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PROLOGO
Il Dottor Yukitaka sorrise diabolico,
mentre riguardava il suo progetto: la testa quasi calva, con pochi capelli
grigi, riluceva sotto le luci al neon del suo laboratorio mentre, dietro di lui,
un gatto tigrato lo guardava. L’uomo si aggiustò gli occhiali sul naso quadrato
e si alzò dalla sedia, senza smettere di sorridere, esclamando:
- Ci sono quasi! Presto i miei cyborg
saranno pronti...e io potrò invadere il mondo con le mie creature perfette,
senza bisogno di partire da umani, ma solo da creature digitali!-
- Lei è un pazzo! - interruppe una
voce
Lo scienziato (beh, scienziato...meglio
dire "il folle"! N.d.A.) si girò alla sua destra, scrutando con aria minacciosa
chi aveva parlato: era un ragazzo con i capelli corti, neri e ispidi, occhiali
da vista quadrati e grandi occhi grigi, pieni di sdegno
- Ah sì? Eppure, caro il mio HC06,
sono stato io a crearti...- rispose
- Se vuole usarmi per schiavizzare
gli umani...preferivo non essere creato! -
Yukitaka rise
- Ma davvero? Beh, si vede che sei
nato da una componente umana! Hai tutti i difetti degli uomini...-
- Ma anche lei è un uomo...-
interruppe il gatto tigrato
- Tsk! Nessuno ha mai capito il mio
grande potenziale: dicevano che non sarei mai arrivato da nessuna parte, con le
mie idee sulle Creature Digitali e sui cyborg, cara DC01...eppure io sto
parlando con voi! -
- Ma usare il DNA di umani non le
servirà...creerà solo copie degli stessi! - replicò il ragazzo
- Vero, HC06, ma in fondo, per te ho
usato DNA di una persona morta, quindi tu non esisti come umano -
- Ma ho tutta la sua memoria, le sue
idee, i suoi sentimenti...-
- E sembra anche la parlantina!
Piantala, se non vuoi fare una brutta fine! -
- Tanto - intervenne il micio-cyborg
- Quando avrà finito ci distruggerà, no? Noi siamo prove...-
Il Dottore tornò a ridere, poi
rispose:
- Forse sì, forse no! Dipende da come
vi comporterete...-
- Non starò qui a farmi trattare come
un giocattolo! - gridò HC06, afferrando una provetta a caso da un tavolo lì
vicino e scagliandola a terra: per fortuna si trattava solo di un acido non
troppo corrosivo, che rosicchiò un po’ il pavimento, ma soprattutto fece un gran
fumo (la chimica non è propriamente il mio forte, anche perchè inizierò a farla
solo tra due anni a scuola...se non esiste nulla del genere, diciamo che è un
qualche miscuglio del dottor Yukitaka N.d.A.). Il cyborg ne aproffittò per
svignarsela, seguito dal gatto, che gridò:
- Osamu, aspettami! -
- Per di qua, Judy! -
Lo scienziato pazzo premette un
pulsante, e due statue si animarono, attaccando i fuggitivi: il gatto si
aggrappò con le unghie alle mani del giovane, che non si fermò, ma anzi
accellerò e uscì infrangendo una finestra e cadendo in strada. Per fortuna erano
al piano terra, così HC06-Osamu ne uscì quasi illeso, tranne alcuni profondi
graffi sulle braccia...
- Ci penso io ai due sassolini! -
esclamò il gatto saltando dalle braccia del cyborg - Non dimenticarti che sono
in parte un Digimon! -
La differenza di dimensioni era
imponente: come poteva il semplice gattino fermare i due esseri? Eppure al grido
di Tornado d’acqua!!! i mostri furono spazzati via. HC06 era allibito
- Come...come...Judy...-
- Grazie, gli autografi a dopo...ora
filiamocela! -
E mentre nuvoloni neri coprivano il
cielo, i due ripresero a correre
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