Buon Compleanno,
fratellino!
Trovare il regalo perfetto per una persona perfetta come Kyouya Ootori è matematicamente impossibile.
Non puoi ricadere su un oggetto: basta un suo battito di
ciglia, ed ecco che ne è già in possesso.
Non puoi organizzargli una sorpresa: tiene costantemente
sotto controllo ogni persona a lui vicina… E in ogni caso arriverebbe a capire
la tua idea prima ancora che tu possa parlarne con qualcuno.
Una festa è da escludere: rifiuterebbe l’idea a prescindere…
Sono 17 lunghi anni che alla
vigilia del fatidico giorno, mi ritrovo disperatamente persa nei miei pensieri,
fissando il mio adorato fratellino, per elaborare un regalo che possa stupire
lui, il famigerato Kyouya Ootori. E le possibilità di riuscirci rasentano
sempre lo zero.
A dire la verità, una volta non era
così.
Attendevo sempre il suo compleanno con impazienza.
Prima che lui nascesse, la piccola di casa Ootori ero io. Ero
la prima bambina della casa: la gioia della servitù e di mia madre, una
bambolina coccolata dai miei fratelli. Non era lo stesso per mio padre: mi
raccontarono che all’inizio neanche riusciva a guardarmi… Nonostante due
possibili eredi, ero pur sempre una femmina. La mentalità arcaica di mio padre
gli suggeriva che il mio valore era minore di quello di un eventuale figlio
maschio.
Sono sempre stata un’inguaribile romantica, sognatrice fin
da bambina. E quando mi accorsi che mio padre non amava la mia presenza, il
sogno di compiacerlo e di poter vivere in una famiglia unita divenne più forte
che mai. Grazie alla governante e a tutte le insegnanti che assumeva per la mia
istruzione, crescevo ogni giorno di più come la perfetta ragazza di buona
famiglia: educata, graziosa, gentile. Lui non lo saprà mai, ma scorgevo di
nascosto i suoi sorrisini di soddisfazione che gli strappavano i commenti
entusiasti della gente su di me. Anche se davanti a me rimaneva il freddo e
distaccato uomo d’affari di sempre. Raggiunsi il mio obbiettivo
a 8 anni: era appena tornato da un pranzo d’affari e vedendomi lì, all’ingresso
della villa, ad inchinarmi al suo passaggio, mi scompigliò i capelli con la
mano… Alzai lo sguardo, mi stava sorridendo, anche se timidamente, anche se non
mi guardava negli occhi per l’imbarazzo. Non potei trattenermi: sorrisi e di
slancio lo abbracciai.
Era la prima volta che lui mi toccava.
Non che dopo la situazione sia migliorata: è rimasto lo
stesso padre di sempre, salvo quella volta all’anno in cui mi dedicava un
sorriso di cui invece faceva largo uso fra i miei fratelli.
In fondo devo ringraziarlo… Sicuramente se fossi stata la
sua “favorita” ora sarei una fredda e capricciosa
ragazza ricca. Devo ringraziarlo se ora non mi è tutto dovuto,
se ora so cosa vuol dire lottare per un obiettivo, se ora ho… un cuore.
Tutto cambiò quando mia madre rimase di nuovo incinta: stava
per aggiungersi un nuovo membro alla nostra famiglia.
Avevo nove anni quando Kyouya nacque: e ancora non sapevo come avrei dovuto
accoglierlo.
Guardavo la pancia di mia madre crescere a dismisura, ogni
giorno di più, e ogni giorno di più fremeva la mia
impazienza di vedere questo nuovo fratellino, di vedere il suo ruolo nella
famiglia: sarei rimasta la piccola di casa o sarei diventata una “sorella
maggiore” anch’io? A ripensarci ora, quei dubbi non
erano poi tanto stolti…
Finalmente il giorno tanto atteso arrivò, ma la prima
settimana di vita di questa nuova creatura si svolse lontana da me e i miei
fratelli: il padre impegnato, la mamma che doveva rimettersi, i controlli
medici… Tante, tante storie e io cominciavo a non
sopportare più l’agitazione di quel momento. Chiedevo notizie ai miei fratelli,
senza capire se erano veramente interessati.
