Meno male che ci sei tu

di Barby_Ettelenie_91
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Rose, immobile ai piedi della Statua della Libertà, osservava la distesa azzurra del mare placido che stendeva fino all’orizzonte.

Lacrime silenziose cominciarono a rigarle le guance senza che lei riuscisse a fermarle.

Le persone, ignare del suo dramma personale, le passavano accanto senza degnarla di uno sguardo, impegnati com’erano ad osservare a loro volta il mare o la gigantesca statua che svettava verso il cielo sopra le loro teste.

Quando sentì una mano appoggiarsi con gentilezza sulla sua spalla, Rose trasecolò.

Molly Brown le sorrise dolce e comprensiva. Un attimo dopo la stava abbracciando, cercando di calmare il suo corpo tremante scosso dai singhiozzi.  

“Io non ce la faccio! Vedere il mare così tranquillo, quando nemmeno un mese fa quello stesso mare ha distrutto le nostre vite… la sera appena chiudo gli occhi vedo le immagini che scorrono davanti a me, come se fossi ancora sul Titanic! Il caos, le urla, la nave che si spezza, il sorriso di Jack che piano piano mi abbandona, portato via per sempre dal gelo dell’Atlantico mentre il silenzio mi avvolge… Dio quanto mi manca!”

Rose abbassò le spalle, sopraffatta dalle emozioni, mentre Molly le accarezzava la testa in modo materno.

“Ti capisco, manca tanto anche a me. Era un così bravo ragazzo, giovane, simpatico e pieno di talento. Insieme eravate una bellissima coppia. Non meritava di finire così! Come non lo meritava nessuno di quelli che non ce l’hanno fatta.”

Rose tirò su con il naso e si strofinò gli occhi umidi, ormai del tutto dimentica dell’etichetta a cui era stata abituata fin da piccola.

“Io… scusami… sono stata egoista. Tutti hanno sofferto e perso delle persone a loro molto care.”

Molly scosse la testa indulgente.

“Non devi scusarti, è stata una tragedia, non dobbiamo addossarci colpe che non abbiamo. E poi non credo che Jack sarebbe felice di vederti in questo stato.”

Rose annuì triste, ma finalmente più tranquilla.

Molly la prese sotto braccio e la allontanò dal parapetto che dava sul mare.

 “Adesso sai cosa facciamo? Andiamo a casa mia che ti preparo il thè, vedrai che starai meglio!”

Rose non rispose ma la seguì, grata di avere accanto una persona che davvero l’aveva presa a cuore come se fosse una figlia.





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