Il cavaliere della Falena

di whiterose21
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(Autore: per ora è in lavorazione, aggiungere qualche commento di aiuto o apprezzameto grazie, l'opera è solo di fatasia non esiste alcun cavaliere della falena o altro che vi sembra strano nella lore di Dark Souls, io vi auguro buona lettura, ho cambiato un po' la storia rendendolo un Isekai per una sfida scusate)
Si sveglio così con uno straccio tribale confusa e apatica alzandosi vide altri simili a sé ma lei comincio a pensare pur non avendo ancora l anima dentro di sé ritrovando altri vicino a sé che erano dormienti simili in stracci tribali, senza identità, senza che fossero uomini o donne, ma lei, sapendo di essere una lei, comincio a ricordare qualcosa di una vita diversa. 

Si guardò intorno, osservando gli altri esseri simili a lei, tutti avvolti in stracci tribali, privi di identità e di anima. Mentre tentava di raccogliere i frammenti dei suoi ricordi dispersi, una sensazione di familiarità la pervase. Nonostante la confusione e l'apatia, sapeva di essere diversa, di essere un'individuo con una storia, con una vita precedente.
Mentre i ricordi dolorosi affioravano nella mente, una sensazione di rabbia mista a cinismo si insinuò nel suo cuore.

"Sono morta... per mano di coloro che credevo fossero miei compagni. Che ironia amara. Essere vittima di bullismo e finire così... una caduta accidentale? O una crudele punizione per il mio aspetto?"

"Ma dove sono finita dovrei essere in quel mattatoio che chiamano scuola, invece sono in questa caverna al buio e con questa gente tribale, ricordo che ho 20 anni, frequento le superiori, il mio compleanno è il 2 Marzo..."
Con il ricordo della sua vita precedente che affiorava sempre più chiaramente, Lora si sentì pervasa da un misto di tristezza e rabbia. Ricordò gli anni di bullismo e di tormenti che aveva subito, la sensazione di essere isolata e diversa dagli altri. La sua mente rifletteva su come il suo amore per i videogiochi, in particolare per Dark Souls, fosse stato un rifugio, un modo per sfuggire alla dura realtà che la circondava.

"Sono Lisa... ero... vittima di bullismo... ho sofferto tanto... e poi... la caduta. La fine così assurda di una vita segnata dal dolore e dall'ingiustizia."

La sua mente si chiuse attorno a quei ricordi dolorosi, ma qualcosa in lei si ribellò contro il destino che le era stato inflitto. Una fiamma di determinazione si accese nel suo cuore, mentre sospirava e cominciava a muoversi.

"Ma perché sono qui? Cosa devo fare in questo luogo oscuro e desolato? E... chi sono io veramente in questo mondo?"

Ancora confusa, Lora continuava a cercare risposte, ignara del fatto che il suo destino fosse intrecciato con quello del suo alter ego nel mondo.
Mentre osservava l'inizio di tutto, il tumulto delle fiamme che si sprigionavano illuminò il buio intorno a lei. Vide un essere composto di Scheletri nel matello nero come la pece, il suo corpo sottostante era uno scheletro gigante lo riconobbe come Nito, si avvicinò alla fiamma per primo, seguito dagli altri Signori, e un senso di riconoscimento la colse. Era come se avesse vissuto quelle scene, quelle immagini, migliaia di volte prima.

"Dark Souls... questo è Dark Souls!" pensò, la consapevolezza scintillante come una lama affilata nella sua mente confusa.

Ma nonostante questa improvvisa rivelazione, Lora rimaneva incerta. Non comprendeva ancora appieno il significato del suo ritorno in questo mondo familiare e ostile. La sua mente ripercorse le parole di introduzione del gioco, come se fossero incise nella sua memoria.
"Nell’Era degli Antichi, il mondo era informe, avvolto dalla nebbia. Una terra di grigie rupi, Alberi Archetipo e Draghi Eterni. Ma poi ci fu il Fuoco, e con il fuoco venne la disparità. Calore e freddo, vita e morte, e naturalmente, luce e oscurità. Poi dalle tenebre, Essi emersero, e trovarono le Anime dei Signori all’interno della fiamma. Nito, il Primo dei Morti, La Strega di Izalith e le sue Figlie del Caos, Gwyn, il Signore della Luce Solare, e i suoi fedeli cavalieri. E il Furtivo Pigmeo, così facilmente dimenticato.

Con la forza dei Signori, sfidarono i Draghi. I potenti fulmini di Gwyn spogliarono le loro scaglie di pietra. Le Streghe tessero grandi tempeste di fuoco. Nito scatenò una miasma di morte e malattia. E Seath il Senza Scaglie tradì i suoi, e i Draghi non furono più. Così iniziò l’Era del Fuoco."
Ricordava quelle parole a momoria Ricordava quelle parole a momoria era l'intro del gioco di Dark Souls, e ora la stava vivendo in prima persona c'erano altri che si stavano muovendo erano quelli che sarebbero diventati alleati di Gwyn o di Izalith, mentre lei le bastò prendere l'anima oscura e andarsene per decidere del suo futuro.
Lora decide di vivere una vita pacifica, lontana dalle battaglie e dalle ambizioni dei Lord. Si ritira in una grotta appartata, dove il tempo sembra scorrere diversamente, dove può riflettere sul suo destino e su quello del mondo che la circonda.
Mentre Gwyn e gli altri Lord combattono e costruiscono i loro regni, Lora rimane una spettatrice esterna. Ma sa che non potrà rimanere in disparte per sempre. Il destino ha in serbo per lei una parte da protagonista, e il momento in cui dovrà scendere in campo si avvicina inesorabilmente.
Mentre fuori imperversava la guerra tra Lord e draghi, Lora si stufava spesso di osservare, e spesso rimaneva nei suoi pensieri spesso pensava a sua madre, suo padre e a sua sorella, ma sapeva che in quel mondo non ci sarebbero stati era sola, davvero doveva tenere di più ricordi possibili con la sua famiglia, spesso si ritrovò a piangere in quei giorni, spettacoli pietosi con pensieri solitari ma non voleva schiararsi.
La fuori era una guerra di potere e ambizione, una lotta  dei Lord per il dominio su un mondo che sembrava sempre più frammentato e caotico. Lora sapeva che la guerra avrebbe portato solo distruzione e riformazione in quel mometo storico, eppure c’era una parte di lei che non poteva fare a meno di sentirsi affascinata da quella lotta titanica.
“Che cosa sto aspettando?” si chiedeva. “Che cosa spero di trovare alla fine di questa guerra?”

