Una
one-shot con un pairing che trovo molto accattivante. Se
Hermione non è con Draco, è con uno dei gemelli
che la
vedo (anche con tutti e due, dato che ho scritto anche una breve ff con
un pairing Fred-George-Hermione). Perciò mi sono divertita
ad
immaginare come Fred potrebbe affrontare Hermione, per sbloccare la
"situazione" tra loro.
Mi spiace, a
differenza di
altri siti stranieri, che questo pairing non sia molto preso in
considerazione. Perciò, nel mio piccolo, contribuisco a
metterlo
in "circolo"...
La dedico a
Persephone1981.
Per la legge del contrappasso - Dante insegna - se esistesse un
universo parallelo, si ritroverebbe a dover raccontare di personaggi
dolci ed affidabili. Questo perchè ama scrivere di
personaggi
maschili - molto affascinanti - ma che sono un vero concentrato di
perfidia e bastardaggine (leggere le sue ff, per credere! Vi
ritroverete affascinate dal tenebroso di turno in men che non si dica).
Quindi, a te
Persephone, con simpatia e affetto.
Buona lettura
a tutti. E fatemi sapere, se vi va, cosa ne pensate di questo pairing.
Besos.
Laura
Un
minuto prima...
Stufo.
Così si
sentiva Malfoy. Possibile che gli toccasse sempre il turno di sera e
sempre con quella piaga della Mezzosangue? Ore e ore per i corridoi, in
cerca di studenti che neanche avevano il coraggio di andarsene in giro.
A quest'ora
poteva essere impegnato in ben altre faccende. Ma no, la piaga non
mollava mai. Guai a chiederle di smettere prima.
L'idea
però che la deliziosa brunetta lo stesse attendendo...
bè, indubbiamente, valeva il rischio.
- Ehi,
Granger, credo di averne le scatole piene... perciò, io me
ne vado. Davvero. Non provare a fermarmi...
Ma nessuno lo
stava
fermando. Perchè effettivamente non c'era nessuno per
poterlo
fare! Dove cavolo era finita adesso? Era, come sempre, dieci passi
dietro lui fino a due secondi fa. Lei non sopportava la sua vicinanza -
non lui che era costretto a stare con una Mezzosangue! - ed ecco il
motivo per cui restava sempre indietro.
Indietro,
appunto... non volatilizzata! Perchè adesso, dietro di lui,
c'era solo un corridoio vuoto.
- Granger? Se
è uno scherzo... non è il momento giusto per
iniziare!
Niente. Sempre
il nulla. ll vuoto più totale.
Le undici e
dieci... a
mezzanotte il dormitorio delle ragazze si sarebbe definitivamente
chiuso. Ed insieme a lui,sarebbe stata inacessibile anche la deliziosa
brunetta.
- Granger,
conto fino a cinque... o vieni fuori o me ne vado...
Che poi, aveva
perso la
Mezzosangue, non la deliziosa brunetta... poteva anche non contare! Ma
la parola di un Malfoy, era la parola di un Malfoy!
-
Unoduetrequattrocinque. Ciao, ci si vede.
Subito
dopo...
E quello era
contare?!
Cinque secondi concentrati in uno. Davvero, Malfoy era un cretino fatto
e finito. Lei spariva e lui cosa faceva? Contava fino a cinque! Come se
lei potesse essere una bambina deficiente - al pari di lui - che si
dilettava a fare scherzi del genere.
Neanche
l'aveva sfiorato l'idea che le fosse successo davvero qualcosa!
Bè
certo... era solo
dieci passi dietro di lui. I soliti dieci passi di tolleranza...
però erano stati sufficienti perchè lei venisse
inghiottita dal muro, senza che lui se ne accorgesse!
"Hermione stai
calma! Rifletti! Può un muro inghiottire una persona?"
La parte
razionale di lei
era arrivata puntuale ad interrogare la parte irrazionale. Quella che,
in questo momento, stava prendendo il sopravvento.
"Risposta:
normalmente no... ma dato che siamo ad Hogwarts, qualcosa di anormale
potrebbe anche essere successo..."
Giusto. Allora
analizziamo la situazione con calma.
"Giusto. Dove
ti trovavi?"
Stavo facendo
il solito giro di ispezione con Malfoy. Lui a sinistra del corridoio,
io a destra.
"Bene... e
stavate parlando?"
No,
praticamente non ho dialogo con lui.
"Quindi eri
concentrata."
Sì,
forse pensavo al compito di domani... rune antiche. A proposito, come
faccio a ripassare se rimango prigioniera...
"No, niente
panico. Andiamo avanti. Un passo alla volta."
Giusto, niente
panico.
"Allora, eri
concentrata. Hai notato se c'era qualcuno?"
No, a parte
quel decerebrato di Malfoy, calma piatta.
"Okay...
allora, forse, c'era "qualcosa" di diverso?"
No era tutto
normale, gli ospiti nei quadri dormivano, niente fantasmi... aspetta!
"Dai che ci
siamo..."
