Time

di DesperateGirl
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Lo cerco tra la folla

Lo cerco tra la folla. Non è da nessuna parte. In questo momento ho paura. Paura per lui, perché non so se sta bene, ma ho paura anche per me, perché non so cosa farei se gli succedesse qualcosa

Avrei dovuto fermarlo quella sera, avrei dovuto dargli un motivo per restare con me. Ed invece ho preferito lasciarlo andare per la sua strada, lontano. Perché sono un codardo, ho paura di lasciarmi andare ai sentimenti, sono stato ferito troppe volte ed in più modi diversi, da persone che avrebbero dovuto amarmi incondizionatamente.


Entro in quello che una volta era il Babylon, ormai ridotto in un cumulo di cenere e fumo. Ancora non posso credere che quegli etero di merda hanno fatto questo. Una bomba, ma che razza di persone sono. Si credono tanto migliori di noi, ed invece…

Attorno a me vedo solo distruzione, spavento. Il Babylon è sempre stato il posto di punta di Liberty Avenue, ed adesso è solo un luogo di morte.


In un angolo vedo Ted che sta aiutando qualcuno e gli domando di Justin, ma lui scuote la testa violentemente, spaventato, incredulo per quello che è accaduto.

C’è fumo dappertutto, i vigili del fuoco stanno facendo tutto quello che possono fare. Alla mia destra vedo il corpo senza vita di un uomo, che viene coperto da un lenzuolo. Chissà se era qualcuno che conosco.

Continuo a cercare Justin, poi finalmente lo vedo, e tiro mentalmente un sospiro di sollievo…Sta bene. È vivo e sta bene. Gli vado incontro e lo abbraccio, ancorandomi al suo corpo. È vera quella frase…Si apprezza davvero qualcosa solo dopo averla persa


Sei ferito?” chiedo ispezionando il suo viso, lì dove vedo del sangue

Solo qualche graffio. Hai visto mia madre?”

Sta bene. È già fuori. Ti sta cercando”

Emmett ci raggiunge seriamente preoccupato. Gli domando di Michael, ma lui non risponde “Emmett” dico rabbioso e solo allora mi informa che è tra i feriti.

Mi precipito fuori dal locale proprio nel momento in cui i paramendici issano la barella nell’ambulanza.

Il mio mondo si sta sgretolando davanti ai miei occhi e non posso farci niente. Sono solo spaventato.


Le due ore successive sono un susseguirsi di eventi. La corsa folle all’ospedale, l’attesa per sapere le condizione del mio amico, rassicuro Debbie e Ben quando sono io il primo che dovrebbe essere rassicurato. Ho rivolto a Michael le peggiori accuse di questo mondo per il mio fottutissimo orgoglio. E vorrei poter tornare indietro, ma non posso. Vorrei poter fare qualcosa di utile, piuttosto che restare seduto su queste scomode sedie di plastica, tipiche degli ospedali. Odio questo posto.

Esco fuori, ho bisogno di fumare e respirare. Proprio come la notte in cui è nato Gus…e quella notte con me c’era Michael…e Justin. Non ci penso due volte e ritorno al Babylon, o almeno a quello che ne rimane, per cercare Justin, rimasto a dare una mano con i feriti.


Appena si accorge di me, mi viene incontro preoccupato.

Michael si riprenderà”

Non si sa” e per la seconda volta nel giro di poche ore lo abbraccio così forte, tanto da togliergli il respiro. E mi ritrovo a parlargli. Le parole escono fuori da sole

Quando ho sentito alla radio, ho provato a chiamarti, ma non rispondevi” sorrido imbarazzato “ Ero così preoccupato. Riuscivo solo a pensare: Per favore fa che non gli succeda niente”

Lui mi guarda con quei suoi occhi azzurri, occhi limpidi e sinceri, occhi che mi hanno colpito fin da subito, perché puri. E lo abbraccio di nuovo. E mi ritrovo a sussurrargli nell’orecchio un “ti amo”

Justin incredulo si allontana da me per guardarmi in faccia, per capire se sto dicendo sul serio. E glielo ripeto questa volta più forte, guardandolo dritto negli occhi

Ti amo”

Ed ora sorride. E dopo troppo tempo ci baciamo. Ed è un bacio che sa di amore sincero, di amore dichiarato. E tutto intorno a noi scompare. Solo io e lui.





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