Prima stagione: Inizio.

di Alex Ally
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Capitolo uno: Fuoco.

Il sole non era ancora sorto completamente nel cielo, ma già padre e figlio erano svegli a lavorare.
Iniziavano a lavorare cosi presto sopratutto perchè questo era l'unico modo per per scaldare la casa in cui vivveno in particolare durente i giorni autunali come questo. Conoscevano molti trucchi per tenere la casa al caldo durante le stagioni freddi o anche per riuscire a razionare il cibo in modo che tutti potessero avere almeno qualcosa nel piatto, ma era dura quando anche lavorando in fucina tutto il giorno il guadagno era sempre il minimo indispensabille per andare avanti e questo nonostante il fatto che gli attacchi delle Serpentine e dei pirati diventavano sempre più frequenti.
Mentre forgiava il metallo Ray senti il suo stomaco iniziare a brontollare, aveva una fame che quasi non ci vedeva più, ma sapeva di non aver abbastanza cibo in casa per permettessi di fare colazione avrebbe dovutto tenere duro fino all'ora di pranzo e accontentarsi della sua porzione.
Se oggi n'è lui n'è suo padre fossero riuscitti a vendere qualcosa si sarebbero ritrovati in grosse difficoltà visto che stavano finendo il loro ultimo sacchetto di riso.
Bisognava che facessero scorte per l'arrivo dell'inverno e non solo per quanto riguardava il cibo, ma anche per altri beni primari di cui avevano estremamente bisogno.
Con un sospiro Ray si tiro su le maniche piene di toppe e si rimesse al lavoro, oggi avrebbe provato a vendere le sue armi da un'altra parte magari nella nuova capitale che stava venendo costruita: Ninjago City.

Ancora una volta una nuova porta che gli veniva sbattuta in faccia, sembrava che anche qui nessuno fosse interessato alle sue creazioni senza contare che essendo in una città la sua condizione sembrava ancora più ovvia dle solito.
La gente lo guardava vestito con stracci rattoppati e poteva sentire i sussuri che lo chiamavano “vagabondo” o “stracione” o anche “pezzo di rifiuti”.
Poteva essere nato e cresciutto nella povertà, ma ciò non lo rendeva un cattivo fabbro perchè la gente non l'ho capiva?
Ma aveva bisogno di riuscire a vendere qualcosa quel giorno, non era sicuro che lui e suo padre sarebbero riuscito ad andare avanti per un'altro inverno senza scorte, già l'hanno scorso erano costretti a saltare i pasti a volte per giorni interi in modo da non finire il cibo a dispozisione.
Poteva solo sperare che almeno suo padre riuscisse a concludere qualcosa.

Tornando a casa quella sera né Ray né suo padre proferirono parola a testimonianza del fatto che nessuno dei due era riuscito a guadagnare abbastanza soldi, ciò che avevano bastava appena per un sachetto di riso però questo non risolveva tutti i loro problemmi dovevano trovare uan soluzione e anche alla svelta.
Forse Ray avrebbe potutto propore al padre di sporstarsi in una nuova città dove nessuno gli conosceva e dove forse non sarebbero stati giudicati dalla loro povertà, ma infondo il ragazzo sapeva che era solo un sogno che non si sarebbe mai avveratto perchè il mondo non era giusto e sarebbero sempre stati visti come dei poveracci che non valevano nulla.
Ma nel profondo Ray sperava che la situazione cambiasse, che un giorno sarebbe arrivato quel cambiamento che avrebbe finalmente fatto uscire la sua famiglia dalle inumerevogli difficoltà in cui si trovavano.
Voleva finalmente godersi la vita senza avere sempre la preoccupazione di cosa mangiare o di non aver abbastnaza carbone o vestiti.
Gli serviva solo qualcuno o un qualcosa che gli desse la possibilità di dimostrare quanto valesse come persona senza giudicarlo a causa della sua condizione.
Solo quello e sapeva che n'è sarebbe stato all'altezza.

Qualche giorno dopo Ray scopri i suoi poteri elementari.




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