Sir
Mckanzie... quando gli sono passata accanto... non ci giurerei...
però mi ha fatto "ehi.. psss"...
"E tu?"
Bè
mi sono avvicinata per controllare se davvero mi aveva chiamata.
"Eh?...."
Bè,
la parete mi ha inghiottito.
"Inghiottito?"
Non ci sono
storie... la parete mi ha inghiottito!
"Sicura,
sicura?"
Sicura
sì! Dietro di
me posso sentire un muro, ai lati - giusto la distanza delle bracce -
altri muri... e ho fatto solo qualche passo. Poi mi sono fermata. Il
buio è impenetrabile. E non ho intenzione di andare
avanti...
cosa potrebbe esserci più avanti... oddio...
"Okay, niente
panico. Mantieni il tuo sangue freddo..."
- Niente
panico col cavolo!
Potrei essere finita ovunque... Hogwarts è famosa per le sue
stranezze! Potrei non uscirne più... se poi aspetto che
Malfoy
dia l'allarme... quello ha contato solo fino a cinque! No dico...
cinque!
Okay, sono
presa dal panico. Sto parlando da sola, ad alta voce.
"Magari
potresti gridare! Qualcuno potrebbe sentirti..."
L'unico che
potrebbe sentirmi, a quest'ora sarà già nei
sotterranei a fare che cosa, non lo voglio nemmeno sapere.
- Ma tu
guarda... proprio a me doveva capitare!
I peli della
nuca che si rizzano in piedi, non sono mai un segnale positivo. E a me
sta succedendo. Ora!
"Che
c'è, Hermione?"
C'è
che c'è
qualcuno qui. Forse mi ci è voluto un pò per
accorgermene... forse perchè ero troppo incavolata con
Malfoy.
Ma qui, oltre a me, sento la presenza di qualcun'altro.
Che se ne sta
immobile ed in silenzio... perchè?
"Niente
panico, ricorda... hai la tua bacchetta! Magari usarla, Hermione!"
Giusto!
- Lumos.
"Riprova,
forse sei agitata."
Eh, sono
agitata sì!
- Lumos.
"Okay, non
funziona... adesso?"
No, sono io
che dico: adesso?!
- Chi
c'è?
L'attacco
è sempre la miglior difesa. Ma non succede nulla.
- Se
è uno scherzo... bè non è divertente.
"Hermione non
fargli capire che sei spaventata."
Ma sono
spaventata! Sono intrappolata da qualche parte... ad Hogwarts! E non
sono nemmeno sola.
E ho le
allucinazioni.
Perchè nel buio, non molto lontano da me, una luce viola
intensa
sta tracciando... delle parole! Che rimangono sospese giusto il tempo
per essere lette.
Non
avere paura
E poi
scompaiono. Lasciando di nuovo solo buio.
- Sono
impazzita... dopo solo due minuti. Oddio...
Il panico si
rifà vivo nella mia voce. E io odio avere paura!
Ancora... si
formano le stesse parole.
Non
avere paura, Hermione
Ecco, adesso
vedo anche il mio nome.
- Hermione...
calma... respira... e pensa...
Hermione...
Ancora. Non
è un'allucinazione. C'è qualcuno qui con me... e
oltretutto sta comunicando in questo modo...
- Chi sei e
dove sono!
Ecco, questo
è l'atteggiamento giusto. Fermezza, per indurre chiunque
sia, a rivelarsi.
Sei
in un passaggio segreto... chi sono, ancora non posso rivelartelo
Devo dire che
funziona.
-
Perchè sono qui?
Perchè
è difficile parlare con te... da solo... così ho
cercato un modo per riuscirci
- Io non parlo
con chi non ha il coraggio di farsi vedere...
Saggia
risposta
- E allora,
tirami fuori di qui... forse, dopo, ti concederò di parlarmi
comunque...
E
se ti dicessi che ti ho portato qui, proprio per essere sicuro che mi
ascolterai?
Intanto
è un
ragazzo... ed ha anche una bella calligrafia. Errori non ne fa...
però ci sono troppi studenti con questa caratteristica, per
capire chi possa essere.
- E se ti
promettessi che ti ascolterò sicuramente fuori di qui?
Lo
so che sei furba.... non funziona! Appena fuori di qui, mi schianti e
te ne vai
Quindi mi
conosce... o almeno crede!
- Va bene,
facciamola finita. Cosa vuoi da me?
Te
l'ho detto... parlare
E se
è quel cretino di Malfoy? E' vero che era davanti a me...
però non si sa mai.
- Malfoy, se
sei tu e lo vengo a sapere... sei spacciato!
Eh,eh,eh...
tranquilla, non sono Malfoy...
Almeno
questo...
- E di cosa
dovremmo parlare?
Di
te, magari...
Eh,
già... e io parlo di me con non so chi?! La cosa sta
diventando ridicola.
- Senti...
penso di aver cambiato idea. Me ne voglio andare e basta...
perciò o mi tiri fuori o lo faccio a modo mio!
