Please on't gone away
Please don’t gone away..
Questa storia l’ho scritta per tutti quelli che credono
nell’amore, per chi sa che non ci sono solo giorni felici e spensierati, e per
chi, come me, sa cosa vuol dire perdere una persona, che sia un amico troppo
lontano o un familiare troppo anziano... Questa la dedico a voi.
Il sottofondo è Your guardian Angel dei red jumpsuit apparatus, chi non ce l’ha sul computer, per
favore vada su You Tube, perché ne vale la pena.
Stesa sul letto, con la testa sul cuscino, aspetto come
sempre.
Ho pura, so che se mi addormenterò rivedrò quelle immagini,
quelle urla, le grida, e i lampi rossi attorno a noi.
Questi ricordi mi feriscono, fanno male come lame acuminate
che strisciano sotto la pelle, come una forza invisibile che tenta di buttarmi
giù, ed il più delle volte ci riesce.
Fa male pensarti anche ora ,amore mio. Pensare ai tuoi
capelli scompigliati intrecciati alle mie dita, al tuo sorriso contagioso, ai
tuoi occhi così chiari e felici. Le tue carezze, i tuoi baci... So già che mi
mancheranno per sempre, sono scolpiti dentro di me, nella mia mente e premono
per tornare alla luce e per farsi vedere.
Le stagioni passano, ma io penso a te.
Con le mani stringo il guanciale ricacciando dentro le
lacrime, quelle dispettose gocce d’acqua che manifestano il mio dolore e
s’infilano ovunque, si fanno strada per uscire dai miei occhi.
Mi mordo il labbro tanto martoriato e faccio un respiro
profondo, troppo smorzato dalla tua assenza.
Stringo i denti e mi impongo di non emettere alcun rumore,
troppo Grifondoro nell’orgoglio e con l’anima troppo lacerata per non cedere.
Una maschera, la stessa che indosso ogni giorno per non dare
da pensare a Harry, Ginny e tutti gli
altri si sta per spezzare, lo sento.
Una lacrima solitaria mi solca leggiadra una guancia, come
una ballerina volteggia dritta sulla pelle fino a saltare dal mento al mio
collo.
- Perché sei andato via? Perché non mi hai aspettato?-
Sussurro in attesa di una risposta che so, non verrà.
- Era la mia ora... dovevo andare...- ed invece la tua voce
risuona chiara e cristallina, esattamente come la ricordavo.
Mi tiro seduta sul morbido materasso impaurita.
Era la tua voce quella? O era solo lo spettro dei miei
ricordi che cela la realtà ai miei occhi per ingannarli?
E ciò che vedo sei tu.
Aggraziato come mai sei stato ,mi sorridi dall’altro capo
del letto. Non c’è più tutto quel sangue sui tuoi vestiti, non più una lacrima
che solca i tuoi dolci tratti, i tuoi occhi di nuovo vivi sotto quell’intrico
di crini rossi.
- Ron – sussurro tremante.
- Hermione... – Mi risponde, come se la mia immagine
piangente e dolorante gli desse grande sollievo.
- C-he ci fai qui?- Chiedo ancora un poco timorosa.
- Sono venuto per te – un sorriso che compare sotto i tuoi
occhi, ora tristi.
- C-Cosa? D- ev... E’ l mia ora?- Balbetto.
- No Hermione, tu devi ancora vivere, non devi venire con
me. -
Improvvisamente la rabbia pervade il mio gracile corpo.
- Allora cosa sei venuto a fare qui?!- Gli urlo contro. –
T-tu sai cosa succederà vero? Appena te
ne andrai io rimarrò ancora sola e starò peggio di prima! Perché nessuno mi
vuole far soffrire in pace?! –
Ora i singhiozzi mi scuotono e le lacrime mi oscurano la
vista.
- Perché l’hai fatto? Perché ti sei fatto uccidere? ...
Perché non mi hai lasciata morire al posto tuo?- chiedo con voce spezzata.
- era la cosa giusta da fare Hermione – Il mio nome, un
sussurro caldo tra le sue pallide labbra. – Da morti,ogni cosa, anche la più
stupida, prende posto nel disegno della vita. Mettermi tra te e quell’ Avadra,
fa parte i qualcosa di ... inconcepibile. –
Mi asciugo le lacrime per guardarti. Mio amore mai
dimenticato, mio sogno.
Quanto ho da dirti! Da fare! E tu te ne andrai ancora. Non
sai quanto ti amo e quanto mi sei mancato. Quanto ti bramo. Ma tutto questo non
te lo dico, incantata dalla tua apparizione e ghiacciata dalla tua partenza.
-Io, sono venuto a donarti la pace Hermione. La pace per sempre. Devi accettare ciò che è
successo ed andare avanti. –
- Ma io non voglio vivere senza di te... – mormoro con voce
roca di pianto.
Ti avvicini e mi abbracci piano. Le tue braccia sono fredde,
non sono quelle che mi ricordavo, così calde e accoglienti.
- E’ tutto ok... Va tutto bene...-
Mi dici in un tenue sussurro. Mi culli nella notte nera, tu
sei il mio faro.
- Io ora vado via... Devo andare...-
Ti guardo sorpresa. – No! Non andare, non mi lasciare!-
- Hermione è tutto già scritto,lo sai. Se rimango ti farò
davvero del male... te la caverai ...- Mi guardi negli occhi. – te lo prometto.
Tu ce la farai.-
- Un giorno- dico insicura – Verrai a prendermi, per stare con
te... per sempre. –
Mi sorridi.
-Te lo prometto.-
Mi poggi lieve un bacio sulla fronte mentre scompari come se
non ci fossi mai stato, una nube tra i miei ricordi confusi.
Guardo fuori dalla finestra. E’ l’alba.
Che sia stato solo una stupida allucinazione della mia mente
spenta da troppo tempo?
Ripensando a te, ora, però, non sono assalita dl dolore.
Tu mi hai donato la pace, e la nostalgia di te mi culla
dolcemente.
Poche tue parole mi riaffiorano alla mente.
- Te la caverai. Te lo prometto.-
Sorrido piano, e mi appoggio di nuovo sul guanciale, con
rinnovata speranza.
Allora com’è? Venuto male? Bene? La musica sta bene con il
testo? Rispondete please, datemi qualche dritta e commentate.
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