La passeggiata nelle abetaie

di Marlena_Libby
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Emily Byrd Starr pensò a quanto era cambiata la sua vita in quegli anni: si era trasferita a Blair Water, era diventata una famosa scrittrice e aveva sposato l'amore della sua vita, Teddy Kent.
Ma, anche se amava la sua vita, sentiva spesso la mancanza del paese in cui era nata e soprattutto di suo padre.
Ricordava ancora la passeggiata che aveva fatto nelle abetaie il giorno in cui aveva scoperto della sua malattia.

Adorava quelle distese di abeti in fondo al lungo pendio adibito a pascolo. Era un posto pieno di magia. Lì sentiva vicina al suo spirito di creatura fatata più che in qualsiasi altro posto. A vederla, nessuno l'avrebbe mai invidiata. Era una ragazzina minuta, pallida e malvestita, ogni tanto rabbrividiva sotto la giacchetta leggera, ma qualsiasi regina avrebbe volentieri ceduto la sua corona per vedere ciò che vedeva lei e sognare i suoi sogni meravigliosi. L'erba gelata e marrone era come velluto sotto i suoi piedi. Il vecchio abete coperto di muschio, dal tronco nodoso e rinsecchito, sotto il quale si fermò un istante per alzare lo sguardo verso il cielo era una colonna di marmo nel palazzo degli dèi. Le colline in lontananza erano le mura di una magnifica cittadella. E ad accompagnarla c'erano le fate di campagna: le fate del trifoglio bianco e dell'amento vellutato, il popolo verde dell'erba, gli elfi dei giovani pini, e gli spiritelli del vento, delle felci selvatiche e dei denti di leone. In quel posto tutto poteva succedere, e tutto poteva avverarsi.
Le abetaie erano anche uno splendido posto per giocare a nascondino con la Donna del Vento. Lì lei sembrava così reale, bastava essere rapidi ad affacciarsi da dietro un gruppetto di alberi per poterla vedere, oltre che sentirla sulla pelle e udire il suo canto. Eccola lì, quello era un lembo del suo mantello verde... ma no, stava ridendo sulle cime degli abeti più alti, e allora l'inseguimento riprese, finché a Emily sembrò che la Donna del Vento se ne fosse andata. Un meraviglioso silenzio calò su quella sera, a ovest le nuvole scure si aprirono e rivelarono un'adorabile pozza verde e rosata di cielo, nel quale si stagliava la luna nuova.




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