In nome di Domingo Montoya

di telesette
(/viewuser.php?uid=101298)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Inigo non credeva ai suoi occhi.
La celebre nave, la Vendetta, era ormeggiata lungo la costa lui ci stava salendo a bordo co Fezzik, che quasi rischiava di sfondare la passerella d'imbarco.
I pirati lo salutarono con rispetto dato che Westley gli aveva passato ufficialmente il titolo.
Inigo si affacciò al parapetto e vide Westley e Bottondoro sul molo, che stavano salutando lui e Fezzik.
Si sentiva confuso.
Voleva davvero diventare un pirata?
Uccidere il Conte Rugen gli aveva portato via vent'anni di vita.
Adesso non aveva più un posto dove andare.
La fucina di suo padre Domingo non esisteva più e poi comunque lui era bravo a maneggiare le spade, non a forgiarle.
Poteva girare il mondo, ma a quale scopo?
Poteva mettere la propria spada al servizio di qualcuno, ma in cambio di cosa?
L'offerta di Westley era la migliore che avesse davanti.
- Buona fortuna, Roberts! - lo salutò Westley.
Inigo sorrise.
Quel furbone di Westley l'aveva già incastrato, ma non gli pesava affatto.
Aveva tutto da guadagnarci: viaggi, avventure, emozioni, tesori, donne...
Un forte rumore lo fece voltare.
Mentre cercava di entrare nella cabina, Fezzik aveva sfondato l'architrave con la testa.
- Mi dispiace!
- Non fa niente Fezzik, puede capitar! - disse Inigo.
- Incidentes de mar! - scherzò il gigante.
I pirati attendevano alla manovra.
Sollevando la sua spada verso il cielo, Inigo rivolse una preghiera a suo padre e si ripromise di fare del suo meglio per diventare un grande pirata.
- En tu nombre, padre, y por el honor de Montoya!




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4075739