Scendendo nell'Avernus - Dungeons & Dragons

di oscuro_errante
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«Non posso credere che tu mi abbia convinto a farlo!» Shael Silentlight brontolò piuttosto seccata, guardandosi intorno come un lupo in gabbia. L’elfa, una ladra scout proveniente da un’importante famiglia elfica di Evermet, non era particolarmente contenta di scendere sull’Avernus, un luogo che non le piaceva molto, per molteplici ragioni che non teneva a ricordare. A proposito di lupi, Ice, la sua ombra costante già allora, il grande Lupo Bianco che si trovava in una delle prigioni del Castello di Tresendar, non si vedeva apparentemente da nessuna parte.

Non era un problema, dopotutto: il Lupo non era mai troppo lontano dalla scout e aveva dimostrato più di una volta di muoversi in modo rapido e silenzioso, sempre pronto a neutralizzare qualsiasi pericolo che potesse nuocere alla donna.

Daldrean, la chierica Aasimar che aveva richiesto la presenza dello scout, si limitò a scuotere la testa: si conoscevano da anni, ormai, ed entrambi sapevano una cosa semplice l’uno dell’altra. Nessuno tra loro due avrebbe lasciato l’altro in pericolo o non avrebbe risposto a una richiesta di aiuto, esattamente come aveva appena fatto la scout.

«Sapevano dove stavate andando?»

«No.» Shael non smise di guardarsi intorno, pronta a reagire al minimo accenno di minaccia – dopotutto, qui non era una semplice esploratrice o ladra, ma una sorta di guardia del corpo del chierico, lasciata indietro dopo un’importante schermaglia con un gruppo di Cavalieri della Morte che aveva colto di sorpresa gli avventurieri, nonostante tutte le precauzioni prese. C’era una coppia di creature che richiedeva cure mediche immediate e i due si erano offerti di rimanere indietro per garantire che il processo di guarigione fosse avviato correttamente.

Ora i tre stavano seguendo le tracce degli altri, per ricongiungersi finalmente a loro e continuare la missione. Daldrean guardò il compagno, interessato: «Perché?»
«Mi avrebbero seguito,» osservò la scout, «e sicuramente ci sarebbero stati problemi con i tuoi… amici.»
«Non sono miei amici,» puntualizzò ironicamente l’Aasimar, «mi sono trovato per caso nel loro stesso posto, quando sono stati ingaggiati per questa cosa assurda… e avevano bisogno di un guaritore. Mi conoscete abbastanza bene che ora non posso rifiutare.»«Sì, lo so,» annuì Shael, avendo rinunciato a convincerla da tempo a unirsi a lei e ai suoi compagni, «ma devi davvero riconsiderare quella scelta, prima o poi.»
«Ti manco già?» Daldrean usò una voce mielata, ben sapendo che avrebbe innervosito l’altra donna, che però le rivolse un semplice sguardo, prima di prenderla alla sprovvista: «Sempre.» Ice scelse quel momento per riapparire alla loro sinistra e il trio proseguì in silenzio, fino a raggiungere gli altri.




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