"Brava, fatti
sentire! Non sarai riuscita a fare luce, ma vedrai che un bel bombarda
funziona..."
Devo essere
positiva. Magari ora funziona la magia.
La
tua
magia... posso neutralizzarla in questo passaggio... è uno
dei
due motivi che mi ha spinto a sceglierlo come luogo d'incontro
Le buone
notizie non
arrivano mai da sole... perchè ha detto "uno dei due
motivi"...
quindi c'è qualcos'altro ancora che potrebbe non farmi
piacere.
- L'altro
motivo? Lo posso sapere?
Certo.
Porta in un posto in cui vorrei andarci con te
- E posso
sapere che posto sarebbe?
Prima
dobbiamo parlare
- Non lo
stiamo già facendo?
Seriamente...
per il momento mi hai fatto solo un sacco di domande... ed è
tipico di te!
L'idea che mi
voglia portare in un posto... senza sapere che posto è, mi
fa scorrere un brivido lungo la schiena.
Non
hai nulla da temere, Hermione. Non ti porterei mai dove tu non vorresti
venire
Legge la
mente, per caso? Non mi va di ammetterlo, ma inizio ad essere agitata.
- Senti,
è ovvio che mi conosci. Quindi saprai anche che se inizio ad
agitarmi... di solito non finisce bene!
Sei
deliziosa quando ti arrabbi... forse anche più di quando sei
dolce
Sono
arrossita. Come un pomodoro. Meno male che è buio pesto qui
dentro.
Sei
arrossita ora, vero?
In tutte le
sfumature di rosso possibile. La persona che è qui con me,
mi conosce e anche abbastanza bene.
"Inizia a
pensare chi potrebbe essere..."
Sembra
facile... sono qui
da sette anni insieme ad altri studenti. Alcune cose di me sono note a
molti. Anche Malfoy sa che quando mi incavolo c'è poco da
scherzare...
"Sì,
ma lui non ti troverebbe mai deliziosa..."
Già,
questo è vero, grazie al cielo!
- Sei Mclaggen?
Lo
vorresti?
Lo vorrei?
- A costo di
guadagnarmi il disprezzo di mezza popolazione femminile... no. Mi
dispiace, ma non sei il mio tipo.
Allora
mi è andata bene... ma già che lo hai detto...
com'è il tuo tipo?
Vorrei
capire... sono chiusa qui dentro con qualcuno che ha una cotta per me?
Oddio che imbarazzo...
Allora?
- Ma davvero
lo vuoi sapere? Ti rendi conto di quanto è imbarazzante?
So
che
non parli facilmente di determinate cose... secondo te
perchè ho
scelto un posto che fosse anche completamente buio?
"Abbastanza"
non è più corretto. Questa persona sa molte cose
di me.
Il gioco
inizia a farsi un pò troppo... non lo so. Un pò
troppo e basta.
- Forse non mi
va di parlarne... nemmeno al buio. E poi con qualcuno che non conosco,
per giunta!
Non
si conosce mai qualcuno veramente, finchè non ci parli!
Secondo te perchè so molte cose di te?
-
Perchè mi conosci, ovvio!
Sbagliato...
perchè quando parli ti ascolto... sempre
E questo cosa
vuol dire?
- Vorresti
dire che io non ascolto quando mi parlano?!
No dico, a me
lo dice? Sono la confidente di tutta la casa Grifondoro a momenti!
C'è
modo e modo di ascoltare quando qualcuno parla
Mi sta dando
della superficiale?! A me?!
- Vorresti
dire che sono superficiale? Che fingo di ascoltare, mentre in
realtà non lo faccio?
A
volte... o almeno, con me lo fai!
Quindi ho
già parlato con lui!
Sì,
hai già parlato con me... ma non mi hai ascoltato bene
Chi conosco
che sia
un'abile legilimens? Malfoy, per esempio... comunque, magari
è
qualcuno a cui ho fatto il torto di non ascoltarlo in passato e adesso
è offeso. Magari con delle scuse me la cavo in fretta...
- Se ti ho
offeso in qualche maniera ti chiedo scusa... forse hai cercato di
parlare con me e io...
Sei
gentile, ma non è il mio caso... e poi... perchè
ti avrei chiesto qual'è il tuo tipo di ragazzo ideale?
Ah, quindi non
ci sono
dubbi. Posso proprio tornare ad essere imbarazzata. Dio che
situazione... non poteva mandarmi un biglietto come tutti?
- Senti se lo
ti dico e tu non sei il tipo giusto, posso andarmene?
Dipende...
- Come dipende?
Potrei
farti cambiare idea...
Bè,
posso comunque tentare di farlo desistere.
- Allora, mi
piacciono i ragazzi...
Quante
probabilità ho di azzeccare come è fatto lui?
Pochissime... quindi tanto vale buttarsi...
- Alti, non
troppo muscolosi -ma neanche troppo magrolini - occhi azzurri,
capelli...
Hermione...
ti prego... non sei il tipo...
- Come non
sono il tipo... mi devono piacere quelli brutti?
