Bagagli e scartoffie
Gli undici anni sono un periodo difficile. Lo dice mia zia che fa la psicologa e lo dice anche la mia mamma, che non è psicologa ma i bambini li conosce lo stesso. Poi, per le ragazze, dice che i quindici anni sono un periodo ancora più difficile. Sarà.
Trascino la mia valigia pressoché enorme giù per le scale. È più grande di me e ci è attaccato un peluche, cosa di cui mi vergogno un pochino; me l’ha preparata la mia mamma e, al momento, vorrei tanto che lei fosse qui per aiutarmi a portarla giù.
Finalmente arrivo nell’atrio, trascino ancora il bagaglio fino all’uscita, dove la McGranit, la solita espressione severa disegnata sul volto, sta controllando i premessi degli alunni prima di farli avviare verso il pulman.
- potrei vedere il suo permesso, signorina Granger? – mi chiede la McGranit rigida come sempre
Ho un po’ di paura. Mordendomi le labbra apro la valigia e ne tiro fuori una cartellina rossa al cui interno vi sono dei documenti ed estraggo il mio permesso semplicemente perfetto.
Lei me lo prende dalle mani, lo scruta con occhi assassini, e poi me lo restituisce dicendo che il permesso è a posto e che posso salire sul pulman.
Salire sul pulman. Ecco una cosa che odio delle gite. Non so mai dove sedermi, né con chi sedermi, non ho legato quasi con nessuno perché la scuola è appena iniziata e non mi va di sedermi da sola.
Uffi!
Ciao, so benissimo che questo capitolino non è un granchè, ma la storia si andrà sviluppando. Spero vogliate leggermi, seguirmi, preferirmi e recensirmi.
Un bacio.
Giulia.
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