E’ il tramonto. L’ennesimo tramonto che mi
capita di vedere quando sono stanca morta, dopo un lunghissimo allenamento
estenuante con Neji, Lee e Gai-sensei.
Beh, oggi senza Lee. Quello scemo si è preso
l’influenza, il tutto perché deve essere giovanile sempre e
comunque. Non l’ho mai capito e non lo capirò mai.
Il tramonto diventa ben presto crepuscolo, e i raggi di sole
iniziano a diminuire di intensità sempre di più. Adoro
l’effetto che si crea in queste situazioni: non fa né freddo
né caldo, tira un venticello gradevole e non troppo forte, e il cielo
diventa di un celeste scuro che mi piace molto.
Seduta con la schiena poggiata ad un albero, mi giro
ricordandomi che Neji siede praticamente dietro di me, Gai-sensei
invece è alla mia destra.
Quel colore che mi piace così tanto che mi fa venire
in mente gli occhi di Neji, che sono probabilmente la cosa più bella di questo mondo… dopo i ravioli al vapore ovvio.
Mi chiedo di che colore sarebbero gli occhi di Neji se lui
non avesse ereditato il gene del Byakugan come tutti
quelli del suo clan.
Scuri? Chiari? Castani, Neri, Blu chiaro, blu scuro?
Non so proprio come immaginarmeli.
Per un momento voglio spostarmi più a sinistra,
avvicinarmi un pochino per guardare un po’ gli occhi di Neji. Con il
modello originale davanti posso immaginare il cambiamento meglio.
Però poi se lui o Gai mi vedono? Immagino già
che figura ci farei.
“Tenten
l’amore è così giovanile, ora lo dirò a Lee-kun” Dirà Gai-Sensei,
e Lee lo dirà agli altri abitanti del globo terrestre, e forse anche
quelli che abitano su Marte.
E Neji… beh lui mi fisserà strano come al
solito, inarcherà un sopracciglio e io gli mimerò con le mani la
frase “Gai-Sensei è pazzo”; poi
lui si volterà di nuovo altrove, ignorandomi come suo solito.
- Hai la faccia pensierosa – sento dire a Neji.
Ritiro ciò che ho appena detto, lui mi guarda ma non
gliene frega assolutamente niente!
- è tardi – ci dice Gai sensei – cena? -
Inarco un sopracciglio e scommetto che anche Neji lo fa.
Sento tre stomaci che urlano di disperazione. Io lo prendo
per un sì.
Dove si va? Ovviamente al chiosco di Ramen.
Ormai siamo tutti abbonati alla cena lì quando non ci va di cucinare o
di mangiare a casa.
Potrei scriverci un libro quando ho tempo da perdere
“La mia vita spesa a mangiare Ramen”.
Perché no? Magari mi faccio aiutare da Naruto e Choji.
Rido tra me e me.
Ci sediamo una volta arrivati al chiosco e ordiniamo una
portata di ramen a testa. Si mangia, si parla con il
proprietario… la solita storia insomma.
Però ogni tanto butto un
occhi su Neji, e quando non lo guardo cerco di immaginare i suoi occhi di un
colore diverso.
Sinceramente non mi sembra adatto nessun colore… e
intanto il tempo passa e dopo cena faccio un pezzo di strada con Neji prima di
tornare a casa.
- Perché non hai fatto altro che fissarmi stasera?
– mi domanda serio.
Io lo sapevo che ci faceva caso.
- mi sono chiesta poco fa come sarebbero i tuoi occhi se tu
non fosti nato nel clan Hyuga – rispondo
sincera. Con lui non si può mentire. MAI.
- ah si? – domanda lui a sua volta di nuovo, inarcando
ancora quel dannato sopracciglio
Annuisco sorridendo.
- e a che conclusione sei arrivata…? -
- non lo so… -
Guardo ancora una volta, e stavolta sono tranquilla. Mi
avvicinò un po’ di più di prima e lui tiene gli occhi
sbarrati. Non per aiutarmi, perché è evidentemente sorpreso e
forse si sente a disagio.
Mi allontano con un balzo e porto le mani ai fianchi
sfoggiando un altro sorriso.
- ci sono -
- dimmi un po’, mi hai incuriosito
–
- i tuoi occhi sono perfetti così come sono e non
sarebbero gli occhi di Neji se fossero di un altro colore… o se avessero
anche una sola sfumatura più diversa – Prendo fiato. Ora non mi
ferma nessuno – e credimi, io amo i tuoi occhi così come sono!
–
Ecco l’ho detto. Ora mi fa a pezzi.
Sbarra gli occhi ancora evidentemente confuso, ha fatto
fatica a seguire il mio discorso. È buffo Neji con quella faccia.
- grazie – mi dice lui con voce incerta.
Scosto via una ciocca di capelli da davanti agli occhi
sospirando e ridendo allo stesso tempo.
- non voglio che ti fai un’idea
strana su di me Neji -
- me la sono fatta già circa 5 anni fa quando ci
hanno messi in squadra insieme – dice lui con sguardo serio e quasi
torvo.
Quando fa certe facce corrucciate Neji mi fa morire dal
ridere, ma mi trattengo.
- è una buona idea? – domando io dopo un
po’.
- si e no – fa lui girandosi.
Eravamo davanti villa Hyuga perciò doveva
entrare dentro.
- va bene… e qual è la parte del sì?
– gli urlo io prima che lui richiuda il portone
della villa dietro le sue spalle.
Neji si ferma, si inarca all’indietro per guardarmi in
faccia e accenna un sorriso.
- gli occhi -
Neji sparisce dalla mia vista, non credo alle mie orecchie e
resto di sasso.
Beh, allora qualcosa di me gli piace. Sono contenta e me ne
vado a casa mia, trattenendomi dal ballare per la gioia.