Il BaSkEt DelL'AmOrE

di EliScrittrice89
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chap 1

«Allora siamo tutti d’accordo nell’iscriverci al club di basket?» chiese Hilary ai suoi amici. Hilary era una ragazza di sedici anni, bionda e con gli occhi di uno strano colore che nessuno riusciva a definire. Insieme ai suoi più cari amici si era iscritta al primo anno di liceo nell’istituto Hogary della prefettura di Tokyo.

«Per me non ci sono problemi.» rispose Rei. Rei era il migliore amico di Hilary, la conosceva sin dalla nascita e l’aveva sempre considerata come una sorellina minore. Anche lui aveva sedici anni, era moro e con gli occhi castani

«Lo stesso vale per me.» concordò Toshio. Anche lui era amico di Hilary e la conosceva da quando frequentava l’asilo. Era biondo e con gli occhi azzurri

«Lo sai che il basket è tutto per noi.» aggiunse Satoshi. Satoshi era un altro membro del gruppo. Portava sempre un cappello al contrario per legare i suoi capelli che gli arrivavano fino alle spalle come quelli di Rei, che a differenza li raccoglieva in una coda per mezzo di due fasce. Satoshi era il simpaticone del gruppo, era moro e con gli occhi di un blu acceso

«Non c’è bisogno di chiederlo imbecille.» disse Kei. Come vuole la tradizione, in ogni gruppo c’è il ragazzo cupo e introverso e in quel caso si trattava di Kei, un ragazzo moro, con gli occhi neri ed un po’ più alto di Rei

«Attento a come parli idiota… Allora è deciso, faremo vincere alla scuola superiore Hogary il Campionato Nazionale!»

«Sììì!» risposero altri quattro ragazzi

«Tu che farai “prof”?» chiese Toshio ad un ragazzo di nome Shimoto

«Oh niente Toshio, visto che siete sufficienti a formare una squadra, io mi limiterò a fare il manager. In fin dei conti con tutto quello che so sugli altri giocatori potrò esservi molto utile… non è per questo che mi chiamate “professore”?» rispose quest’ultimo

«Hai ragione, ci sarai utilissimo prof.»

«Ehi Hilary non sorridergli in quel modo altrimenti lo farai sentire male!»

«Quanto sei spiritoso Satoshi. Vorrei tanto sapere come ho fatto a sopportarti dall’asilo.»

«Non sei l’unica che se lo chiede te lo assicuro… Comunque devi riconoscere che ce ne sono poche di amicizie come la nostra.»

«Che vuoi dire Rei?»

«Beh ci conosciamo tutti da quando frequentavamo l’asilo e stiamo ancora insieme. Insieme abbiamo frequentato asilo, elementari, medie ed ora superiori.»

«Hai ragione, nonostante tutto ci vogliamo un gran bene.»

«Sì, ma non dimenticatevi che il professore lo abbiamo conosciuto solo quest’estate al mare.» disse Satoshi

«È vero, ma ci siamo subito affezionati a lui.» rispose Hilary

«Smettetela di parlare di cose inutili e ascoltatemi piuttosto… Se il nostro obiettivo è quello di vincere il Campionato Nazionale…»

«Certo che è il nostro obiettivo.»

«Bene, allora dovete sapere che sul nostro cammino incontreremo delle squadre davvero forti. Se riusciremo a passare le eliminatorie e tutto il resto e quindi arrivare al Campionato sappiate che ci sono dei giocatori che dovete temere… Logicamente ci sono i campioni in carica, i ragazzi del Nossaryu, della prefettura di Akita… Ma prima di pensare alla finale, dovrete battere, tra i tanti, anche i ragazzi della prefettura di Kanagawa, ovvero i ragazzi del Nakani, che si è classificato primo…»

«Per diciassette volte consecutive alle finali delle eliminatorie.»

«Esatto Hilary… Hilary? Come fai a saperlo?» chiese Shimoto scioccato

«Quello che più dobbiamo temere è il loro capitano, Shinichi Kima, del terzo anno e logicamente asso della squadra.» continuò lei

«Incredibile…» disse lui rapito

«Poi c’è lo Zesho, capitanato da Ken Jifu, anche lui del terzo anno e rivale di Kima sin da quando erano matricole… Oltre ad essere il capitano, Jifu è anche l’allenatore e credo che quest’anno darà del filo da torcere al Nakani… C’è anche il Rinonay che con il suo asso, Akira Tsusera, del secondo anno, quest’anno si potrebbe rivelare un pericolo… Per ultima c’è il Kusho che può contare sulla forza del suo capitano, Nokeri Kaji, del terzo anno e su quella di una nostra vecchia conoscenza, visto che lo abbiamo affrontato l’anno scorso…»

«Di chi stai parlando?» chiese Satoshi

«Dakeo Wakura.» affermò decisa

«Cosa?»

