Come un gatto in lavatrice

di Quella Della Pasta
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Sara aveva sempre pensato che Rebecca le rassomigliasse un gatto. Anche prima che le uccidesse quello che aveva trovato una sera in mezzo al campus. Prima di sapere, in quei primi giorni non poteva non ammirare la sua capacitā di farsi guardare anche solo restando negli angoli di una stanza. Come quando si sedeva sul divano della sala comune e si metteva a grattare distrattamente i braccioli, seguendo chissā quali pensieri, come un gatto che si fa le unghie su una poltrona, fregandosene del resto del mondo. O preparandosi ad acchiappare la sua preda: un insettino, un topolino, un canarino entrato per caso. O anche la sua compagna di stanza.




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