trovavo nella riserva indiana nei pressi di Forks, La Push,
aspettavo una visita.
Da due mesi seguivo un giovane Quilleute, Jacob Black, lui ancora non
lo sapeva,ma quella sera la sua vita sarebbe cambiata radicalmente.
Tenevo sempre d’occhio Edward e Bella, ma cercavo di
lasciargli un po’ di privacy, erano come tutte le sere,
accoccolati nella cameretta a scambiarsi effusioni.
All’improvviso un leggero movimento alla mia destra mi fece
voltare, era arrivato, lo aspettavo da almeno un ora.
<< Ciao>> dissi << Tu
sei?>>
<< Ciao io sono John e tu?>>
<< Io sono Marie, l’angelo di Bella ed Edward.
Sei nuovo giusto?>> chiesi.
<< Si, sono stato addestrato e sono arrivato sulla terra
proprio ora per vegliare su Jacob>> rispose.
<< Bene, hai un buon tempismo, la trasformazione dovrebbe
iniziare proprio ora.>> dissi vedendo Jake urlare contro
al padre e poi iniziare a tremare violentemente.
<< Pare che dobbiamo collaborare per poter raggiungere un
risultato.>> disse John.
<< Pare di sì>> dissi io vedendo
Billy che si nascondeva sotto il tavolo per proteggersi
dall’enorme lupo rossiccio che gli ringhiava contro.
<< Ho sentito dire che sei stata richiamata dal grande
capo per esserti rivelata ad un tuo protetto.>> disse.
<< Hai sentito bene>> risposi.
<< E cosa ti hanno fatto?>> mi chiese.
<< Quello che faranno a te se non segui il tuo di
protetto e non lo guidi dal branco>> tagliai corto
indicando il lupo rossiccio che correva verso il bosco.
<< Ok, ho capito l’antifona, ci vediamo,
ciao!>> disse John.
<< Puoi starne certo>> dissi a bassa voce
appena se ne fu andato.
***
<< Avanti Edward! Alle volte mi sembri un bambino altro
che un vampiro centenario!>>
Eravamo nel bosco e stavamo discutendo come facevamo da mesi oramai.
<< No Marie, io non ce la faccio più a
sopportare il fatto che stia in compagnia di un giovane
licantropo>>
<< Ti ho già spiegato che devi fidarti sia di
me che di lei, è essenziale che lui entri a far parte della
vostra vita.>>
<< Sono mesi che lo ripeti ma non sai dirmi il
perché, intanto sono costretto ad accompagnarla fino al
confine e a costringere mia sorella a frequenti mal di testa solo per
tenerla d’occhio.>>
<< Non ho mai detto di non sapere il perché,
solo non posso rivelarti niente, oramai il diploma è vicino,
fra pochi mesi saprai il perché, l’essenziale
è che tu sopporti. >>
***
Nella radura della battaglia era notte fonda oramai ma
l’odore acre di incenso bruciato pervadeva ancora
l’aria.
<< Victoria è morta, c’era lei
dietro tutto e come avevamo previsto i Volturi sono arrivati a
battaglia ormai finita, ha fatto come pensavamo, ha rivelato ai volturi
che i Cullen vivono a stretto contatto con un umana e si offerta di
risolvere questa cosa al posto loro, come aveva previsto
Alice hanno mandato solo una delegazione, nella speranza che
i neonati ci avrebbero ucciso, quando hanno capito che non era stato
così sono tornati in Italia molto delusi.>>
disse Edward.
<< Bene, ricordati, avete vinto una battaglia, non la
guerra, non abbassare mai le difese, i Volturi
torneranno.>> risposi.
<< Troveremo il modo di proteggere Bella>>
<< Sai benissimo che non ce ne sarà bisogno,
lei ha accettato di sposarti e tu di trasformarla.>>
dissi.
Il suo viso si mosse in una smorfia, sapevo che cosa stava pensando, il
solo pensiero lo faceva soffrire non sapeva che alla fine tutto si
sarebbe risolto per il meglio, ma io si, sorrisi ma non risposi.
<< L’ha baciato! Te ne rendi conto? Ha ammesso
di essere innamorata di lui, adesso mi sto solamente chiedendo se lei
abbia accettato di sposarmi solamente per non farmi soffrire, io voglio
il meglio per lei!>>
<< Ha anche ammesso di amare te molto di più,
ascoltami sta andando tutto come deve, fra pochissimo tutto si
risolverà non preoccuparti!>>
***
<< Come hai potuto dirmi che tutto si sarebbe risolto per
il meglio?Come hai potuto illudermi così? Hai visto
cos’ho fatto a mia moglie? Hai visto? Ora morirà
per colpa di un essere che le cresce dentro e la divora pian piano, un
essere che io stesso ho contribuito a creare!>>
Abbassai la testa, non potevo dirgli che Bella si sarebbe salvata, quel
dolore faceva parte del gioco, il destino era fin troppo crudele con
questa bellissima coppia di innamorati.
<>
Non avevo bisogno di guardarlo in faccia per sapere quanto stesse male,
potevo sentire il suo profondo dolore, un dolore che da settimane
scuoteva anche la mia esistenza tanto era potente, un dolore che
però era temperato dalla speranza, quella di Bella che in
cuor suo sapeva che tutto si sarebbe risolto.
<< Tu non capisci, se lasciamo che la sua pazzia avanzi
la perderò, non ha dato ascolto neanche a Jacob,
morirà, io lo so se non faccio niente la mia unica ragione
di vita morirà.>>
Non risposi, lo lasciai lì nel suo dolore, sapevo che
sarebbe stato meglio così.