«Eh già… Prof, mi pare di non aver dimenticato nessuno no?» disse lei guardandolo con un sorriso

«Hilary mi hai scioccato, non credevo che conoscessi questi giocatori.»

«Capita spesso che mi sottovalutiate.»

«Non è vero, io sapevo perfettamente che li conoscevi, ti ho visto tante volte fare ricerche su di loro.» disse Rei

«Allora sei l’unico a non sottovalutarmi.» gli rispose con un sorriso

«Comunque non ci sono solo loro. Quest’anno dovrete affrontare una squadra della nostra stessa prefettura. Sono gli Horan ed il loro capitano, con cui ho frequentato le medie, Hideaki Yabe è piuttosto forte. Il loro allenatore è Kechi Zaku e credo che voi lo conosciate…»

«Sì, è quel folle che l’anno scorso è finito sul giornale per atti vandalici nella scuola in cui, oltre ad insegnare, viveva anche.»

«Esatto… Bene questo è quanto dovete sapere sui vostri avversari. Ora andiamo in palestra per conoscere il nostro futuro coach.»

«Un momento prof, ci hai detto dei nostri futuri avversari se dovessimo passare le eliminatorie, ma per quanto riguarda i nostri avversari delle eliminatorie che ci dici?» chiese Satoshi

«Hai ragione… Beh sappiate solo che i campioni delle eliminatorie dell’anno passato sono i ragazzi dell’Hanazono, poi ci sono quelli dello Shino, del Too e dell’Akizuki. Loro sono i più forti…»

«Ti sei dimenticato i ragazzi del Kitayama, quelli che l’anno scorso si sono battuti contro il Nakani al Campionato Nazionale.» si intromise Hilary

«Hai ragione… Beh ora che sapete tutto, possiamo andare.» e così andarono in palestra. Con loro immensa sorpresa, il coach, un uomo sulla sessantina, di nome Jay Hiruta, con i capelli grigi, gli occhi castani, abbastanza alto ed un fisico ancora niente male, dopo aver fatto le presentazioni, li fece allenare e così, al termine di essi, tornarono a casa stremati:

«Allora piccola mia, cosa hai fatto oggi a scuola?» chiese una donna sui trentotto anni, piuttosto alta, bionda e con gli occhi azzurri

«Io, Rei e gli altri ci siamo iscritti al club di basket e abbiamo cominciato oggi gli allenamenti.»

«Oh bene, vedo che continui ancora a frequentare Rei… Ma perché non gli dici che lo ami? Ah no non potresti! Tanto ti direbbe di no, visto che non hai un briciolo di femminilità!» intervenne un ragazzo di tredici anni, biondo scuro e con gli occhi verdi

«Aha aha, molto spiritoso, ma perché non chiudi quella boccaccia!»

«Che cosa c’è? La verità ti fa così tanto male Hilary? Nessun pazzo si metterebbe mai con una racchia, acida e maschiaccio come te! Aha aha aha!!»

«Mamma!»

«Denny adesso smettila, non dire più queste cattiverie a tua sorella. Ricordati che lei è più grande di te e che se poi ti prende a schiaffi non puoi venire a piangere da me! Piuttosto, perché non vai a chiamare Mariel?»

«Uffa che noia! Ma perché devo chiamarla sempre io? Non può scendere da sola quando ha fame?» disse mettendo il broncio perché la mamma lo aveva rimproverato, poi fece quello che gli aveva detto

«Mangiamo senza aspettare papà e Sota?» chiese Hilary

«Esatto, faranno tardi perché hanno del lavoro da concludere.» rispose la madre

«E non aspettiamo neanche Ian e Yuko?» chiese di nuovo

«Veramente non so neanche se tornano. So solamente che sono agli allenamenti di atletica.»

«Siamo tornati.» dissero due voci, una maschile e una femminile, poco dopo in cucina comparvero un ragazzo di diciassette anni, biondo, con qualche meches rossa, gli occhi azzurri, piuttosto alto e un fisico da vero corridore e una ragazza… identica a Hilary!

«Ciao ragazzi, mettetevi a tavola che è pronto.» disse la mamma, poco dopo scesero anche Denny e un’altra bambina di dodici anni, con i capelli biondo cenere, gli occhi verdi come quelli di Denny e con in mano un peluche a forma di topolino bianco, che si misero subito a tavola.





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