Vacanze in laguna

di theGan
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*writober challenge: i titoli sono il prompt del giorno.


 

PICCOLO (contrattempo)

 

 

Gli autogrill come gli uffici postali o i bagni in tangenziale non sono veri luoghi, ma deserti di rassicurante monotonia. Stessi cartelli, stessi menù, stessa vernice consistenza maionese da raschiare col cucchiaino. Lui e Karl trovano un tavolo molto rosso, molto vuoto e ci schiaffano sopra i vassoi grondanti di unto. Secondo Hermann il buon cibo non deve essere abbandonato nello squallido così prende doppia porzione di tutto e se lo porta via nello stomaco. Le patatine fritte con bacon meritano questo ed altro.

È il primo giorno di vacanza e lo hanno iniziato col botto: venti minuti dalla partenza e Karl gli ha fatti schiantare contro un cavalcavia, disfatto il camper preso a nolo e costretti a una sosta interminabile tra polizia, vigili del fuoco e carroattrezzi. Chissà cosa diranno i giornali domani: non capita tutti i giorni che tre giocatori della Bundesgliga si sfracellino in una strada di campagna. Ex-giocatori. Ex. A volte è difficile ricordarselo, questa è stata l’ultima stagione di Wakabayashi.

I portieri nel calcio hanno una vita extra sulla durata agonistica, ma il passaggio del tempo funziona anche per loro. Hermann ha dato a Wakabayashi filo da torcere in quanto permanenza sul tappeto verde, ma il crocevia degli anta l’hanno passato entrambi. Schneider, come al solito, è rimasto ad aspettargli all’arrivo.

Avrebbe dovuto aspettarsi che il resoconto di una vacanza a tre sarebbe stato più simile ad un diario di guerra. Hermann addenta il panino, la salsa sguscia tra le dita. Hanno lasciato Genzo, l’unico tecnicamente non autoctono, a gestire forze dell’ordine e proprietario dell’autonoleggio. Sono andati per esclusione: Karl è diplomatico quanto una mazzata sui denti, Hermann anche troppo e i personaggi coinvolti avrebbero finito per raccontargli la storia della loro vita. Non si sarebbero mossi più.

Schneider piega in tre il tovagliolo di carta e persevera nel sostenere che questo non sia che un piccolo contrattempo. Per lui sono passati inosservati.

- Avevamo gli occhiali da sole.

- Hanno ritirato i nostri documenti, KARL!

Schneider gli rifila uno dei suoi sguardi alla “frega cazzo”, afferra il bicchiere alto quanto metà del suo braccio e ne scola metà in un colpo.

- Guarda che è tutto ghiaccio.

Genzo è tornato! Ciao Genzo. L’ex portiere si siede, sul suo vassoio al posto dell’hamburger ci stanno quei frittissimi bocconcini di pollo, Hermann si annota di prenderlo in giro più avanti: “se inizi così guarda che raddoppi nel giro di un anno”. Tanto Genzo non se la prende, sa che non dice sul serio. Così come Genzo non dice sul serio a Schneider, mica è preoccupato: è troppo incazzato per la cosa del camper, il signorino voleva andare in hotel.

Karl lo percepisce e non cede, si scola la Coca-Cola in un colpo e tra due ore, quando vanno in commissariato per la patente brilla per la sua assenza: congestione.

Hermann ride fino alle lacrime.

Adesso chiama il campeggio e sente se hanno un accidente di bungalow.

 


 

NOTE:

 

Mannaggia, ho visto le storie stupende di altri autori/trici per il writober e non ho potuto proprio esimermi. Sarò un po' discontinua nel senso che non credo riuscirò a centrare tutti i giorni (e poi sono partita anche in maxi ritardo dal day seven), ma vedrò di fare del mio meglio.

Ho deciso di dare alla raccolta di one-shot un tema in comune: cioè le vacanze estive dei tre dell'Amburgo SV.

Il non poter editare come una pazza mi dà ai matti lol.

 





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