Non riesce a
trattenere un colpo di tosse che maschera una risata trattenuta. Si
diverte veramente!
- Senti,
perchè non parli... magari potrei capire meglio quello che
hai da dirmi...
Vedi
che ho ragione... quando parlo non mi ascolti. Veramente. Ascolti solo
quello che vuoi ascoltare...
E il
"veramente" è sottolineato con una bella riga.
- Allora
parliamo spesso?
Vediamo...
a volte sì, a volte no...
Di questo
passo facciamo l'alba qua dentro. E io devo ripassare rune...
- Molto
spiritoso... che risposta è?!
Mi
fa piacere che mi trovi spiritoso... la simpatia, quindi, rientra nelle
caratteristiche del tuo ragazzo ideale?
Direi che
è
fondamentale. Io tendo a prendermi troppo sul serio... ho sempre
pensato che il mio "lui" dovesse compensare questa mia caratteristica.
Ma non credo
che mi dilungherò in spiegazioni del genere,ora.
Può bastare meno.
-
Sì.
Un
punto a mio favore. Che altro?
Oh cielo...
adesso spunterà l'elenco?
- Deve essere
sincero... e non credo che questo rientri nelle tue caratteristiche!
Fregato!
Perchè
non ti sto dicendo chi sono?
- Perspicace...
Anche
questo rientra nell'elenco delle cose che ti piacciono?Deve capire le
cose al volo?
Ovvio.Non
potrei mai stare con un ragazzo che non capisse al volo il mio stato
d'animo.
Allora?
Incalza, pure!
E io che gli vado dietro... perchè non lo sto mandando al
diavolo?
-
Sì.
Due
punti a mio favore!
- E la
sincerità? Di quella ti sei dimenticato? O non hai
"ascoltato"?!
Vediamo se gli
piace sentirselo dire. Perchè ancora non ho digerito
sentirmi dire che non so "ascoltare davvero"!
Sono
sempre sincero. Tranne adesso. Non è quindi una mia
caratteristica mentire... è una necessità
momentanea!
- Allora me lo
dirai chi sei! Comunque vada a finire?
Ovvio.
Qui dentro il timido non sono io... ripeto, il buio è per
te, non per me...
Sono
nuovamente arrossita. Ha la capacità di colpire proprio nel
segno. E sa della mia timidezza con i ragazzi.
Rettifico
l'idea che mi sono fatta su di lui: mi conosce. Non è che
"sa" molte di cose di me. Mi conosce proprio.
Dicevamo...
sincerità. Non mi manca... terzo punto a mio favore
- Non puoi
parlare seriamente. Sono IO che dovrei dire se tu hai veramente queste
caratteristiche!
Forse,
sto solo cercando di farti capire che conosci già il tuo
ragazzo ideale...
-
Sì, sì...ho capito "se solo ascoltassi di
più"... perchè non provi con qualcosa di diverso?
Inizio un
pò a
stufarmi. Tra le mie caratteristiche c'è anche quella di
essere
un pò suscettibile... rinfacciarmi troppo una cosa, non mi
aiuta
ad essere più paziente.
- Anche
perchè se dici di conoscermi... dovresti sapere che certi
giochetti non mi piacciono!
Perchè
non li hai mai fatti con me...
Prego?!
- Siamo anche
presuntuosi, vedo...
Tutti
abbiamo dei difetti... e comunque lo sono di più con le
ragazze,
presuntuoso... forse perchè, in passato, non sono mai state
un
problema... poi, però, sei arrivata tu...
Il viola si
perde in quei
puntini di sospensione che mi trasmettono una strana sensazione.
Risuonano come un primo campanello d'allarme nella mia testa.
- Stai dicendo
che non sono come tutte le altre ragazze?
Decisamente
sì. E' da più di un anno che l'ho scoperto...
veramente.
Questa volta
il "veramente"
è sottolineato tre volte. Le lettere scompaiono come al
solito... e per ultima quella sottolineatura.
Il cuore
prende a battermi più forte. Qualcosa dentro me si agita per
emergere. E io provo a soffocarlo.
Ti
ho messo in crisi?
Mi ha messo in
crisi. Prima ero imbarazzata da questo gioco... adesso, la situazione
sta prendendo una piega diversa.
- Forse...
Ti
ho messo in crisi.
- Ho
già risposto.
Non
c'era il punto di domanda. Questa volta era un'affermazione.
Potrei
sprofondare.
L'imbarazzo mi avvolge... l'imbarazzo e l'idea che questa persona non
solo mi conosce. Mi conosce e molto, molto bene.
Adesso
sei anche imbarazzata. Sempre senza punto di domanda...
- Credo di
essere stanca... sopratutto
Effettivamente
mancano venti minuti a mezzanotte... sai che è
più di mezz'ora che parliamo...
- Come fai a
sapere che ore sono?
Sei
unica Hermione.
- Cosa
vorresti dire?
Che
riesci a sorvolare su ciò che non vuoi notare, con molta
arguzia.
