Per l’ennesima volta
l’aveva fatta soffrire, per l’ennesima
volta le aveva fatto capire che non era cambiato niente tra di loro
anche dopo
quella mezza dichiarazione. Ora si era totalmente stufata di tutto
ciò e aveva
preso la decisione definitiva di prendere tutte le sue cose e andare
via. È
vero lo aveva pensato mille volte ma non aveva mai trovato il coraggio
per
farlo, ora era tutto diverso ed era decisa a farlo come non lo era mai
stata
prima. Si alzò dal letto prese la sua valigia e
cominciò ad infilarci tutte le
sue cose in fretta e furia, cercando di non far svegliare il suo
coinquilino.
Quando tutto fu pronto prese un foglio di carta ed una penna ed
iniziò a
scrivere le sue ultime parole rivolte a lui:
Ho
sopportato abbastanza, pensavo che ora la situazione tra di noi sarebbe
cambiata, ero già preparata al fatto che non si sarebbe
ribaltato tutto. Ma
almeno pensavo che mi avessi trattata in modo diverso, pensavo che mi
avresti
considerata di più ma così non è
stato. Per anni ho sopportato questa
situazione a volte in silenzio e a volte dimostrandoti la mia
frustrazione ma
ora non posso più tacere. Non posso più
sopportare il peso della tua
indifferenza per me è troppo ora. Per giorni ho meditato
sulla decisione di
andare via e ora che l’ho presa non tornerò sulla
mia vecchia strada. Non posso
negarti che sto soffrendo…ma vederti così
indifferente nei miei
confronti…l’amore che provo per te è
troppo grande che non posso più sopportare
di sentirmi la ruota di scorta, forse mi sto dilungando troppo e quindi
cercherò di essere breve. Me ne vado…vado via da
qui…via da te sperando che un
giorno possa dimenticarti come sono sicura che tu farai molto
facilmente…Non
provare a cercarmi…ora vado… TI AMO
Addio
Ryo
Kaory
Lasciò la lettera sul
tavolo del salotto e chiuse la porta
dietro di se. L’indomani mattina, Ryo, si svegliò
tardi, ma sentiva che
qualcosa mancava… ma non riusciva a capire cosa , la sbronza
di quella notte
era stata più pensante si quello che pensava e la
conseguenza era la testa che
ora minacciava di esplodergli. La casa quella mattina era stranamente
silenziosa. Entrato in salotto disse –Kaory ma che fine hai
fatto, mi hai
preparato la colazione?-
La risposta non ci fu
-Kaory dai non giocare a nascondino
che non ho voglia-
Nulla. Nemmeno un sospiro. Si
avvicinò al tavolo del salotto
è notò un biglietto. Lesse tutto in un fiato
ciò che c’era scritto. Dopo aver
finito fece ricadere la lettera sul tavolo e si prese la testa fra le
mani. Ma
ormai era troppo tardi per cambiare il passato e rivalutare i suoi
comportamenti. Kaory era già sul primo volo del mattino
diretto a New York per
andare da sua sorella , per cambiare totalmente vita e per cercare di
dimenticare definitivamente l’uomo che amava.
UN ANNO E MEZZO DOPO
Quella notte era rientrata tardi come
ormai capitava da
alcuni giorni a causa del suo nuovo incarico. Si era appena svegliata e
si
dirigeva ancora sbadigliando verso la cucina.
-Buongiorno Kaory ti sei
svegliata… hai fatto le ore piccole
questa notte!!-disse Sayuri mentre preparava le ultime cose per la
colazione.
-è il prezzo del lavoro se
voglio guadagnare e pagarti la
mia parte di affitto alla fine del mese- rispose Kaory ancora un
po’ assonnata.
