chap 1
«Allora
siamo tutti d’accordo nell’iscriverci al club di basket?» chiese
Hilary ai suoi amici. Hilary era una ragazza di sedici anni, bionda e
con gli occhi di uno strano colore che nessuno riusciva a definire.
Insieme ai suoi più cari amici si era iscritta al primo anno di
liceo nell’istituto Hogary della prefettura di Tokyo.
«Per me
non ci sono problemi.» rispose Rei. Rei era il migliore amico di
Hilary, la conosceva sin dalla nascita e l’aveva sempre considerata
come una sorellina minore. Anche lui aveva sedici anni, era moro e
con gli occhi castani
«Lo
stesso vale per me.» concordò Toshio. Anche lui era amico di Hilary
e la conosceva da quando frequentava l’asilo. Era biondo e con gli
occhi azzurri
«Lo sai
che il basket è tutto per noi.» aggiunse Satoshi. Satoshi era un
altro membro del gruppo. Portava sempre un cappello al contrario per
legare i suoi capelli che gli arrivavano fino alle spalle come quelli
di Rei, che a differenza li raccoglieva in una coda per mezzo di due
fasce. Satoshi era il simpaticone del gruppo, era moro e con gli
occhi di un blu acceso
«Non c’è
bisogno di chiederlo imbecille.» disse Kei. Come vuole la
tradizione, in ogni gruppo c’è il ragazzo cupo e introverso e in
quel caso si trattava di Kei, un ragazzo moro, con gli occhi neri ed
un po’ più alto di Rei
«Attento
a come parli idiota… Allora è deciso, faremo vincere alla scuola
superiore Hogary il Campionato Nazionale!»
«Sììì!»
risposero altri quattro ragazzi
«Tu che
farai “prof”?» chiese Toshio ad un ragazzo di nome Shimoto
«Oh
niente Toshio, visto che siete sufficienti a formare una squadra, io
mi limiterò a fare il manager. In fin dei conti con tutto quello che
so sugli altri giocatori potrò esservi molto utile… non è per
questo che mi chiamate “professore”?» rispose quest’ultimo
«Hai
ragione, ci sarai utilissimo prof.»
«Ehi
Hilary non sorridergli in quel modo altrimenti lo farai sentire
male!»
«Quanto
sei spiritoso Satoshi. Vorrei tanto sapere come ho fatto a
sopportarti dall’asilo.»
«Non sei
l’unica che se lo chiede te lo assicuro… Comunque devi
riconoscere che ce ne sono poche di amicizie come la nostra.»
«Che
vuoi dire Rei?»
«Beh ci
conosciamo tutti da quando frequentavamo l’asilo e stiamo ancora
insieme. Insieme abbiamo frequentato asilo, elementari, medie ed ora
superiori.»
«Hai
ragione, nonostante tutto ci vogliamo un gran bene.»
«Sì, ma
non dimenticatevi che il professore lo abbiamo conosciuto solo
quest’estate al mare.» disse Satoshi
«È
vero, ma ci siamo subito affezionati a lui.» rispose Hilary
«Smettetela
di parlare di cose inutili e ascoltatemi piuttosto… Se il nostro
obiettivo è quello di vincere il Campionato Nazionale…»
«Certo
che è il nostro obiettivo.»
«Bene,
allora dovete sapere che sul nostro cammino incontreremo delle
squadre davvero forti. Se riusciremo a passare le eliminatorie e
tutto il resto e quindi arrivare al Campionato sappiate che ci sono
dei giocatori che dovete temere… Logicamente ci sono i campioni in
carica, i ragazzi del Nossaryu, della prefettura di Akita… Ma prima
di pensare alla finale, dovrete battere, tra i tanti, anche i ragazzi
della prefettura di Kanagawa, ovvero i ragazzi del Nakani, che si è
classificato primo…»
«Per
diciassette volte consecutive alle finali delle eliminatorie.»
«Esatto
Hilary… Hilary? Come fai a saperlo?» chiese Shimoto scioccato
«Quello
che più dobbiamo temere è il loro capitano, Shinichi Kima, del
terzo anno e logicamente asso della squadra.» continuò lei
«Incredibile…»
disse lui rapito
«Poi c’è
lo Zesho, capitanato da Ken Jifu, anche lui del terzo anno e rivale
di Kima sin da quando erano matricole… Oltre ad essere il capitano,
Jifu è anche l’allenatore e credo che quest’anno darà del filo
da torcere al Nakani… C’è anche il Rinonay che con il suo asso,
Akira Tsusera, del secondo anno, quest’anno si potrebbe rivelare un
pericolo… Per ultima c’è il Kusho che può contare sulla forza
del suo capitano, Nokeri Kaji, del terzo anno e su quella di una
nostra vecchia conoscenza, visto che lo abbiamo affrontato l’anno
scorso…»
«Di chi
stai parlando?» chiese Satoshi
«Dakeo
Wakura.» affermò decisa
«Cosa?»