Una sera, quando seppi che finalmente la mamma era tornata a
casa corsi subito in camera sua… e la trovai vuota, se non per una culla bianca
e parecchio ingombrante, lontana anni luce da quelle delle mie bambole.. Mi ci avvicinai, sporsi il volto verso quel muro di pizzi
e lì trovai… una testina nera che dormiva. Lo fissai curiosa: sembrava… un
giocattolo. Era davvero così il mio fratellino? Però
aveva un’aria così dolce… Sorrisi, ora potevo veramente sentire il sentimento
che avevo custodito per lui… Allungai una mano e accarezzai le coperte
azzurrine che lo avvolgevano. Il pargolo aprì improvvisamente gli occhi. Si
girò verso di me incuriosito. Io dovevo avere un’espressione veramente molto
sorpresa, ma subito la tramutai in un enorme sorriso.
- Ciao Kyouya-chan… Io sono Fuyumi-chan, la tua sorella maggiore!- provavo un certo
orgoglio nel pronunciare quelle frasi, e allungai il dito per toccare la sua
minuscola manina… Bastò il contatto per innescare la bomba.
Kyouya cominciò improvvisamente a piangere e gridare, io
sobbalzai indietro, finendo col sedere per terra. Le grida non smettevano e io cercavo in ogni modo di farlo smettere, ma più
avvicinavo più piangeva. Ero nel panico più totale, stavo per piangere anche io. Per fortuna la tata corse subito da noi e si
precipitò a cullare il bambino… Io mi allontanai dalla culla, e appena misi il
piede fuori dalla stanza il pianto cessò. Mi voltai incredula e Kyouya emise un
altro singhiozzo. Tornai a fissare fuori, immobile e imbarazzata e il
fratellino sembrò tornare a calmarsi.
Con le lacrime agli occhi corsi in camera mia… Era
incredibile ma… Io non piacevo al mio fratellino! Quel bambino di appena una settimana
odiava la mia presenza! Cosa avevo fatto di così
terribile per meritarmi tanta cattiveria? Abbracciai il peluche che tenevo
sempre sul letto, forte, forte, ripromettendomi che il
giorno dopo avrei fatto un altro tentativo. Purtroppo non fu l’unico…
Ogni volta che quel bambino mi vedeva
scoppiava improvvisamente a piangere, facendomi cadere nel baratro della
disperazione… Come potevo vivere con quell’assurda situazione in casa?
Mi limitai quindi a guardarlo da lontano, vedendolo giocare
con la servitù, coccolato occasionalmente dalla mamma, mentre io continuavo la
mia vita in un’altra ala della casa… Dentro soffrivo, ma mi sforzavo di
sorridere; lo spiavo di nascosto, per capire cosa gli piaceva e cosa no ( a parte me…).
Ai miei fratelli quello scricciolo che girava per casa
protetto da governanti non interessava affatto… E io
da piccola, pensavo che forse anche loro non erano simpatici al nuovo arrivato…
La situazione non cambiò fino a che Kyouya non si avvicinò
alla soglia dei due anni: fu l’anno in cui nostra
madre ci lasciò.
Io soffrii parecchio… la mamma era la mia guida, la mia
protezione, la mia consolazione per tutte le altre cose che attorno a me non
andavano bene.
Continuavo a fissare Kyouya… come avrebbe fatto crescendo a
non soffrire per la mancanza di una madre? Quel bambino sembrava ignaro di
quello che era accaduto… In fondo era stato allevato da governanti e tate, e
l’unico membro della famiglia con cui aveva rapporti era mio padre.
