Lontana, ma vicina

di Fiore di Giada
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A passo rapido, mi separo dal gruppo delle mie sorelle e mi avvicino alla finestra.
Lancio un breve sguardo oltre il vetro. Il corteo funebre di Bruno, accompagnato dal suono luttuoso delle campane, sta passando.
Mio figlio sta viaggiando verso la sua ultima dimora.
Le lacrime bagnano le mie guance. Dovrei essere lì, con lui.
Ma le dure regole del convento mi tengono lontana dal suo feretro.
Mi avvicino alla statua della Madonna e fisso i miei occhi nel suo viso di pietra.
Perdonami, padrona mia… Non è sacrilegio, sono per un angelo che è già vicino a te… sussurro. Spero che la Santa Vergine comprenda le mie ragioni.
Al suo funerale, Bruno merita anche la mia presenza, anche se non fisica.
Prendo le margherite e le lancio oltre le grate della finestra.
Mi sembra quasi di vedere Guido, a destra della bara, che si passa una mano sugli occhi.
Forse, ha capito il mio gesto e soffre per la mia lontananza.
Tuttavia, alza lo sguardo e fissa un punto davanti a sé.
Il suo carattere riservato non è cambiato e si vergogna di un comprensibile cedimento.
Piango ancora. Non fingere una forza inesistente, Guido.
Bruno era nostro figlio e ci ha lasciati.
E con lui, siamo morti anche noi.








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