Ah... ha
capito. Ha intuito il mio bisogno di non pensare che ancora non l'ho
mandato al diavolo.
- Preferivi
sentirti dire: caspita è già mezz'ora che stiamo
parlando!
Bè,
non è forse vero?
- Che parliamo
da mezz'ora?
Ostinata...
ma è anche questo che mi fa impazzire di te! E' "vero" che
sorvoli su quello che non vuoi notare... in questo caso che sei rimasta
sorpresa... che parliamo da mezz'ora.. e...
Ha deciso di
non lasciarmi scampo.
Ed
hai pensato "perchè non l'ho già mandato al
diavolo"?
Decisamente
non vuole lasciarmi scampo.
E
la risposta che ti sei data, ti ha fatto paura.
Mi sento molto
confusa. Perchè conosce i miei pensieri quasi meglio... di
me!
Ho
indovinato?
-
Sì.
Sono
contento che tu lo abbia ammesso... è un grande passo avanti.
- Forse, la
risposta che mi sono data, non è quella che pensi tu...
Vuoi
veramente capire quanto ti conosco... vuoi rimanerne davvero stupita...
O forse,
voglio solo godermi la sensazione che ci sia un ragazzo che mi capisce
così bene?
Non
mi hai ancora mandato al diavolo perchè ti piace quello che
sta succedendo qui... ti fa stare bene.
Mi devo
appoggiare al muro.
Non mi sono mai sentita vulnerabile come in questo momento. Non
può sapere così tanto di me. Non è
giusto.
Forse,
però, non è proprio esatto...
Lascia che le
parole si dissolvano. E' una pausa voluta. Lo capisco.
Forse
non è quello che sta succedendo qui a farti stare bene...
forse
è chi c'è qui, con te, a farti stare bene.
Le parole
ancora si dissolvono. E ce ne sono altre pronte già ad
apparire. Come prima, lo sento.
Anzi,
per essere ancora più preciso, forse sono io a farti stare
bene.
La calligrafia
è nitida, sicura. Come sono forti le parole che traccia.
- E
perchè sei qui, maledizione...
La
risposta, se mi hai ascoltato veramente, la conosci già
Perchè
l'ho detto. Deglutisco a vuoto un paio di volte. Ho la gola secca.
Questa storia
è
iniziata come una stranezza. Poi è stata imbarazzante. Poi
è diventata ambigua. Ora è decisamente e
paurosamente
pericolosa.
Perchè
io non vorrei essere qui, ancora così... dolorosamente
innamorata di lui.
- Voglio
uscire.
Perchè?
-
Perchè ne ho abbastanza.
All'improvviso?
- Non ha
importanza. Sono stufa e basta.
O
terrorizzata?
- Questo lo
stai dicendo tu, non io.
E'
perchè dietro quel "tu" non si cela più uno
sconosciuto, vero? E' come se si fosse accesa la luce.
- Anche questo
lo stai dicendo tu.
Sei
terrorizzata, arrabiata, emozionata. Tutto insieme. Dovresti calmarti.
- Arrabbiata
sì... e se non si apre questo passaggio in fretta, scoprirai
quanto.
Non
mi hanno mai fatto paura le tue minacce... quanti anni sono che le
sento? Quattro, cinque?
Cinque. La
prima volta avevo tredici anni quando l'ho minacciato che gliel'avrei
fatta pagare per un suo scherzo.
Sono
sicuro che tu lo ricordi con precisione... sei tu quella ferrata con i
numeri... giusto?
- Giusto... e
ti dò un minuto per farmi uscire di qui!
Sono
arrabbiata, molto
arrabbiata. Questo non doveva farlo. Non ero pronta ad affrontarlo. Non
così, a tradimento. Indifesa.
Un
minuto. Sai quante cose potrei fare, prima che sia finito quel minuto?
Tutta una
serie di immagini
scorrono nella mia testa. Che all'improvviso non è mai stata
lucida come ora. Da quando ho capito chi è, sto solo
sperando
che questo passaggio si apra.
Il
tuo silenzio dice che forse lo sai.
- Potresti
anche parlare adesso...
Ma
ancora non ti ho detto chi sono.
Uno stronzo.
Fatto e finito. Sono quasi tentata di dirglielo.
- Il gioco
è finito. Fammi uscire e farò finta che non sia
successo nulla.
Wow...
ora sì che sei veramente arrabbiata. Hai tirato fuori il
tono da
maestrina. Questo lo so per certo: la prima volta che l'ho sentito
è stato sette anni fa.
L'espresso per
Hogwarts.
Ron, Harry. Quanto tempo è passato e quante cose sono
cambiate.
Ma non è il momento giusto per pensarci. Aprirebbe una porta
che
deve restare chiusa. Non ho più nessuna intenzione di
giocare
con lui e farmi male.
E
non lo stavi usando con me... era con quell'imbranato di mio fratello.
Non ha mai saputo come prenderti...