Non potei fare a meno di sentirmi incredibilmente triste per
lui…
Fu proprio in quell’occasione, dopo che mio padre ebbe
lasciato la stanza del mio fratellino che mi feci coraggio ed entrai.
Quel marmocchio dai capelli neri come i mie si girò verso di me, serio… per poi tornare a giocare con le
sue costruzioni. Si ritrovava già quel brutto carattere fin da piccolo… Beh,
almeno non aveva pianto. Feci qualche passo verso di lui, aspettando una
reazione che non arrivava.
Mi sedetti e presi una delle sue costruzioni fra le mani.
Lui mi fissò di nuovo, aspettando una mia mossa… Gli mancava solo quel pezzo
per completare il castello.
- Ciao… Kyouya-chan…-
- Ciao-
Ma perché doveva essere un bambino così poco socievole?!
- Lo sai chi sono… io?-
- … Si… Fuyumi-san-
Perfettamente educato. D’altronde le volte che ci eravamo visti erano per gli incontri ufficiali con altre
famiglie, o per qualche evento organizzato dalla compagnia Ootori.
- Bravo… Ma io sono Fuyuminee-chan…-
- Fuyuminee-chan…-
Sorrisi arrossendo, il mio fratellino mi stava chiamando
sorellina!
- Sono la tua sorellona!-
- Sei… Fuyumi-san…-
No, avevamo fatto un passo indietro.
- No, Fuyuminee-chan…-
Kyouya rimase zitto, probabilmente era un po’ confuso.
Sospirai, ci sarebbe voluto tempo.
- Posso giocare con te?-
Kyouya rimase sorpreso.
- Si, Fuyumi-san…-
Gli passai il pezzo mancante e lui completò il castello,
regalandomi alla fine un sorriso timido.
Non potete capire che felicità mi regalò quell’attimo!
Da quel giorno non lo lasciai più, se non per andare a
scuola.
Giocavo con lui, aiutavo le tate a cambiarlo ed accudirlo, gli leggevo le storie prima di addormentarsi…
Avevo scoperto finalmente la gioia di essere una sorella maggiore!
Era in quel periodo che attendevo con ansia il suo
compleanno… Ogni anno volevo sorprenderlo proprio con quello che desiderava e
puntualmente ci riuscivo, e lui mi ringraziava sempre con dei sorrisi che oggi
sono diventati così rari…
Quando Kyouya compì sei anni ( io
ne avevo 15) mio padre decise che lo avrebbe accompagnato lui personalmente a
scuola. Era una cosa che aveva fatto anche con i miei fratelli, ma con me no… e
ormai, adolescente avevo anche capito il perché.
Stava preparando il futuro dei suoi figli: cominciava a
presentargli le giuste conoscenze, a ingraziarsi i professori, insomma… Tutto
quello che fa anche oggi.
In quegli anni Kyouya non sembrava risentirne anzi, era
contento di avere un’attenzione in più e di poter compiacere mio padre con
qualcosa… Io non gli dissi mai niente, mai sarei riuscita a mettermi contro a mio padre. Finchè il mio
fratellino tornava a casa sorridente e felice, lo ero anch’io.
All’inizio delle medie cambiò qualcosa in lui. Già alle
elementari aveva dato segni di un’intelligenza attiva e astuta, che lo portava
sempre ad essere il primo della classe, e allo stesso
tempo amato dai compagni… Ma alle medie cominciò a chiudersi, a non sorridere,
a non confidarsi più con me. Divenne gentile e pacato,
educato, controllato… Una nuova luce gli risplendeva negli occhi.
Gli incontri con mio padre erano diventati più frequenti, e
ora aveva il permesso di fare colazione, pranzare e cenare al tavolo con mio
padre e i miei fratelli…
Sapevo cosa stava accadendo… sarebbe diventato anche Kyouya
come i miei fratelli?