-guarda cara sorellina che non sono
stata io a dirti che
dovevi versarmi una quota mensile, hai fatto tutto da sola, quindi non
puoi
lamentarti-
-e chi si lamenta e poi è
anche giusto che ti versi una
quota mica posso mangiare pane a tradimento tutti i giorni, comunque il
piccolo
Andrw? E Erick?-
-Andrw è andato
all’asilo ed Erick è già andato a
lavoro che
aveva un lavoro urgente da fare- Kaory ormai viveva a casa della
sorella che si
era sposata da 4 anni e aveva un bambino di 3 anni. Kaory per
mantenersi faceva
due lavori: di mattina era la segretaria di un avvocato mentre di notte
o
all’occorrenza si trasformava in bravissima SWEEPER. Gli anni
passati con Ryo
le avevano insegnato molte cose e negli ultimi periodi aveva affinato
moltissimo la sua tecnica. Nessuno conosceva la sua identità
e aveva visto il
suo aspetto fisico. Quando lavorava indossava sempre un cappello da
cow-boy e
degli occhiali da sole scuri ed, in inverno, indossava un lungo
cappotto di
pelle. Aveva fatto crescere i capelli che oramai le arrivavano quasi al
disotto
delle spalle. Il suo nome in codice era Unicol. Era temuta e rispettata
da
tutti i teppisti della zona e aveva fatto anche un patto indissolubile
con il
più grande malavitoso di quella zona che si faceva chiamare
Red Dragon.
-com’è andato il
lavoro sei riuscita a scoprire qualcosa??-
disse Sayuri mentre passava la colazione alla sorella che per il sonno
non
riusciva a muovere nemmeno un dito.
-non ci sono risvolti, la mia cliente
è terrorizzata da
questo squilibrato ma sinceramente non credo che sia una cosa
così grave anche
perché ormai sono tre settimane che seguo questo caso e non
si fa vivo
nessuno.-
-ti sta fruttando molto questo
lavoro, se continui così puoi
vivere di rendita.-
-si mi frutta molto , io a differenza
di qualcuno che
conoscevo mi faccio pagare in denaro non in natura-
-cosa sento dire dalla mia sorellina,
erano mesi che non
nominavi Ryo-
-è stato solo un caso non
preoccuparti, comunque la
colazione era buonissima ma ora è meglio che vada
perché se arrivo tardi Joe mi
uccide, ho tantissimi documenti da sistemare, ma tu non dovevi andare a
lavoro?-
-si ora vado buon lavoro sister-
-buon lavoro anche a te-
Si cambiò ed usci per
andare al lavoro che faceva alla luce
del giorno.
NEL FRATTEMPO….
-Ma chi può essere che
bussa a quest’ora alla porta?- Disse
Ryo irritato perché qualcuno aveva disturbato la sua
dormitina che durava dalle
3.00 di notte e ormai erano le 12.00 a.m.
-arrivooo- aprì la porta
che e si trovò davanti
quell’armadio di Falcon.
-E quanto tempo ci hai messo ad
aprire? Per caso ti trovavi
in Siberia??-Disse Falcon
-Per tua informazione caro, dormivo-
-Poverino, ho disturbato il sonno di
un povero bambino
indifeso, scusami tanto-
-noto un tantino di ironia nella tua
voce…lasciamo stare che
cosa sei venuto a fare a quest’ora qui?-
-ti ho portato qualcosa che ti
interesserà, la classifica
che hanno stilato degli sweeper più forti-
-e che novità, di solito
è in questo periodo dell’anno che
la stilano, ma come mai questa faccia? Mica ti stupirai ancora che sono
sempre
io il primo della lista?-
-non fare lo sbruffone e leggi!-
-ma cosa ci pu… ma che
significa? Chi è questo qui? E come
ha fatto ha detenere il primo posto?-
Al primo posto di quella lista non
c’era Ryo, come al
solito, le carte in tavola erano cambiate e lui si trovava ad
affrontare un
nuovo avversario: Unicol.
-non l’ho mai sentito
nominare… qualche informazione??-
chiese Ryo ancora un po’ attonito
-nessuna, ma io non mi stupirei
così tanto se un pivellino
ti ha sopraffatto, in questo ultimo anno non ti sei dato da fare, anzi
hai
battuto in riturata e sinceramente non ti chiedo nemmeno il
perché…tanto già so
la risposta e so che tu non me la diresti lo stesso, comunque se vuoi
sapere
qualcosa in più ti conviene chiedere a Saeko. Ora ti saluto
perché ho lascito
Miki da sola al Cat’s Eye e devo tornare da lei-
-ok ci vediamo armadio ambulante-
Ma Falcon non aveva sentito
ciò che gli aveva detto Ryo
perché si era già dileguato. Ryo si
lasciò cadere sul divano ancora stupefatto
dal fatto che qualcuno era riuscito a superarlo nella classifica che
ormai
erano anni che lui dominava. Falcon però aveva ragione,
nell’ultimo periodo si
era abbandonato, non lavorava quasi più, era trasandato,
usciva la sera e
rientrava molto tardi solo perché si fermava al molo a
pensare e tutto questo
era riconducibile solo all’assenza della persona che
amava:Kaory. Nemmeno lui
voleva ammetterlo ma era così e non c’erano scuse
che potessero evitare ciò. Si
alzò, si cambiò e si diresse verso la centrale di
polizia deciso a chiedere
informazioni a Saeko su questo misterioso sweeper.