«Eh già…
Prof, mi pare di non aver dimenticato nessuno no?» disse lei
guardandolo con un sorriso
«Hilary
mi hai scioccato, non credevo che conoscessi questi giocatori.»
«Capita
spesso che mi sottovalutiate.»
«Non è
vero, io sapevo perfettamente che li conoscevi, ti ho visto tante
volte fare ricerche su di loro.» disse Rei
«Allora
sei l’unico a non sottovalutarmi.» gli rispose con un sorriso
«Comunque
non ci sono solo loro. Quest’anno dovrete affrontare una squadra
della nostra stessa prefettura. Sono gli Horan ed il loro capitano,
con cui ho frequentato le medie, Hideaki Yabe è piuttosto forte. Il
loro allenatore è Kechi Zaku e credo che voi lo conosciate…»
«Sì, è
quel folle che l’anno scorso è finito sul giornale per atti
vandalici nella scuola in cui, oltre ad insegnare, viveva anche.»
«Esatto…
Bene questo è quanto dovete sapere sui vostri avversari. Ora andiamo
in palestra per conoscere il nostro futuro coach.»
«Un
momento prof, ci hai detto dei nostri futuri avversari se dovessimo
passare le eliminatorie, ma per quanto riguarda i nostri avversari
delle eliminatorie che ci dici?» chiese Satoshi
«Hai
ragione… Beh sappiate solo che i campioni delle eliminatorie
dell’anno passato sono i ragazzi dell’Hanazono, poi ci sono
quelli dello Shino, del Too e dell’Akizuki. Loro sono i più
forti…»
«Ti sei
dimenticato i ragazzi del Kitayama, quelli che l’anno scorso si
sono battuti contro il Nakani al Campionato Nazionale.» si intromise
Hilary
«Hai
ragione… Beh ora che sapete tutto, possiamo andare.» e così
andarono in palestra. Con loro immensa sorpresa, il coach, un uomo
sulla sessantina, di nome Jay Hiruta, con i capelli grigi, gli occhi
castani, abbastanza alto ed un fisico ancora niente male, dopo aver
fatto le presentazioni, li fece allenare e così, al termine di essi,
tornarono a casa stremati:
«Allora
piccola mia, cosa hai fatto oggi a scuola?» chiese una donna sui
trentotto anni, piuttosto alta, bionda e con gli occhi azzurri
«Io, Rei
e gli altri ci siamo iscritti al club di basket e abbiamo cominciato
oggi gli allenamenti.»
«Oh
bene, vedo che continui ancora a frequentare Rei… Ma perché non
gli dici che lo ami? Ah no non potresti! Tanto ti direbbe di no,
visto che non hai un briciolo di femminilità!» intervenne un
ragazzo di tredici anni, biondo scuro e con gli occhi verdi
«Aha
aha, molto spiritoso, ma perché non chiudi quella boccaccia!»
«Che
cosa c’è? La verità ti fa così tanto male Hilary? Nessun pazzo
si metterebbe mai con una racchia, acida e maschiaccio come te! Aha
aha aha!!»
«Mamma!»
«Denny
adesso smettila, non dire più queste cattiverie a tua sorella.
Ricordati che lei è più grande di te e che se poi ti prende a
schiaffi non puoi venire a piangere da me! Piuttosto, perché non vai
a chiamare Mariel?»
«Uffa
che noia! Ma perché devo chiamarla sempre io? Non può scendere da
sola quando ha fame?» disse mettendo il broncio perché la mamma lo
aveva rimproverato, poi fece quello che gli aveva detto
«Mangiamo
senza aspettare papà e Sota?» chiese Hilary
«Esatto,
faranno tardi perché hanno del lavoro da concludere.» rispose la
madre
«E non
aspettiamo neanche Ian e Yuko?» chiese di nuovo
«Veramente
non so neanche se tornano. So solamente che sono agli allenamenti di
atletica.»
«Siamo
tornati.» dissero due voci, una maschile e una femminile, poco dopo
in cucina comparvero un ragazzo di diciassette anni, biondo, con
qualche meches rossa, gli occhi azzurri, piuttosto alto e un fisico
da vero corridore e una ragazza… identica a Hilary!
«Ciao
ragazzi, mettetevi a tavola che è pronto.» disse la mamma, poco
dopo scesero anche Denny e un’altra bambina di dodici anni, con i
capelli biondo cenere, gli occhi verdi come quelli di Denny e con in
mano un peluche a forma di topolino bianco, che si misero subito a
tavola.
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