“Cosa vorresti diventare da grande?” chiese incuriosita la fata della natura, avvicinando delicatamente la mano affusolata sul volto della bambina, accarezzando teneramente la morbida pelle della piccina e sorridendole dolcemente. Flora aveva sempre amato quella bambina proprio come se fosse il frutto del suo ventre, proprio come se fosse stata generata dall’amore fra lei ed Helia.
Lilith rimase per un attimo in silenzio, poggiando poi la propria mano su quella della fata.
“Buona, come te!” rispose semplicemente la piccola, puntando i grandi occhi scuri verso quelli della donna.
Flora abbracciò la figlia: “Nessuno è realmente buono, Lilith”.
“Nemmeno tu?”
“Nemmeno io”.
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