Piccola
fic sul tema dell’accettazione
Visto che il finale d Ranma 1/2 è aperto mi sono immaginato
un possibile futuro.
Akane e Ranma ovviamente
sono i protagonisti
ACCETTARSI
In una graziosa casa di fattura tradizionale di un quartiere
di Tokyo, Nerima, abitava ormai da diversi anni un
ragazzo di ventitré anni di nome Ranma Saotome.
Studente della facoltà di scienze motorie presso
l’università statale grazie ad una borsa di studio per le sue capacità sportive
stava cercando, in quel momento, di preparare il suo zaino per un viaggio in
Cina, presso le fonti chiamate Jusenkyo.
Dove, all’età di quindici anni durante un viaggio di
addestramento con il padre Gemma, cadde dentro una di esse venendo colpito da
una maledizione legata ad essa.
La maledizione consiste che, quando si bagna totalmente con
acqua fredda, il malcapitato si trasforma in una donna e solo con l’acqua calda
si riusciva a tornare alla normalità
Durante lo stesso viaggio anche il padre era stato colpito da una maledizione
simile solo che lui si trasformava in un Panda.
Ora dopo molti anni e infruttuosi tentativi di porvi rimedio
in maniere differenti, aveva messo da parte abbastanza denaro per tornare in
quel luogo ed eliminare la sua situazione che lo metteva, spesso, in situazioni
imbarazzanti.
Ad assistere alla preparazione c’era la sua fidanzata Akane nonché figlia del padrone di casa ed ex compagno di
allenamento del padre di lui.
I primi tempi della loro convivenza non era proprio stati
rosa e fiori, anzi, ma col tempo divennero sempre più affiatati tanto che si
scoprirono innamorati.
La ragazza, qualche tempo prima, era riuscita a procurarsi
una certa quantità di acqua proveniente dalla fonte Jusenkyo,
nello specifico quella che provocava la maledizione inversa rispetto a quella
di Ranma cioè se ci si bagnava con l’acqua fredda ci
si trasformava in uomo.
Il problema era che, nonostante si fosse immerso
completamente in quell’acqua, la maledizione non sparì e fu solo tramite la
spiegazione dell’anziana moglie di maestro dei padri dei due, Obaba, che si viene colpiti dalla maledizione solo se si è
in quel luogo specifico.
Quindi bisognava andare proprio alle fonti ed immergersi
nella fonte con la maledizione dell’uomo.
-Vuoi proprio partire- chiese a quel punto la ragazza
guardando il pavimento
-Ne abbiamo già parlato più e più volte Akane-
rispose lui chiudendo lo zaino -Io non mi sento a mio agio… Vero ho spesso
usato questa mia maledizione per levarmi da degli impicci ma… Vedi… Con te non
mi sento totalmente uomo-
Lei annuì triste -Ok-
Ranma a quel punto si avvicinò e
si inginocchiò di fronte a lei -Akane, lo sai che puoi
dirmi tutto… Abbiamo superato quasi del tutto quei momenti-
-Va bene- prese quindi un respiro per iniziare il suo
discorso più importante -Senti Ranma, non prenderla
male e ascolta fino in fondo… Io ti amo sia come uomo che, come donna, sono
attratta da te sia nella tua versione maschile che femminile e vorrei che tu ti
accettassi per quello che sei ora-
Il ragazzo rimase di sasso con la bocca aperta
-Se tu adesso mi odi posso capirlo ma io ti amo per ciò che
sei adesso e non come lo eri prima del tuo bagno in quella fonte-
Pensò di alzarsi e andare via ma lui le strinse le mani con
forza.
-Akane… Io… Pensavo che tu mi
preferissi… Uomo completo… Cioè…- balbettò lui
-Io… Vedi…- fu il turno della ragazza di balbettare entrambi
imbarazzati
-Quindi tu? Tu… sei? - chiese Ranma
Akane annui imbarazzata
-Sì, sono bisessuale… e il sogno di ogni uomo no? Avere una
ragazza Bisex-
La sua sfacciataggine lo mise in soggezione
-Akane… Dammi un po’ di tempo per
riflettere ma sappi che ti amo comunque-
Dettò ciò uscì, come spesso faceva, dalla finestra lasciando
sola Akane, affranta per quella reazione ma che aveva
preventivato.
Ormai era notte fonda e nessuno, in quella casa, era preoccupato
per l’assenza di Ranma perché era suo solito
allenarsi fino a tardi in qualche posto sperduto.
Avevano però notato lo sguardo triste di Akane
e il padre, Soun, a cena aveva provato a capire il
motivo della sua apatia ma lei aveva detto che era solo stanchezza dovuta allo
studio.
La ragazza era stesa nel suo letto che cercava di dormire ma
il pensiero che Ranma potesse respingerla per la sua
confessione le permetteva di addormentarsi.
Poi ecco sentire un leggero bussare alla finestra.
Era Ranma in versione femminile,
lei si alzò e andò ad aprirgli.
-Posso entrare? – chiese la ragazza con una certa gentilezza
L’altra si scostò e gli permise di entrare
-Quindi ti piaccio così come sono? –
Domandò senza preamboli
-Sì, mi piaci anche così vero dovresti essere meno…
imprudente a mostrare le tue grazie ma si mi piaci così come sei-
Ranma prese un respiro, le strinse
una mano e la portò al seno
-Non ti fa orrore che io possa avere due seni mentre in
realtà sono un uomo? –
Akane, rossa per l’imbarazzo, scosse
la testa con forza
-Se devo dirti la verità… Sono un po’ invidiosa che tu, quando
sei donna, abbia più seno di me-
L’altra rimase di stucco perché mai si sarebbe aspettata una
tale ammissione da parte sua, anche perché in passato l’aveva sempre presa in
giro per questa cosa nonostante avesse un bel seno anche lei.
Ranma annuì cercando di mettere
assieme i pensieri
-Come sai mio padre è una persona in qualche modo
sgradevole, perché si approfitta della gente e che è causa di questa situazione,
tra i suoi difetti c’è anche il fatto di avermi insegnato un certo machismo e uno
strano senso dell’onore-
-C’è di peggio Ranma- la rincuorò
la Akane -Tuo padre però non ti ha messo in testa
idee totalmente sbagliate e molti suoi difetti, come il poco coraggio, non li
hai-
-Vero- rispose l’altra ragazza -Ma ho paura di, in qualche
modo, deluderlo-
La fidanzata la guardò in maniera seria -Quante volte ti ha
deluso? Quante volte ti ha messo in situazioni pericolose solo per il suo tornaconto
personale? Ti ha causato una fobia dei gatti incredibile? Quindi lui è l’ultimo
a poter parlare-
Ranma rimase triste benche Akane, sul padre, avesse
ragione
-C’è anche mia madre… Ho paura di deludere anche lei… Sai la
storia di mio padre e di farmi diventare un vero uomo…-
A quel punto senti la guancia pungerle dal dolore per uno
schiaffo
-Tua madre ti ama per quello che sei e non la deluderai se
rimanessi in questo stato-
-Come fai a saperlo? - chiese la schiaffeggiata
-Perché le ho detto cosa provo per te anche in versione
femminile e lei mi ha detto che per lei va bene visto che eri un vero uomo-
Tali parole rincuorarono Ranma, si
avvicinò quindi all’altra per poi darle un bacio
-Questo è il mio primo bacio, vero, da donna a una donna… La
mia donna-
Akane
sorrise capendo che avrebbe avuto per sempre il suo Ranma
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