Mi manca
l'aria. Me l'ha
tolta quella parola... fratello... implica una conoscenza troppo
appofondita della persona che ho di fronte.
- Non ha
importanza. Ha importanza che tu, ora, mi faccia uscire da qui.
Per
andare dove?
Lontano da
lui. Questo
è sicuro. Sono stata ingenua prima, quando ancora non avevo
realizzato chi fosse, ora ho ben presente che più tempo
passa,
più è alto il rischio che sto correndo.
- A dormire.
Mi
sogni quando dormi?
- Stronzo.
Non ho
resistito. Sono
terrorizzata, arrabbiata, emozionata. Proprio come ha detto lui.
L'insieme delle cose mi sta mandando in tilt. Lucida e confusa nello
stesso tempo. Solo lui riesce a farmi sentire così. Da un
anno a
questa parte.
Puoi
anche insultarmi, ma non cambia le cose tra noi, Herm.
Il livello di
pericolo si è innalzato. Quella scritta viola... Herm...
brilla più che mai.
- O apri o
grido.
Tu
che gridi?
- Lo faccio
davvero.
Sono
quasi tentato... sei sempre così controllata...
Devo esserlo
con lui. Non
voglio essere trascinata nei suoi giochi. L'amore non è un
gioco. L'amore può fare molto male.
- Senti...
cosa devo fare, per farti aprire questo maledetto passaggio?
Nel momento in
cui lo dico, capisco che è un errore. E lo "vedo" il suo
sorriso. Nonostante il buio.
Da
dove vuoi che inizi? L'elenco è lungo... potresti per
esempio dire il mio nome...
E legittimare
la sua presenza e quello che ha detto fino adesso? Mai!
Oppure,
potresti dirmi perchè sei così terrorizzata...
Come se non lo
sapesse... come se non fosse colpa sua.
O
chiedermi a che gioco sto giocando... dato che pensi stia ancora
giocando...
Ha anche il
coraggio di sbattermelo in faccia, il problema che mi ha tolto il
sonno, l'appetito, la concentrazione.
- Conto fino a
dieci... poi ti giuro che grido a squarciagola...
Conta
pure... ma non credo arriverai a dieci...
Se solo si
avvicina lo stendo.
- Uno...
due... tre...
Sai
che ore sono, adesso?
-
...quattro...cinque... sei...
Mezzanotte.Meno
dieci.
- ...sette,
otto...
La voce mi
trema sull'otto
e non vorrei. Sa solo il cielo se non voglio aprire quella porta,
dietro cui c'è quel ricordo.
Cosa
ne dici di una cioccolata, Herm?
Sono rovinata.
Queste
parole l'hanno forzata. E mi ritrovo catapultata in una notte di un
anno fa. Anche allora era mezzanotte meno dieci.
Un anno fa
La Tana
è un pò come una seconda casa per me. E i Weasley
una seconda famiglia.
Trascorrere
del tempo, qui, è sempre stato motivo di grande gioia per me.
Da un
pò di tempo,
però, qualcosa turba questa gioia. Qualcosa che mi
è
sfuggito di mano ed è diventato un grosso problema.
Mi sono
innamorata. Di qualcuno, di cui non dovrei essere affatto innamorata.
Perchè
mi considera
un'amica. Anzi, l'amica di suo fratello. Anzi, l'amica di suo fratello
che ha una cotta per quel fratello.
Insomma... non
si immagina neanche lontanamente che io sia innamorata di lui.
E le cose
devono rimanere così. Non vorrei mai subire l'umiliazione di
vederlo ridere di me.
O di vederlo
cambiare atteggiamento. Meglio l'amicizia di ora, che l'imbarazzo del
dopo rivelazione.
Mezzanotte
meno dieci.
Adesso
dovrebbero dormire davvero tutti.
Dato che non
sono riuscita
a buttare giù nulla a cena - per via del nodo allo stomaco
che
mi provoca la sua presenza - potrei andare a rubacchiare qualcosa in
cucina.
Molly, la
sig.ra Weasley, non tralascia mai di lasciare qualcosa di buono.
In pigiama, mi
affaccio guardinga sulle scale. L'ultima cosa che vorrei è
farmi sorprendere da qualcuno.
Sembra tutto
tranquillo. Mi avvio giù per le scale. Scendo silenziosa.
Raggiungo il salotto e poi la cucina.
Accendo la
piccola lanterna. E mi volto verso la credenza.
Impietrita.
Peggio che in preda al Petrificus totalus.
Lui
è appoggiato proprio alla credenza. E indossa solo i
pantaloni del pigiama.
Niente pezzo
sopra, niente pantofole.
Solo i
pantaloni.
Da impietrita
mi sento avvampare. Un vero e proprio fuoco che mi percorre da capo a
piedi.
Ha in mano una
tazza da cui sta bevendo. E quando la scosta, ha due bei baffi di
cioccolato.
Può
essere bello un ragazzo con indosso solo i pantaloni del pigiama e per
giunta con dei baffi di cioccolato?
Non
può essere bello... può essere tremendamente ed
incredibilmente sexy.
