La Giratempo

di TatianaCovino
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LA GIRATEMPO

Hermione era seduta nella poltrona davanti al camino, nella Sala Comune di Grifondoro. A quell’ora non c’era più nessuno, erano tutti nel mezzo del sonno più profondo. Hermione aveva deciso di godersi un po’ di silenzio, visto che da quando Ron e Lavanda stavano insieme passava il suo tempo in biblioteca. Neanche il dormitorio era ormai un posto sicuro, visto che lo condivideva con Lavanda e Parvati. E “Lav-Lav” non faceva altro che parlare del suo “Ron-Ron”, come lo chiamava lei, probabilmente per infastidirla.
Hermione e Lavanda non erano mai state quello che si può definire “amiche”, ma prima che lei si mettesse con Ron ogni tanto si scambiavano qualche parola prima di andare a letto. Adesso Lavanda non faceva altro che guardarla male e lanciarle sguardi di disprezzo. E non solo nel dormitorio, anche nei corridoi e, soprattutto, ogni volta che Hermione e Ron si trovavano per sbaglio nella stessa stanza.
«È gelosa di te, Hermione», gli aveva detto una volta Harry, mentre erano in biblioteca a studiare.
Ma perché mai? Ron aveva scelto lei.
In realtà non era proprio sicura che fosse stato Ron a sceglierla: più che altro lei lo aveva baciato dopo la partita e Ron non si era staccato. Ma comunque fosse andate le cose Ron aveva continuato a frequentarla e quindi si, questo implicava che in un certo senso l’aveva scelta.
Da quel bacio erano passate tre settimane, più le vacanze di Natale, e Hermione non si era ancora ripresa. Inizialmente si era infuriata con Ron perché aveva baciato un’altra ragazza, e per di più sotto il suo naso! Ma poi la rabbia si era rivolta contro di lei: infondo lei era innamorata di Ron da quanto? Quattro anni? E non aveva mai fatto nulla. Certo, fino a che non lo aveva visto baciare un’altra non si era realmente accorta della portata dei suoi sentimenti, ma comunque non poteva dare la colpa a nessun altro se non a sé stessa.
Era stata una codarda. Una codarda e una vigliacca, e adesso non le restava altro che accettarne le conseguenze. Lavanda lo aveva baciato davanti a tutti, proprio in quella sala: aveva fatto quello che lei, Hermione Granger, la strega più brillante del suo anno, non aveva mai avuto il coraggio di fare.
Le vacanze di Natale le avevano dato il tempo di riflettere: aveva perso le speranze di poter essere la fidanzata di Ron, ma poteva ancora essere sua amica. Infondo, Ron le mancava.
Aveva deciso che, al ritorno ad Hogwarts, avrebbe rotto il muro del silenzio ma i suoi buoni propositi erano andati in fumo quando aveva visto la coppia felice sbaciucchiarsi in un angolo del corridoio al terzo piano.
No, non poteva farcela a sopportarlo.
Eppure Ron le mancava. Le mancava parlare, o meglio, battibeccare in continuazione con lui. Le mancavano i pomeriggi con lui ed Harry in giro per il castello o nella capanna di Hagrid.
Se solo ci fosse stato un modo… La sua mente si fermò sulla Giratempo che stringeva nella mano. Quella era l’ultimo esemplare di Giratempo esistente, dopo che lei e i suoi amici le avevano accidentalmente distrutte l’anno prima durante la battaglia al Ministero. La McGranitt le aveva permesso di tenerla per continuare a seguire i corsi, eppure Hermione stava pensando di usarla nel modo più sbagliato possibile.
Eppure… Beh, che c’era di male? Certo, avrebbe rotto un mucchio di regole usandola ma, se stava attenta a non farsi vedere da nessuno…
Stringe la Giratempo ancora più forte nella mano. Si, lo avrebbe fatto. Se non poteva avere altri momenti felici con Ron sarebbe tornata indietro nel tempo per rivivere tutti quelli passati.




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