Distanti.

di Longriffiths
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1941.

Non era stato semplice vivere guardandosi alle spalle, quando senza neanche cercarlo avevano capito che funzionavano più da amici che da rivali, e senza volerlo si erano macchiati l’uno dei crimini dell’altro, e non intesi come portare le persone a fare la cosa giusta, o quella sbagliata. Per loro quasi non esisteva quel confine. O almeno, per Crowley era così.

L’angelo sarebbe sempre stato fedele al suo credo, perché era nella quintessenza trascendentale di cui era fatto, con ogni fibra e muscolo di anima e corpo, il permanere della loro differenza. Crowley molte volte, specie nel momento in cui aveva capito che per quanto forse lui potesse volergli bene, aveva pensato che non lo reputasse allo stesso modo in cui veniva reputato l’angelo per sé.
E non c’entravano niente i sentimenti. Vi era qualcosa di troppo profondo, che per quanto provassero non sarebbe mai salito a galla, per essere letto in quegli sguardi così diversi. Vedevano ciò che gli uomini non potevano eppure erano ancora così ciechi, nonostante l’evidenza albergasse nel modo in cui si parlavano, nel modo in cui si guardavano, o in cui non si toccavano.

Quella sera, davanti al loro piccolo brindisi dopo lo spettacolo teatrale in cui di nuovo avevano rischiato la vita e le anime, proiettili e demoni che li avevano quasi smascherati, Crowley seppe che sarebbero sempre stati un concetto remoto, distante e incompatibile. Rappresentavano l’emblema letterale e figurativo, perfetto ed esatto di due bacini contrari. Il Sacro e il Profano, il giorno e la sera, la luce ed il buio. Ed era una cosa che non potevano cambiare. Ed era una cosa che non potevano unire. L’uno fioriva e proliferava, esisteva solo dove l’altro finiva e non c’era.
E gli andava bene così, purché potessero, quando la vita dedicava loro un momento di pace nell’Universo, stare in quell’angolo invisibile in cui il primo raggio d’alba colorava il cielo scuro, in cui potevano essere insieme qualcosa che non sarebbero stati mai.

 



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Un piccolo estratto di una Long che sto scrivendo ad una persona importantissia, che m'ispira come Aziraphale fa con Crowley. 
Anche se mi fa incazzare.. e ridere alle due di notte XD
 




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