Specialmente
se penso a
quanto potrebbe essere piacevole assaggiare quella cioccolata, non
quella nella tazza, quella sopra le sue labbra.
- Herm... non
riesci a dormire?
Non solo a
dormire... ora anche a pensare, parlare... respirare persino.
- Herm? Tutto
bene?
-
Sì, certo. E' solo che...
E' solo che
sono innamorata di te. E vorrei baciarti in questo momento.
- avevo voglia
di qualcosa di buono.
Mi sorride
come avrà fatto un miliardo di volte. Un sorriso caldo, come
lo sguardo.
- Cioccolata.
Calda. L'ho appena fatta.
Si volta verso
la credenza. Prende un'altra tazza, si avvicina al fornello e la
riempie.
Poi,
ovviamente, me la porge.
Le nostre dita
si sfiorano. A me, le sue, sembrano scottino di più della
tazza fumante.
E sento di
essere arrossita. Paurosamente arrossita.
Forse se ne
è accorto anche lui. Perchè adesso mi guarda un
pò divertito.
- Scusa per
l'abbigliamento...
- No
figurati... anche Ron...
Ma che
cretina! Cosa c'entra Ron adesso?!
-
Bè, magari con lui è diverso...
Diverso
eccome... non mi
sono mai sentita bruciare il sangue nelle vene. E il cuore, martellarmi
furioso. Tutte sensazioni che nascono alla vista del suo torace nudo e
di quei baffi di cioccolata.
-
Sì... cioè... no...
Meglio berci
sopra. Potrei solo peggiorare la situazione andando avanti.
Il sapore
della cioccolata
però, accentua le sensazioni che sto provando. Forse
perchè continuo a domandarmi come potrebbe essere il suo
gusto,
unito a quello delle sue labbra.
Basta Hermione!
Smetto di
sorseggiare e fingo di guardare l'ora.
Sono passati
già cinque minuti. Mezzanotte meno cinque.
-
Com'è?
- Cosa?
Mi guarda
sempre divertito. E io sempre più imbarazzata.
- La
cioccolata. George dice che non la so fare.
- Oh... buona.
Davvero. Dolce al punto giusto. Quanto latte ci metti?
Dio, vorrei
sprofondare.
Che domanda idiota. Quel sorriso si è accentuato. E io sono
tornata ad arrossire. Che cavolo sto facendo? Perchè non me
ne
vado e basta?!
- Una busta di
cioccolata e 100 ml di latte. Il segreto sta proprio nella dose giusta
di latte.
E me lo dice
come se mi stesse confidando il segreto più importante del
mondo. O forse mi sta solo prendendo in giro?
Con lui non si
capisce mai veramente quello che pensa.
Guardo ancora
l'ora. Almeno ho una scusa per distogliere lo sguardo da lui. Ha bevuto
e i suoi baffi si sono accentuati.
- Hai un
appuntamento per caso?
- Un
appuntamento?!
Ammicca
malizioso.
- Continui a
guardare l'orologio. Aspetti qualcuno? Sono di troppo?
- NO! certo
che NO!
L'ultima cosa
che vorrei
è che se ne vada. E poi la cotta per Ron mi è
passata
almeno un anno fa... ma lui sembra non essersene accorto.
- Guarda che
non ci sarebbe niente di male...
-
Sì... bè... ma.. io... Ron... sì...
insomma...
Ma
perchè cavolo tartaglio così? Diglielo e basta.
- Non ti piace
più... guarda che l'avevo capito. E' solo che mi piace
prenderti in giro... tu ci caschi sempre.
Ci bevo sopra.
Per digerire la notizia. Lo sa.
- Ti sei
sporcata...
- Scusa?
Ero troppo
presa a
rimuginare sul fatto che sa che Ron non mi piace più. E
forse
sul fatto che la sua conoscenza non si limita solo a quello.
Si avvicina di
un passo. Nè troppo vicino, nè troppo lontano.
- Ti sei
sporcata... con la cioccolata.
E indica la
mia bocca. Dove avrò anch'io gli stessi baffi.
Don...
La pendola,
quella che la Sig. Weasley adora, inizia a rintoccare la mezzanotte.
Don...
Lui ha fatto
un passo ancora verso di me.
Don...
Si
è chinato su di me.
Don...
E
delicatamente ha sfiorato le mie labbra.
Don...
E i baffi di
cioccolata, i miei e i suoi, si sono incontrati.
Don...
- Dolce. Come
ho sempre pensato che sarebbero state.
Don...
- Scusami...
non ho saputo resistere.
Don...
- Ma non
succederà più.
Don...
- Non sono
quello giusto per te.
Don...
Appoggia la
sua tazza nel lavandino.
Don...
E se ne va
così, portandosi via quel bacio e i miei baffi di cioccolata.
Don.
Ancora nel passaggio
Dodici
rintocchi per arrivare in paradiso, dodici rintocchi per conoscere
l'inferno.
