Il
ponte sull’acqua.
Liberamente
ispirato a Water Lily Pond di Monet
Cammino sopra ad un ponte di legno, ma non sembra
di legno, è avvolto da fiori, alcuni sono ninfee, altri garofani selvatici,
altri ancora minuscoli Iris e l’erba è alta, non viene tagliata da tanto tempo.
Bianche farfalle e api ronzanti mi girano intorno,
quasi a salutarmi, non ho paura di quel ronzio eppure io odio le api, i calabroni
e tutto ciò che ronza, gli insetti, salvo le farfalle e le coccinelle, mi fanno
impressione, hanno un che di alieno e mostruoso da tirarmi fuori paure
ancestrali, ma questa volta no, mi passano di fianco e vanno a trovare i fiori.
E’ già primavera?
Non mi sembra, credo sia autunno, un autunno caldo
e insolito, che trascina con sé la calura dell’estate, senza, però, il tormento
dell’afa: persino le giornata stentano ad accorciarsi, spesso, verso le nove di
sera, intravedo ancora il sole.
La natura non vuole cedere il suo passo al
generale Inverno, non ancora.
Guardo le ninfee bianche e rosa intorno a me,
alcune sono cadute nell’acqua azzurra, rendendola multicolore, lasciando,
tuttavia, intravedere i piccoli pesci che nuotano in essa: l’acqua è trasparente
e pura, mi sembra quasi toccarla.
Mi avvicino ancora un po’ ad essa e mi accorgo che
il legno è colorato di azzurro, un azzurro tenue e pallido, così simile a
quello dell’acqua, sono così sottili le assi, eppure sono solide, che tipo di
legno è questo?
Lo sfioro con le mani e un piccolo gladiolo
giapponese, sul giallo, mi scivola addosso: vi è dentro un’ape, sta succhiando
il polline e non si accorge di me.
Lentamente lo poggio sulle assi, non voglio
disturbarla, poi sparisco in mezzo all’erba, mentre odo, in lontananza, il
suono di un tuono.
Fine