Lo sentivo chiudersi in camera, mettersi davanti al
computer, lavorare fino a notte fonda…
Ma ne ero sicura, Kyouya era
diverso. Lo sapevo, perché era cresciuto al mio fianco, perché ero l’unica a
conoscerlo veramente in quella famiglia, perché a lui non sarebbe bastato
questo…
Cercai di parlarne con lui, senza ricevere risposta, ne
parlai con mio padre, arrivando ad urlare, e
meritandomi uno schiaffo.
Potevo solo stare a guardare.
Poi finalmente, grazie a mio padre, grazie alla voglia di
vincere di Kyouya, finalmente lui arrivò.
Era biondo, francese, ricco e suonava il piano.
Il mio fratellino sembrò ritrovare il sorriso e la voglia di
giocare che aveva a sei anni. Avrei voluto abbracciare quel folle ragazzo che
tanto lo faceva arrabbiare da farlo scomporre dalla
sua aria perfetta di sempre. E invece fu di nuovo lui a fare un dono a questa
famiglia… regalando a Kyouya la salvezza.
Era da lui che dovevo prendere
esempio per il compleanno di Kyouya. Non si aspettava niente da noi, e fu
questo a fargli apprezzare la semplicità del nostro dono.
Quando quel giorno di novembre, mentre fuori un freddo anticipato
sembrò aiutarci, Kyouya entrò a casa e trovò un foglio davanti alla sua stanza.
Ne seguì le istruzioni fino alla stanza tradizionale della nostra villa, e
facendo scivolare su un lato la porta scorrevole in legno, si trovò davanti un morbido kotatsu che nascondeva
le ginocchia dei suoi tre fratelli maggiori.
Sul tavolo tre pacchettini ben incartati,
e di fronte a me un posto vuoto.
I miei due fratelli gli rivolsero un sorriso mentre
sorseggiavano il te appena preparato.
- Ti stavamo aspettando…-
- Buon compleanno fratellino!- gli disse sorridendo,
contenta nel vedere la meraviglia sul suo volto, mentre cercava di nascondere
la serenità che quell’improvvisato clima famigliare gli regalava.
- Cosa state combinando voi tre?-
Scoppiai a ridere e mentre si sedeva
gli allungai il mio pacchetto, sotto lo sguardo sereno dei miei fratelli…
Eh sì, il compleanno anche questa volta era riuscito.
Devo ammettere che
poteva svolgerla meglio, così forse è un po’ corta rispetto a quello che avrei
voluto raccontare… Soprattutto gli episodi di Fuyumi
e Kyouya da piccoli sono stati notevolmente ridotti… Ma purtroppo dovevo
partecipare ad un contest ( Host
club week – Miglior Fanfiction- Ouran
host Club forum http://hostclub.forumfree.net) e
quindi dovevo rispettare tempi e regole xD
Magari scriverò una
raccolta di drabble coi
momenti che ho dovuto tagliare!
Ahhh! Kyouya è in assoluto il mio personaggio
preferito, e trovo splendido il suo rapporto con la sorella Fuyumi
*-* Non trovate anche voi? E’ l’unico famigliare che veramente gli trasforma la
sua enorme villa in qualcosa chiamato “casa”… Kawaii J
Naturalmente questa fic è da leggere integrata all’episodio “E alla fine Kyouya
lo incontrò” dell’anime ( episodio 24)! Non sapevo se Fuyumi fosse la secondo o
terzogenita… quindi ho deciso di testa mia xD
Ah. Per chi non lo sapesse “Fuyumi-san” significa “Signorina Fuyumi”
mentre “Fuyuminee-chan” diventa “sorellina Fuyumi!”
Il kotatsu
immagino sappiate tutti cos’è per me è un vero simbolo
di serenità e cambiamento nella vita di Kyouya!
Bene ragazzi, ci
vediamo alla prossima fan fiction che ho in programma… E il protagonista sarà Mori xD Sperando che questa
vi sia piaciuta
Baci
Sora89