Battiti
Occhi
che s'incrociano di colpo, distanze temporali che si annullano e la
voragine scavata nel petto si riempie improvvisamente di battiti
frenetici e irregolari.
Istintivamente, la
sofferenza provata nel vivere quotidianamente senza la propria spalla,
senza il proprio riferimento, cessa di esistere.
Nessuno dei due osa
muoversi per interminabili istanti, l'uno lo specchio dell'altra.
Shiho osserva
immediatamente il blu di quelle iridi, sperando che sia rimasto lo
stesso; lo stesso che le ha scandagliato l'anima mille volte, riuscendo
a penetrare la corazza che si era imposta di mantenere eretta per
difendersi dal mondo.
Gli stessi occhi
che, anche quel giorno – l'ultimo -, l'hanno studiata con
dolcezza e determinazione senza lasciarla andare un secondo.
Shiho
gli si avvicina fino a eliminare ogni distanza tra di loro.
Solleva
per la prima volta il volto, trattenendo l'angoscia che la sta
distruggendo piano.
Shinichi
sostiene il suo sguardo e, anche se imbarazzato, vuole comprendere il
motivo di quel malessere.
Soprattutto
adesso che è tutto passato.
Adesso
che lei può assaporare la libertà che le
è sempre stata negata.
La
osserva, Shinichi. La scruta in attesa che sia lei a parlare.
Non
sa che non può farlo.
Shiho
si lascia andare in balìa di emozioni che non riesce a
contrastare, l'angoscia che non le permette quasi di respirare. Sa cosa
dovrà succedere e allora si lascia semplicemente andare.
Shinichi la osserva
e, per un secondo, è quasi convinto di aver sbagliato
persona.
Le si avvicina e il
cuore sussulta nel petto.
Soltanto dopo un
po' si accorge che si tratta di lei, di quei capelli castano ramati
inconfondibili, gli occhi dai tratti vagamente occidentali.
Di colpo, i ricordi
lo raggiungono come un fulmine a cielo sereno; flashback pieni di lei,
di loro, e di quell'ultimo giorno.
Dita sottili che s'insinuano tra
le ciocche di capelli ribelli, la sua schiena sottile, chiara e liscia.
Sensazioni
che non ha mai pensato di poter provare insieme a Shiho, un legame
profondo che torna alla ribalta e che unisce definitivamente pezzi di
un puzzle che è già destinato a essere unito.
Così, naturalmente.
“Sei...
sei qui” afferma Shinichi, fermandosi a pochi passi da lei.
Si specchia nei
suoi occhi verdi e rivolge un breve sguardo verso la villa del dottor
Agasa alle sue spalle.
“Ottima
supposizione, detective”.
Vede il solito
sorriso sarcastico, la sua difesa dal mondo. È
così strano trovarsela davanti, ora che ha smesso di
sperarci.
La sua espressione
è diversa rispetto l'ultima volta in cui l'ha vista; il
ragazzo ha ripensato spesso a quel malessere, quell'angoscia che non
hai mai compreso ma che le ha letto nell'anima quel pomeriggio.
“Ehi,
è tutto finito. Li abbiamo presi! Cosa succede?”
“Non
dire niente, Kudo. Ti prego”.
La
voce incrinata, lacrime trattenute.
Shinichi
non fa in tempo a chiederle spiegazioni, perché Shiho gli ha
già circondato il collo con le braccia, raggiungendo
velocemente le sue labbra con le proprie.
Il
ragazzo, goffo e imbarazzato, si lascia coinvolgere da quella dolcezza.
Labbra
contro labbra, pelle contro pelle, baci e carezze che complementano un
legame profondo che è sempre esistito, semplice e naturale
come respirare.
“Ti ho
cercata ovunque”.
“Lo so.
Non potevo farmi trovare, mi dispiace”.
Shiho
rabbrividisce, stringendosi nella giacca pesante. Stanno camminando da
venti minuti e nessuno dei due ha avuto il coraggio di addentrarsi
nell'argomento più doloroso per entrambi.
“Quel
giorno sapevi già che saresti andata via, non è
vero?”.
Shiho sospira nel
vano tentativo di non lasciar trapelare la tensione che le pesa nel
petto, annuendo appena.
“Mi
spieghi che cos'è successo? Hai deciso di sparire proprio
nel momento in cui l'Organizzazione è stata
smantellata”.
“Ti
sbagli”.
Shiho si ferma
davanti al parco, apparentemente persa in chissà quali
pensieri. Shinichi la scruta senza capire e non riesce a evitare di
soffermarsi su alcuni dettagli di lei; sulla pelle che ha accarezzato,
il calore di un corpo che non avrebbe mai pensato di conoscere,
attraverso respiri dolci carichi di piacere che si avvolgevano tra le
lenzuola candide.
“Gin
è scappato subito, non sono riusciti ad
arrestarlo” prosegue la giovane donna e, tra quelle parole,
il dolore è ancora difficile da nascondere,
“è stato latitante fino a sei mesi fa”.