E poi dodici
mesi di
confusione. Sua, mia, nostra. Fingere che andasse tutto come sempre,
quando niente andava come prima di quel bacio.
A volte lui
era un amico, poi lo era un pò meno, poi lo era di
più.
Poi mi
guardava come nessun'altro sapeva fare. Poi fingeva di non vedermi. Poi
mi guardava come mi aveva sempre guardata.
E io cercavo
di barcamenarmi in questa confusione, un'unica cosa chiara: ero sempre
più innamorata.
Dodici mesi di
confusione. E poi lui si presenta così. A tradimento... ed
usa parole che mi mandano in tilt...
- Sei un vero
bastardo Fred Weasley.
Non compaiono
altre parole...
- Lumos
C'è
una luce, dai riflessi viola, che illumina il posto in cui siamo.
C'è
questa luce e lui. Jeans, maglietta, sorriso. Semplice, eppure sempre
così tremendamente bello.
Il mio cuore
compie la solita capriola alla sua vista. E' qualcosa che non posso
impedire.
Siamo proprio
in uno
stretto e breve corridoio. Un passaggio. Uno dei tanti che lui
può conoscere. All'inizio non ci avevo proprio pensato. Che
stupida.
- Ciao,
Hermione.
La sua voce mi
taglia le gambe. E' dolce... come quella cioccolata.
- Voglio
uscire.
Non ho
intenzione di stare con lui un secondo di più.
- Niente
cioccolata?
Mi devo
appoggiare al muro. Le gambe sono proprio gelatina.
- Non sei
quello giusto per me.
Mi guarda
dritto negli occhi. Senza esitazioni.
- Sbagliavo.
Ora lo so.
Dio,
perchè mi deve guardare così?
-
Perchè adesso...e non ieri o un mese fa!
- Nox.
Buio di nuovo.
Una scritta viola. Nitida, sicura, brillante.
Perchè
un anno fa, a quest'ora, bevevo cioccolata con te. E non c'era un posto
più giusto dove potessi essere.
Sento gli
occhi bruciare. Non vorrei piangere. Ma è stato un anno
davvero difficile. Con lui e senza di lui.
E poi
è vicino a me. Le sue braccia mi circondano. Il mio viso
affonda nel suo torace.
E stretta
così, a lui, mi ritrovo a versare quelle lacrime che non mi
sono mai concessa di versare.
Per un amore
che mi sembrava così vicino, ma che continuava a sfuggirmi.
- Adesso, ci
vieni con me, dall'altra parte di questo passaggio?
La sua voce
è un sussurro accanto all'orecchio.
Annuisco. E
cerco di ricompormi, mentre lui si allontana.
- Lumos.
Afferra una
leva e la
parete scivola silenziosa, rivelando un'apertura. Che dà
direttamente sulle cucine di Hogwarts! E' sbalorditivo.
Mi prende per
mano.
- Vieni...
Entriamo in
una cucina immensa. Ovviamente non potremmo stare qui. Ma credo che per
lui sia un particolare irrilevante.
Lui non
potrebbe nemmeno essere ad Hogwarts!
- Fred
finalmente è arrivato! Dobby iniziava a preoccuparsi...
Dobby?
- Ciao Dobby.
Scusa, ma Hermione ha fatto tardi....
- Ciao Dobby e
io non ho fatto...
- Ciao...
amica di Harry Potter....
Dobby mi
interrompe.
- Dobby ha
fatto quello che Fred gli ha chiesto...
E ha un
sorriso che Fred ricambia.
- Adesso Dobby
se ne va...
e dice a Fred di non dimenticare le luci e di pulire tutto... o domani
mattina, Dobby è un elfo senza lavoro...
- Non ti
preoccupare, Dobby. Spegnerò le luci e pulirò
tutto...come ho sempre fatto.
E mi strizza
l'occhio. Non
voglio immaginare quante volte lo abbia già fatto in passato
di
essere qui, in questa cucina, dove non dovrebbe.
- Ciao amica
di Harry Potter.
- Ciao Dobby.
Scompare. E io
rimango sola con Fred.
- Sei pronta?
- Per cosa?
Mi prende per
mano. E mi accompagna vicino ad un ripiano. Quello che vedo mi riporta
in paradiso. E sorrido.
Anche lui. Con
quel sorriso malandrino che è tipico dei famigerati gemelli
Weasley.
- Una busta di
cioccolato, 100 ml di latte, un pentolino, un cucchiaio.
Sta indicando
ciò che Dobby deve avergli preparato dietro sua gentile
richiesta.
Poi torna a
guardarmi.
- E adesso,
c'è anche l'ultimo ingrediente.
Torna ad
abbracciarmi.
- Due labbra
su cui gustare il tutto.
E anche senza
cioccolata mi
sta baciando. Quel bacio che avrei tanto voluto ricevere quella sera e
che ho continuato a desiderare in tutto questo lunghissimo anno.
E a chi mi
chiederà
qual'è - secondo me - la ricetta della felicità,
saprò rispondere senza esitazioni: cioccolata, a mezzanotte.
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