My immortal
My Immortal...
Mancai di un
respiro quando la corsa divenne frenetica e il
mio cuore minacciava di scoppiare in petto, mentre mi voltavo a sfidare
lo
sguardo del mio inseguitore che scongiurato dal cappuccio bianco della
veste,
rincorreva la mia figura spaesata volando fra i tetti delle case; mossi
passi
frettolosi ed incerti al terreno polveroso: distanziavo, spingevo,
gridavo alla
gente di allontanarsi prima che l’oscurità del
volto del concreto mietitore
sfiorasse la mia carne con la sua falce dalla luce sinistra. Sul suo
volto
immutabile e incrunabile si lesse una vena di malinconia, perpetua
perfezione
nello sguardo serio che attendeva solo l’attimo prima di
trascinarmi con sé tra
l’abbraccio delle fiamme dell’inferno...
Le piazze
brulicavano di gente; creavo tra esse lo spazio
necessario per far perdere la mia vista, affinché smettesse
di tormentarmi la
sua figura da finto Angelo. La mia armatura pesava sulle mie spalle,
bruciava
sulla pelle, tintinnava nell’aria come tanti cristalli scosse
da schegge di
metallo..
Il sole mi
carezzava. Tutto ombrato nella mia mente, tutto
lontano ed ovattato, come un incubo senza fine... né inizio.
Il mio correre
rimbombava nella mente, s’inoltrava nei
pensieri lasciando che si espandessero in minuziosi pezzi di cui
recuperarne i
lontani ricordi. Gli occhi di tutti si lanciavano sulla mia persona,
che
correva verso l’ignoto senza sperare nella salvezza. Spariva
alla vista la sua
innaturale presenza, che non pesava su anime fuorché la mia.
Attesi, prima
che il fiato divenne nulla e le gambe tremanti continuavano
la sua disperata corsa. Con gli occhi sfiorai ancora la sua presenza su
un
tettuccio alla mia destra, li sgranai fin quanto potei, prima
d’inoltrarmi in
un oscuro vico lasciando perdere il contatto coi miei occhi.
Il buio divenne
perenne in quel parallelo luogo di mura in
pietra; mi voltai indietro a rendermi conto di essere ormai sola. Il
silenzio
mi avvolse, ad inebriare l’aria solo i miei calzari che
sguazzavano veloci in
pozzanghere d’acqua piovana... mischiato alla sabbia del
regno, al sangue dei
caduti...
Voltai appena lo
sguardo dinnanzi a me...
Mi lasciai
andare in ginocchio, gli occhi sgranati allo
sguardo di colui che aveva segnato una scia rossa di sangue sul mio
nome, ormai
cancellato.. sbiadito..
-Non fidarsi mai
delle tenebre... – udii solo. La sua lama
fuoriuscì dalla mia gola in un gesto lento, accompagnato da
un leggero lenire
del metallo macchiato dal sangue, che sentii scorrere sul mio collo,
per poi
imbrattare il mio petto. Per quanto volessi non riuscii a far altro che
emettere inudibili mormorii, il freddo abbraccio della morte stava
carezzandomi
troppo in fretta...
Caddi lenta
all’indietro, la mia armatura emise uno strano
clangore. Non sentivo neanche più il dolore, faceva
più male venir nascosta da
quella corazza di duro metallo. Alzai la mano sul mio capo, sfilai
lenta l’elmo
potendo sfiorare le alture illimitate del cielo... erano troppo
lontane...
I lunghi capelli
si sparsero al terreno umido, prima che il
sangue sgorgasse anche oltre le strade, infondendo loro quasi lo stesso
colore
scarlatto e dall’odore fastidioso. Il sole scomparve,
lasciò spazio solo alla
pioggia che incominciò a cadere sul mio corpo inerme al
terreno a mischiarsi al
cinabro colore della mia ninfa vitale che stava abbandonandomi senza
riuscissi
neanche a gridare; chiusi gli occhi, prima una lacrima cadesse verso la
coda
per poi sfiorare il suolo e lasciasse che si mischiasse ad esso. Mi
lasciai
andare all’incoscienza, non mi ribellai alla morte che
imminente gridava il mio
nome...
Tutto
sbiadì, si dissolse nel nulla.. come l’oscura
ombra del
mio Angelo persecutore...
Fine
Dunque...
non so cosa mi abbia spinto a scrivere
queste poche righe, che sinceramente... speravo venissero
più significative, ma
credo che comunque sia un innocuo aiuto per accorrere ancora alla
nostra
scalata verso i 50 ... -7 (Alza
mano) !!
Vabbè,
non so come spiegare questo mio sclero. La flash
è un po’ drammatica, dirò... avevo alla
testa la donna che scambiò con Sablè la
sua presenza al funerale nel primo episodio di Assassin’s
Creed, e quindi di
conseguenza avevo immaginato lei sul terreno a sgorgar sangue pensando
al misterioso
Angelo XD Ma dopotutto non posso far altro che dar sfogo a tutta la mia
ispirazione, che sta facendosi sentire proprio in questi drammatici
giorni di
scuola T.T
Chiudo smettendo di
rompere.. XD Ciau a tutti!! Un
affettuoso saluto... ciauz! ^-^
|