Writecember 2021

di Yurippe
(/viewuser.php?uid=108848)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


HTML Editor - Full Version

 

Prompt: Candela profumata;

Universo/Fandom: Bloody Sunset;

Personaggi usati: Christie Bloom e Gabrielle.

 

Un intenso odore di vaniglia invade le narici di Christie Bloom, facendole aprire di scatto gli occhi.

“Oh…scusami! Ti ho svegliata…”

A parlare era stata Gabrielle, l’arcangelo dell’acqua e gemella di Gabriel.  Il tono da lei usato è dolce, come quello di una mamma con il suo bambino. Tono che ha il potere di tranquillizzare Christie che, sorridendo, si porta seduta sulla brandina dove, fino a poco fa, dormiva.

“Non preoccuparti. A proposito…tutto bene? Ci sono novità su Gadeel?”

La domanda da lei posta è più che lecita dato si trova alle prigioni celesti proprio a causa di Gadeel, il suo angelo custode, che è tornato a essere il serpente tentatore dell’Eden. 

Lei non aveva commesso alcun reato ma era stata tentata più volte da lui, che voleva farle commettere un nuovo peccato originale. Dopo vari episodi il padre eterno aveva preso la decisione di tenerla lì, in modo da proteggerla.

Erano passati cinque giorni da allora. Non era una situazione facile, ma se era l’unica fattibile non poteva fare altro che stringere i denti e aspettare. Infondo non sarebbe durata in eterno, no?

Non era preoccupata per i suoi genitori, in quanto Metatron, uno degli angeli più importanti, aveva provveduto a fermare il tempo, in modo che una volta tornata a casa per loro sarebbero passati solo pochi minuti.

Tuttavia, alla sua domanda, Gabrielle scuote tristemente la testa.

“Purtroppo no…”

“Capisco…”

Christie sospira pesantemente. Le fa male il fatto che il suo angelo custode sia tornato a essere una figura negativa dopo secoli in cui si era redento, e ancora di più non avere notizie.

Si chiede quanto tempo ci vorrà prima che la situazione si risolva e, soprattutto, SE si risolverà. E se l’unico modo per fermarlo fosse proprio il peggiore? No! Non ci vuole nemmeno pensare!

A interrompere il triste silenzio che è calato è Gabrielle che, dolcemente, riprende a parlare.

“Ok! Basta deprimersi! Non sono venuta qui per questo! ma per farti un regalo!”

A quelle parole Christie rimane sorpresa: Gabrielle che le portava un regalo? Ovviamente ricevere dei doni le faceva solo che piacere ma sa anche che riceverne uno da un arcangelo è una cosa più unica che rara. Così, con gli occhi spalancati, chiede:

“Un regalo? Per me?”

La gemella di Gabriel annuisce “Si…guarda il comodino”.

La protetta di Raphael, prontamente, posa lo sguardo sul mobile indicato, scoprendo così la fonte del profumo che, da qualche minuto a quella parte, aveva invaso l’ambiente circostante.

Infatti, al centro di esso, sta una candela di media grandezza, gialla e in vetro. E’ accesa ed emana quella profumazione, intensa ma delicata, di vaniglia.

Mentre, stupita, la osserva, l’arcangelo dalla chioma azzurra riprende parola.

“So che per te stare qui non è facile e so anche che ti piacciono le candele. Quindi ho pensato che averne una durante la tua permanenza potrebbe aiutarti ad alleggerirla…”

All’udire quelle parole Christie quasi si commuove. Sa bene quanto per Gabrielle, che è anche la compagna di Gadeel, sia difficile quel periodo, eppure…ha pensato a lei e alla sua serenità! Se questa non è bontà non sa cosa può essere. Ovviamente sa che gli arcangeli hanno una bontà infinita, ma non può fare a meno di sorprendersi.

Dopo alcuni secondi, ancora commossa, ciò che riesce a dire è “Grazie…”

Una semplice parola che racchiude tutto quello che pensa. Vorrebbe anche abbracciarla, in modo da farle sentire più chiaramente la sua gratitudine, ma…Gabrielle non è la sua custode, non ha quel rapporto forte che ha con Raphael e Uriel, non sa se le farebbe piacere, così ha optato per quella scelta.

Gesto che la creatura angelica pare comprendere e apprezzare, in quanto le sorride, per poi accarezzarle piano la guancia e rispondere.

“Di nulla”.

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4055323