Le risposte non erano facili da trovare. Lora sapeva che il suo destino era legato a quello del mondo, ma non sapeva ancora quale ruolo avrebbe dovuto giocare. La sua Anima Oscura le conferiva un potere che non aveva ancora compreso appieno, e la paura di quel potere la teneva ancorata alla grotta.

Mentre i giorni passavano, Lora iniziò a sentire un cambiamento dentro di sé. Il silenzio della grotta non era più solo un rifugio, ma un luogo di trasformazione. Iniziò a capire che la sua solitudine era sia una maledizione che una benedizione. Le dava il tempo di ascoltare la propria voce interiore, di comprendere i suoi desideri più profondi e le sue paure più oscure.

“La guerra finirà,” si disse. “E quando finirà, dovrò decidere che tipo di persona voglio essere in questo nuovo mondo.”

Lora sapeva che la fine della guerra avrebbe portato nuove sfide e opportunità. Avrebbe potuto scegliere di rimanere nascosta, di vivere in pace con i suoi pensieri e i suoi ricordi. Oppure avrebbe potuto uscire allo scoperto, affrontare il mondo e cercare di plasmarlo secondo la sua visione.

Per ora, però, Lora scelse di attendere. Di ascoltare il silenzio e di imparare da esso. Di prepararsi per il giorno in cui avrebbe dovuto fare la sua scelta.
Immersa nei suoi pensieri, Lora si lasciava trasportare dalla lore del gioco che ora era la sua realtà. La storia di Lordran e dei suoi abitanti era diventata parte della sua esistenza, e mentre rifletteva sulle sue opzioni, sentiva il peso delle decisioni che avrebbe dovuto prendere.

Le Catacombe erano un luogo che non poteva considerare; non era morta, e l’oscurità che permeava quelle cripte non faceva eco al suo spirito. Izalith, con i suoi segreti di piromanzia e le sue fiamme caotiche, era altrettanto inadatto. Lora conosceva i sortilegi del fuoco, anche quelli che non erano ancora stati rivelati al mondo, come la tempesta di fuoco del caos. Ma mostrare la sua vera forza avrebbe attirato attenzioni indesiderate e sfide che non era pronta ad affrontare.

Lordran, con i suoi villaggi sparsi e la promessa di una grande capitale come Anor Londo, sembrava l’unico luogo adatto. Era un regno in costruzione, un luogo dove poteva nascondersi in vista aperta, osservando gli eventi senza essere coinvolta direttamente. Gwyn, il Signore della Luce Solare, avrebbe fondato Anor Londo, e sarebbe stato un luogo di potere e di splendore. Ma per Lora, sarebbe stato un rifugio, un posto dove poter riflettere sul suo passato e sul futuro che voleva costruire.

Con queste riflessioni, Lora prese la sua decisione. Si sarebbe incamminata verso Lordran, con la determinazione di trovare un nuovo inizio, lontano dalle battaglie e dalle ambizioni dei Lord. Sapeva che il cammino sarebbe stato difficile, ma era pronta ad affrontare le sfide che l’attendevano, armata solo della sua volontà e della saggezza acquisita nel silenzio della sua solitudine.
Mentre Lora si avventurava verso Lordran, il cuore del regno che stava emergendo dalle ceneri della guerra tra Lord e Draghi, non poteva fare a meno di notare la grandiosità e l'imponenza della terra che si stava formando. Villaggi iniziarono a sorgere, segni di vita e di speranza in un mondo appena nato.

Tuttavia, sapeva bene che il vero fulcro del potere era ancora da trovare. Anor Londo, la città dorata e maestosa, dominava l'orizzonte con la sua magnificenza. Era lì che Gwyn e i suoi seguaci si erano stabiliti, pronti a governare il nuovo regno con mano ferma e determinazione.
Lora decise invece di concentrarsi sul viaggiare tra i villaggi per trovare un luogo dove stabilirsi, che professione fare, come non risultare evidente a nessuo che era più potente di quello che appariva, molto snella, un volto simile a tutti gli altri, capelli di un argento antico e occhi di un blu scuro era ciò che potevano differenziarla ma con un cappuccio e un profilo sempre basso tutto sarebbe andato per il meglio e anche il non mostrare i suoi poteri e limitarli c'erano tanti incantesimi più deboli da sfoggiare e tanta abilità più semplice di spada, nessuno avrebbe mai immaginato il suo livello e la sua natura.
Così ha cominciato il suo viaggio fermandosi al villaggio di Astora, famosa patria dei personaggi di cui Lora conosceva alcuni NPC simpatici, Solaire, Oscar e anche Andre, ma in quel era non sono nati, ma si era incuriosita.




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