Saeko era più impegnata
che mai ma trovò facilmente il tempo
per lui.
-ciao topo in gattabuia, finalmente
sei uscito alla luce,
attento che potresti liquefarti, il sole fa male ai vampiri!- disse
Saeko
ridendo a crepapelle
-non ci trovo niente da ridere,
invece di fare la gallina
guarda qui! È la classifica dei migliori sweeper e sono
stato sovrastato da
questo pivellino arrivato dal nulla, inconcepibile-
Saeko guardò il foglio e
lesse il suo contenuto.
-sbagliato! Devi correggerti sei
stato surclassato da UNA
pivellinA.-
-COSA?-
-è inutile che fai il
maschilista questa Unicol è una
ragazza, almeno dalle nostre fonti, e opera nella zona di New York,
nessuno
l’ha mai vista in volto e sinceramente non mi sorprendo che
ti abbia superato
così, perché è stata capace di mettere
il freno a quel brigante di Red Dragon.-
-ma quel Red Dragon?-
-si il moccioso genio che ha mandato
in til più di un
milione di computer e ha terrorizzato centinaia di persone.-
-ma nemmeno la polizia era riuscita
nulla contro di lui-
-invece pare che Unicol abbia
sottoscritto una specie si
patto che lo ha messo a cuccia.-
-incredibile!-
-se vuoi riprenderti il tuo primo
posto ti conviene metterti
di nuovo a lavoro caro mio, ora devo salutarti che ho un po’
di lavoro da
fare.-
Ryo alzò i tacchi e se ne
andò diritto al Cat’s Eye per
parlare delle ultime novità che aveva ricevuto a Umibozu.
Ancora incredulo
scese dalla sua Mini e si diresse all’interno del locale.
-Buongiorno dolcissima Miki, vederti
mi rallegra la giornata
lo sai che sei più bella del solito?- esordì Ryo
appena aperta la porta
-non fare il ruffiano che con me non
attacca, come mai già
qui, sono le 14.00 e a quest’ora ancora sei nel mondo dei
sogni di solito.-
-dillo al tuo carissimo maritino che
questa mattina è venuto
a turbare il mio sonno così delicato, comunque
dov’è ora Umibozu?-
-povero Ryo sai non ti compatisco per
niente, comunque
Umibozu e nel retro se vuoi puoi andare a cercarlo lì-
-ok grazie dolcissima Miki-
Si diresse nel retro del locale e
trovò falcon intento a
sistemare degli scatolini contenenti presumibilmente delle bottiglie di
liquore,
stando al rumore che producevano. Si muoveva molto lentamente
perché voleva
fare uno scherzo a falcon, ma purtroppo Umibozu, grazie alle sue
capacità
sensoriali molto sviluppate riuscì lo stesso a percepire la
sua presenza
-è inutile che cerchi di
spaventarmi non ti riesce molto
bene, ma come mai sei qui?-
-perché volevo dividere
con te le novità che ho saputo sul
quella cosa che mi sei venuto a dire questa mattina, sono andato da
Saeko
subito dopo che tu te ne sei andato e mi ha detto che non è
un ragazzo ma che è
una RAGAZZA.- Ryo raccontò tutto quello che aveva saputo da
Saeko.
-perché ti meravigli tanto
in fondo sei tu che hai voluto
questo- gli rispose Falcon continuando il suo lavoro.
-se devo dirti la verità
sono arrabbiato, non posso
sopportare che qualcuno mi soffi il posto così-
-di la verità sei
più arrabbiato con te stesso che con lei-
-e già, mi sono accorto
che non posso andare avanti….-prese
e se ne andò senza nemmeno dire “ciao”
ma Falcon aveva già capito il perché.