“Quindi
mi stai dicendo che... “.
“Jodie mi
ha imposto di andare via durante la ricerca dell'BI, in modo da
proteggere soprattutto te. Non ho potuto fare altro che
accettare”.
Shinichi si volta
di scatto, sgranando gli occhi. Il mondo gli crolla addosso mentre si
sente spaesato, privato di una decisione che avrebbe comportato
conseguenze differenti.
“Perché
non me lo hai detto?!”.
“Non
potevo. Jodie mi ha promesso che una volta arrestato Gin, sarei potuta
tornare. Non mi ha inserita nella Protezione Testimoni, ma ho cambiato
nome e paese, ho vissuto negli Stati Uniti e l'FBI mi ha sorvegliato
costantemente”.
Shiho si volta
verso di lui e nota la rabbia e l'agitazione che lo scuotono.
“Avresti
dovuto dirmelo, ce la siamo sempre cavata insieme. Sarei riuscito a
proteggerti”.
La ragazza accenna
un sorriso amaro, guardando un punto fisso verso l'orizzonte.
“E chi
avrebbe protetto te? Non ti avrei fatto vivere altri anni in quel modo,
Kudo. Jodie aveva ragione, meritavi finalmente di
ricominciare”.
“Perché,
tu no?” risponde brusco Shinichi, voltandosi verso di lei.
“Hai affrontato tutto da sola per tre anni e io non sapevo
più dove cercarti”.
“Lo so.
L'FBI mi ha promesso che se avessi accettato di allontanarmi, avrebbe
escogitato un piano per spingere Gin a credere che tu non c'entrassi
nulla con me e così è stato”.
Rimangono in
silenzio minuti interi, prima che uno dei due decida di riprendere il
discorso.
“Ero
spaventato. Mi sono svegliato e non c'eri più, dopo quello
che... “.
“Dimenticalo”.
Shiho lo
interrompe, sedendosi sulla panchina accanto a loro. I battiti del
cuore accelerano e lei non si sente preparata per quella conversazione.
Non ancora.
Il detective la
guarda in silenzio, prima di seguirla.
“Come
puoi tornare dopo tre anni e chiedermi questo?” le chiede,
sedendosi accanto a lei. “È stata una situazione
improvvisa a cui non avevo mai pensato, eppure io... “.
“Non
è stato corretto nei confronti di nessuno, Kudo. Sapevo che
non ti avrei più rivisto, quindi... dimenticalo”.
“Quindi
non è stato niente per te? Perché io ci penso
ancora, è come se fosse successo soltanto ieri. Non credevo
di poter provare sensazioni simili e ho bisogno di capire se... se
anche tu... “.
Lei percepisce il
cuore mancarle un battito, questa volta.
Incrocia i suoi
occhi e scuote appena la testa.
“Non mi
pento di ciò che è successo quel giorno, ma
è sempre stato tutto troppo complicato” ammette,
mentre la voce s'incrina e le lacrime minacciano di traboccarle dagli
occhi. Non può, non deve mostrare la fragilità
che ogni tanto lotta per uscire allo scoperto.
“Nemmeno
io” mormora Shinichi prima di afferrarle il braccio e
trascinarla delicatamente verso il proprio petto.
“Scusami,
Shinichi. Non volevo scappare, ho giurato di non farlo più.
L'ho fatto solo per proteggerti” mormora, il viso nascosto
dalle pieghe della giacca del ragazzo.
Shiho è
finalmente libera di sfogarsi, lasciando andare le lacrime trattenute
da troppo tempo, ritrovando il calore e il profumo che le erano mancati
più di ogni altra cosa.
Shinichi sorride,
lasciandole il tempo di cui ha bisogno, mentre le accarezza lentamente
i capelli ramati.
Shiho
lo guarda dormire mentre si siede sul materasso, coprendo la schiena
nuda con il lenzuolo bianco.
Si
veste in fretta, evitando il minimo rumore, e gli si avvicina
carezzandogli delicatamente un ciuffo ribelle che fuoriesce dalle
pieghe della federa.
Si ferma sulla soglia della stanza e si volta di nuovo, accennando un sorriso.
Nel
caso finisca male, questo sarà il ricordo che
terrà per sempre.
Lui,
che le ha ridato la vita in modi differenti.
Lui,
per il quale darebbe volentieri la propria.
NOTE
Voglio
ringraziare di cuore Shireith, perché questo contest
è stato un modo meraviglioso per spronarmi. Sia per quanto
riguarda la scrittura in sé, per la quale purtroppo a volte
ho ancora un certo blocco -, sia per il prompt, per il quale ho cercato
in tutti i modi di non cadere nella banalità e di mantenere
i personaggi IC. Non sono sicura del risultato – anzi, se
devo essere sincera meh -, però mi sono divertita, mi ha
attivata e scrivere di Shinichi e Shiho insieme a lei è
stato davvero bellissimo.
A prescindere dal
risultato finale, grazie per questa bella proposta!
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