HG
Torre di
Carta
Prompt: 05. Piramide
Siate
Curiosi Sempre
Piramide
di morte
L'oscurità avvolge ogni cosa e
sussurra parole intrise di veleno.
Mallory ha il terrore di avanzare e scoprire
quale orribile
sorpresa il nero pece ha in serbo per lei, ma non può
rimanere
ferma senza fare nulla, deve agire e uscire da lì.
Tasta il vuoto e perde l'equilibrio sul nulla.
E avanza pian piano, un passo dopo l'altro, con
l'epidermide costellata dai brividi e un sudore freddo che le imperla
la fronte.
Vorrebbe chiedere aiuto, ma ha la gola riarsa e
le corde
vocali sembrano essersi intrecciate tra loro; non può fare
nulla
se non affidarsi completamente a se stessa — ed è
proprio
questo il problema maggiore, perché lei non crede affatto
nella
sua persona.
Più prosegue in quel percorso
invisibile e più si rende conto che si sta avvicinando a qualcosa; ma
impiega una frazione di secondo di troppo nel realizzare che si tratta
di un punto di non ritorno.
Cadaveri.
Cadaveri impilati gli uni sugli altri, una
piramide immensa
di corpi mutilati, ossa spezzate, bocche spalancate e braccia e gambe
piegate in maniera innaturale.
Una piramide putrescente in gran parte divorata
dagli
scarafaggi e dalle mosche, tante, tantissime mosche che con il loro
semplice ronzare sarebbero in grado di frantumare i vetri degli immensi
edifici di Capitol City.
Mallory porta le mani alla bocca e cerca di non
vomitare, di controllare i conati che le bruciano la gola.
La vista di quei corpi massacrati è
atroce, ma ancora di più lo è il fatto che li riconosce tutti quanti.
Sono tutti coloro che, a causa di un bigliettino
con su
scritto il loro nome estratto da una grande boccia di vetro, sono stati
costretti a partire per Capitol City e affrontare gli Hunger Games.
Sono tutti coloro che non ce l'hanno fatta.
(I
cadaveri che Capitol City non ha mai avuto sulla coscienza).
E tra quelli, Mallory riconosce con estremo
dolore anche sua sorella Sarah, estratta due anni addietro.
Sarah e quell'espressione sempiterna di terrore
schiacciata
sul suo visto come l'impronta di uno scarpone quando la lancia nelle
mani del ragazzo del Distretto 2 le ha trafitto il cuore.
Mallory questa volta urla, urla per davvero.
E si sveglia in una pozza delle sue stesse
lacrime e del suo stesso sudore.
Conta i battiti del cuore, che sono troppo celeri
e concitati, e cerca di fare mente locale.
È
stato solo un incubo,
tenta di autoconvicersi, anche se una subdola verità la fa
tremare da capo a piedi e lei, in quel preciso istante, desidera solo
chiudere gli occhi e non svegliarsi mai più.
(Perché
la piramide di cadaveri la attende, tempo pochi giorni e ne
farà parte anche lei).
Mallory Bennet.
Sedici anni.
Tributo femmina del Distretto 12 in viaggio sul
treno che la
condurrà a Capitol City per la settantesima edizione degli
Hunger Games.
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