Uscì dal locale senza
salutare nemmeno Miki, entrò in
macchina e si diresse a casa. La giornata passò come ormai
la passava da un
anno e mezzo a questa parte, disteso sul letto a guardare il soffitto,
la sua
mente era proiettata su un pensiero che ormai lo attanagliava da
più di un
anno, il suo pensiero fisso era Kary. Pensava a quanto
l’aveva fatta soffrire e
a come se l’era fatta scappare. Ma adesso pensava anche alla
ragazza che gli
aveva tolto il primato ed era deciso più che mai a
riprenderselo. Era deciso a
partire per New York e incontrarla.
Kaory a differenza di Ryo si era
ricreata una vita. Stava
controllando la sua e-mail e trovò un messaggio di Red
dragon. Rispetto alle
opinioni che tutti avevano su di lui, Kaory lo conosceva bene. Era un
ragazzo
di 25 anni un vero e proprio Haker informatico e c’era stato
un periodo in cui
aveva fatto sudar freddo a tantissime persone mandando in tilt
centinaia di
computer e paralizzando l’intera borsa americana. Ma lo aveva
fatto solo perché
aveva bisogno di attenzione. I suoi genitori era morti ed era rimasto
solo,
visto che non aveva nessun fratello, e così per far attirare
l’attenzione a se
si era comportato in questo modo. Kaory aveva subito capito come si
sentiva.
Era stata proprio la borsa americana ad ingaggiarla per cercare di
fermarlo
visto che nemmeno la CIA
ci era riuscita. Kaory era stata sulle sue tracce per molto tempo ed
era
riuscita a trovarlo. Una volta capite le sue ragioni lo aveva indotto a
smettere perché non era certo in quel modo che sarebbe
riuscito a sentirsi meno
solo. Yury, alias Red Dragon, era l’unico a conoscere
l’identità di Kaory e
quando poteva l’aiutava a cercare informazioni su le persone
che lei stava
cercando. Ora conduceva una vita normale ed aveva aperto un grandissimo
Hotel
nel cuore della città. Un Hotel in cui avevano sostato
numerose star del mondo
dello spettacolo e della politica. Kaory si recava sempre li quando
aveva un
minuto di tempo libero. Aprì l’e-mail e vi trovo
una lista con una piccola
introduzione:
“ciao
bellissima
mentre navigavo un po’ nella rete ho trovato questa lista che
penso ti farà
piacere riceve, ci vediamo un bacio ^^”
Di seguito c’era la lista
dei migliori sweeper e con suo
grande stupore notò che la prima della lista era proprio
lei…
Non riusciva ancora a credere hai
suoi occhi, era sulla
piazza da poco e si era già guadagnata il primo posto,
pensandoci meglio non
era così imprevedibile, era riuscita a mettere il freno al
più grande haker
degli ultimi anni. Però appena vide il secondo nome della
lista ebbe una
stretta al cuore…aveva superato City Hunter, il
più grande che ci fosse mai
stato. Non sapeva se essere contenta o sentirsi in colpa. La sua testa
in quel
momento era invasa da mille emozioni e non sapeva nemmeno lei spiegarsi
il
motivo. Decise che per il momento era meglio lasciar perdere la
questione e
chiuse il documento. Dopo aver finito lavorare di riaprì
l’e-mail e la stampò,
spense tutto e si diresse verso casa. Appena aprì la porta
si trovo subito tra
le braccia il suo nipotino al quale voleva n bene inimmaginabile:
-ciao Andrw che bello vederti
così di buon umore…-disse lei
mentre lo prendeva in braccio
-sono contento di vederti zia, ieri
sera sono andato a letto
e tu non mi hai dato la buonanotte e io ero triste ma adesso non ci
sono più-
-meno male, scusami
se non ti ho dato la buona notte ma zia ha lavorato fino a
tardi ieri
sera- lo mise a terra e si levò il cappotto.
Entrò in cucina e vide che
la sorella aveva preparato una
cena con i fiochi e sentì il suo stomaco che reclamava cibo.
-che buon profumino, sei imbattibile
in cucina…ora che ci
penso ma…questa sera era il mio turno, scusami ho avuto
parecchio lavoro da
fare- disse Kaory mentre si sedeva a tavola.
-non ti preoccupare questa sera ho
fatto prima io, lo farai
la prossima volta, adesso mangia che si fredda- rispose Sayuri con un
sorriso
enorme stampato sul volto. La serata passo con molta leggerezza, come
ormai
faceva da un mese uscì alle 23.00. Si era completamente
scordata la lista. Ma
non sapeva che molto presto avrebbe avuto una visita dal suo passato.
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