- Titolo:
L’ultima lettera del duca
- Fandom:
originale
- Pairing:
M/M
- Challenge:
Writober
- Prompt:
Desiderio
- L’ultima
lettera del duca
- Egregio
Principe Edward Fitzgerald
- Questa
con molta probabilità sarà l’ultima
lettera che scriverò in vita
mia e sappiate che, se voi la state leggendo, io sarò
già morto.
- I
medici che mi hanno visitato hanno detto che c’è
il rischio che io
non mi possa riprendere mai da questa febbre e quindi vi voglio
scrivere una cosa che io non vi potrò mai dire di persona.
- La
febbre che mi sto portando dietro da settimane mi sta lentamente
consumando e con le mie ultime forze ho preso la decisione di
scrivervi ciò che il mio cuore sente per voi.
- Avrete
già notato che il mio tratto può sembrare
tremolante e me ne vorrei
scusare in anticipo, ma questa malattia mi fa tenere la mano ferma
come un tempo.
- Vi
starete sicuramente chiedendo perché io vi stia scrivendo
questa
lettera; ebbene vorrei che voi veniste a conoscenza di una cosa che
vi sto tenendo all’oscuro da anni.
- Come
più volte avrete già potuto notare, io stimo
enormemente il vostro
casato, ma ancora di più la vostra persona ma
l’ammirazione che
nutro per voi va ben oltre la stima che un comune suddito possa
provare.
- Io
per voi nutro un desiderio che forse non capireste nemmeno se io
fossi lì con voi a dirvelo di persona.
- Ebbene,
il mio cuore, principe, brucia per voi e ogni volta che vi vedo sento
un incendio di emozioni scoppiarmi dentro.
- Per
anni io ho lottato contro questo mio interesse per voi, ho accettato
di sposarmi con vostra cugina, come volere della mia cara madre, ma
non l’ho fatto solo per continuare la mia antica discendenza,
come
voi presumo abbiate immaginato.
- Io
credevo che una donna al mio fianco mi avrebbe potuto aiutare a
cancellare la vostra figura del mio cuore.
- Che
ingenuo sono stato, perché io vi ho continuato ad amare e
desiderare
sapendo quando il mio sentimento fosse impossibile da concretare.
- Io
vi amo principe, come non ho mai amato nessuno, persino me stesso.
- So
che mi stareste reputando un mostro, che il mio interesse per voi
possa sembrarci una depravazione, ma non posso farci nulla.
- Avrei
voluto dirvelo di persona, ma non ho mai avuto il coraggio prima per
paura di suscitare il vostro odio; adesso è troppo tardi per
qualsiasi mia parola.
- Questa
lettera è l’unica cosa che io sia in grado di fare
e non voglio
più nascondere dall’amore che nutro per voi,
principe.
- Se
le mie parole non risultino di vostro gradimento, vi do il permesso
di bruciare questa lettera anche se ammetto che immaginarvi a leggera
con questa grafia oscena mi sta mettendo in grande imbarazzo e vi do
il permesso di bruciarla anche per questo.
- Infine,
voglio augurarvi che voi possiate vivere a lungo e regnare su questo
regno con tutta la vostra maestosità.
- Richard
Collins duca di Sashfield
- A
consegnargli la lettera fu sua duchessa stessa esattamente dopo il
funerale del duca.
- Inizialmente
Edward si era chiesto cosa l’altro avesse potuto scrivergli e
aveva
immaginato subito che potesse trattarsi di qualcosa di molto
personale.
- Aveva
deciso di leggerla solo una volta tornato al palazzo reale per
immergersi con estrema calma nella lettura.
- Ogni
singola parola scritta, per il principe, era stata una lama che
colpiva brutalmente il suo cuore ferendolo più della morte
stessa
dal duca.
- Per
anni aveva taciuto sui suoi interessi per Richard non immaginando che
il suo amore potesse essere ricambiato e, probabilmente, se lo
avessero dichiarato reciprocamente la sofferenza sarebbe potuta
essere meno devastante per entrambi.
- Il
fatto che Edward aveva sempre pensato al bene della dinastia reale
ignorando ogni suo sentimento e desiderava non averlo mai fatto.
- In
quel momento si ritrovava a immaginare di aver avuto almeno un
po’
di tempo per giungere al suo capezzale e dirgli quanto fosse
innamorato di lui.
- Il
principe sapeva che tornare indietro fosse impossibile e adesso il
senso di colpa per non avergli mai detto “Io sono follemente
innamorato di voi Richard Collins e mi scuso di non avervelo detto
prima".
- Ormai
sapeva che sarebbe stato pentito per sempre dal fatto di non avergli
mai detto nulla e, quel senso di colpa, lo avrebbe
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