***
<< Marie! Marie!>> urlò Edward
correndomi incontro << L’ho sentito! Ho sentito
i pensieri di mio figlio!>>
Figlia lo corressi io mentalmente.
<< E’ felice e si sente bene e ama sua madre
e… non credo la voglia uccidere! Oh Marie, forse
c’è una speranza, c’è una
speranza che Bella sopravviva ed io sono al settimo cielo!Oh Marie,
quando nascerà voglio che tu ci sia!Infondo sei stata per me
e Bella come una sorella!>>
<< Certo Edward ci sarò>> dissi
con un po’ di amarezza.
<< Bene, benissimo!Ora torno da Bella, quando avvertirai
che starà per succedere vieni in casa, non violerai nessuna
regola, Bella perderà i sensi, Carlisle
l’addormenterà!>>
Euforico si allontanò lasciandomi ai miei pensieri.
***
<< Non posso credere che ve ne andrete lasciandomi qui
solo>> disse John.
<< Il nostro lavoro qui finirà appena Bella
partorirà sua figlia, da quel momento Renesmee
sarà sotto la tua ala e noi non serviremo
più.>> disse Rosemary.
<< Certo John, è un cerchio che si chiude, noi
abbiamo fatto il nostro lavoro, ora tocca ai giovani>>
disse Louis.
<< Sembra incredibile che una bambina talmente piccoli in
pochi anni sarà destinata a cose così
grandi>> ribattè John << E la
cosa che mi fa più paura è che sarà
tutto sue mie spalle!>>
<< Non preoccuparti, anche se ci saranno dei momenti
brutti vedrai che tutto si risolverà per il
meglio>> lo rassicurò Joe.
Eravamo nel bosco, avevamo organizzato quella riunione per salutare
John e augurargli buona fortuna, ma io non ero dell’umore
adatto, avevo paura di quello che sarebbe successo appena il destino
dei miei protetti si sarebbe compiuto, dove sarei andata? Cosa
c’era esattamente dall’altra parte?
Fu in preda a questi pensieri che mi congedai, salutando John e gli
altri con un abbraccio e mi diressi verso la grande casa in attesa del
lieto evento.
***
Mi affacciai alla finestra, Bella era in piedi con il bicchiere in
mano, sorretta da Rosalie, ecco era l’ora.
Il bicchiere cadde a terra, la bimba spezzò le costole alla
madre nel tentativo di raggiungere il bicchiere col cibo, Bella cadde e
Rosalie la raccolse, seguita da Edward, poi la situazione
degenerò, dalla bocca di Bella fuoriuscì un
conato di sangue e fu colta da spasmi.
Mi spostai, sapevo che l’avrebbero trasferita al piano
superiore, nella biblioteca e così fu.
Vidi tutto ciò che sapevo sarebbe successo, Alice che
chiamava Carlisle e che lo passava a Rose, la morfina, Rose che perdeva
il controllo e Jacob che la fermava e la scaraventava fuori dalla
stanza, poi faceva la respirazione a Bella, mentre Edward Toglieva la
bambina dal ventre di Bella e sussurrava il suo nome per poi
porgergliela, poi i disperati tentativi di Jacob di rianimarla, Edward
che le iniettava il veleno direttamente nel cuore, Jacob che usciva
dalla stanza, ora potevo entrare.
<< Non è morta Edward, vivrà,
almeno lei.>> dissi
Lui alzò la testa << Che vuoi
dire?>> disse.
Avevo pochi secondi per spiegargli tutto.
<< Oramai il vostro destino è compiuto, e con
esso anche il mio, fra pochi secondi succederà una cosa che
cambierà tutte le vostre vite e da quel momento il destino
non avrà più bisogno di spintarelle, Renesmee
cambierà il mondo dei vampiri e quello dei mutaforma e le
avvisaglie di questo le avrete fra poche settimane, questo dovevo dirti
ed ora credo sia il momento per me di lasciare finalmente questo mondo
e andare avanti>> dissi.
Fu in quel momento che la vidi, un enorme luce bianca che mi invitava a
seguirla, lo feci ma prima di raggiungerla mi girai verso le due
persone che più mi erano state care nell’arco
della mia strana esistenza.
<< Arrivederci amico mio, salutami Bella quando s
sveglierà!>> dissi.
Camminai verso la luce e me ne andai da quel mondo.
***
Edward POV
Non potevo crederci, i Volturi se ne erano andati, Nessie aveva fatto
breccia nel cuore di Aro, era riuscita a salvarci tutti , era una cosa
incredibile!
Fu in quel momento che pensai a quello che mi aveva detto Marie, io e
Bella eravamo destinati a dare il via al cambiamento, che fosse quello
il cambiamento di cui parlava? La fine del regime dei Volturi?Forse
anche la fine dei vampiri non vegetariani?
Non seppi darmi risposta. Guardai il cielo, sapevo che malgrado tutto
Marie stava ancora vegliando su di noi, sorrisi.
<< Grazie Marie, grazie di tutto.>>
Eccomi con una
One-Shot un po' particolare, voglio una valanga di commenti altrimenti
non so se pubblicherò più niente,
perchè l'altra mia ff "Sunrise" non è stata
ancora recensita da nessuno e ho la sensazione che non piaccia!
Quindi mi racc fatemi sapere!
un bacio a tutti.
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