Il teatro. Quel mondo magico in cui ognuno può essere
ciò che vuole e vivere mille vite in una. È sempre stato il loro sogno.
Amelie e Merie, gemelle, due facce della stessa moneta, inseparabili dalla nascita. Entrambe sembravano avere un unico sogno, un unico obiettivo, recitare. Fin da piccole hanno passato ogni pomeriggio nella loro stanza dei giochi a ideare storie e metterle in scena per chiunque volesse assistere, partecipavano ad ogni rappresentazione teatrale in cui gli fosse permesso di entrare ed hanno avuto i migliori insegnanti che i soldi potessero comprare, ma c'era qualcosa che non avevano mai imparato. Come scindere se stesse dal personaggio, come separare le loro emozioni e le loro idee, la realtà dalla finzione.
E si persero, si persero nell'oblio di mille vite ed emozioni, di storie e ricordi, si persero al punto di non ricordare più come erano partite. L'unico punto fisso in quel mare di esistenze erano l'un l'altra, la persona che avevano sempre avuto accanto e che nonostante l'oblio le avrebbe sempre riconosciute e amate, il loro legame andava oltre ciò che erano o dovrebbero essere, erano legate nella vita e nell'arte. Si erano perse, ma finché erano insieme sapevano che tutto il resto non importava. Continuarono a vivere e recitare, ad assorbire vite e pensieri, unite e inseparabili cieche a ciò che stavano perdendo lungo la strada.
O forse, semplicemente, non gli importava.