Cap. 1 – E VENNE LA SERA
Cap. 5 – UN TESTIMONE
DISCRETO
"I
candidi getti che zampillavano dall'enorme fontana, illuminavano come
una melodiosa ed arcana sinfonia il cortile principale della reggia,
bagliori lucenti che brillavano nella cupa oscurità di una glaciale
notte d' inverno... Oscar, si era rifugiata in quel luogo, affidando
il suo dolore strazio immane e cocente per quelle parole pronunciate
dal conte di Fersen, a quel vento che sibilante s intrufolava come
una danza tra le pieghe del suo splendido abito...Si era mostrata
donna, per Hans, assaporando l ebrezza di poter abbandonarsi alle
puerili e fatue lusinghe di quel caldo e suadente abbraccio...Quella
notte, emozione frenetica che le riempiva l' anima, l' aveva
annientata, disperazione e pianto tremenda amarezza, scendevano da
quegli occhi intrisi di lacrime... Sola, distrutta, Oscar avrebbe
lasciato la reggia, il rimpianto nel cuore di quel pallido sogno che
si era distrutto in mille frammenti..
Qualcuno
da sotto le arcate del parco, aveva assistito al triste spettacolo di
quella leggiadra visione eterea e splendente, scintillante chiarore
che rompeva le tenebre, trovando rifugio nell'ombra di quella
fontana...Victor Clement Florien conte di Girodelle vicecomandante
delle Guardie Reali si aggirava non a caso tra quegli ampi cortili,
secondo la prassi che prevedeva il suo ruolo di sorveglianza..
Girodelle
seguì con lo sguardo quella dama, che portandosi l'esile mano agli
occhi cercava di asciugare e sedare quel pianto, che le spezzava le
membra...Oscar, imboccò traballante il corridoio che conduceva
all'ingresso del palazzo, lungo il quale erano stanziati su due file
i suoi uomini, che prestavano il loro servizio sotto la luce di
lanterne addossate alla pareti...Girodelle, riprese la sua postazione
di comando, affiancando i primi soldati vicino all'ingresso, girando
lo sguardo scorse quella dama che emergeva dalle tenebre del
cortile...La luce si poso' sui lineamenti del volto della bellissima
donna, che solitaria, avanzava quasi come a voler fuggire lontano,
sembianze dai tratti di una bellezza non del tutto estranea a
Victor, fisionomia di fine porcellana, che in tutto e per tutto
ricordava l' aspetto del suo comandante per il quale struggeva e si
consumava in silenzio d' amore... Non si paleso' direttamente, per lo
sbigottimento resto' celato, ammirando estasiato quella bellezza che
come un sogno popolava la sua anima.
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