Take a look
at yourself
And then make a
change!
Shâ Shǒu
Killer...
-Bason?-
Nessuna risposta, se non la propria voce riecheggiante nel vuoto.
Non era da Bason scomparire in un momento delicato come quello.
Finalmente, dopo tre mesi avevano trovato il villaggio nascosto dei
Pache. Finalmente, dopo gli anni trascorsi a fortificare corpo e
spirito, a prepararsi a quel momento solenne, aveva avuto
l'opportunità di vederlo: il Great Spirit, o Grande Spirito.
Per farla semplice: Dio. L'origine di ogni cosa.
Certo era molto diverso da come lo aveva immaginato.
Non aveva una forma definita, come Bason, Amidamaru, Tokageroh o
Kororo, era una "semplice" colonna di spiriti che si innalzava al cielo
dal Sacro Sito Stellare. Tutti gli spiriti erano riuniti in esso, di
conseguenza, assimilarsi al GS significava essere posseduto da milioni,
miliardi di spiriti? Era un concetto strano. Non nuovo. Conosceva bene
i casi di possessioni multiple, li aveva studiati, ma in frangenti come
quello, persino lo sciamano più in gamba andava incontro a
grosse difficoltà. Si poteva perdere la vita,
perché alla fine la propria anima sarebbe stata soggiogata
dagli spiriti ospiti e fatta scomparire.
Diventare Shaman King significava perciò morire?
Perdere se stessi?
-Bason?- richiamò il suo spirito ancora una volta.
E fu in quel momento che scorse qualcosa.
Un luccichio, proprio davanti a lui.
Quel buio era tremendamente fitto ed impenetrabile, ma Ren Tao non ne
aveva paura. Era cresciuto in un autentico castello degli orrori e
aveva sofferto così tanto senza neppure rendersene conto,
che la sua non poteva neppure considerarsi un' infanzia. Oh no... Non
è infanzia l'essere circondati da zombi fin nella culla. Non
è infanzia uccidere per la famiglia. Non è
infanzia odiare il mondo intero senza poterlo conoscere.
Ren era cresciuto col paraocchi dell'odio per l'umanità
intera e solo da poco ne era stato liberato. Solo da poco aveva
cominciato ad osservare le cose in modo più aperto e a
scorgere la bontà negli altri.
Solo da poco aveva cominciato a svelare la parte più
nascosta di sé. Quella saggia e misericordiosa propria di un
Messia.
Sospettoso, compì un piccolo passo in avanti, con l'alabarda
cinese stretta in pugno, pronta a colpire chiunque o qualunque cosa
tentasse di coglierlo di sorpresa. I sensi in allerta, a percepire il
minimo movimento. Perché Ren lo sapeva.
Non era solo.
Un passo. Un altro luccichio. Poi un lacerante dolore al ventre e
finalmente la vista di qualcosa differente dal nero del vuoto.
Sangue.
Sangue scarlatto zampillò a fiotti dalla ferita, imbrattando
le vesti, il viso, le mani che tentarono di impedirne la fuoriuscita.
Un attimo solo, e il dolore era già scomparso. E di nuovo
quella presenza oscura e soffocante lo ghermì.
"Hao? Uno dei suoi? No..." no... era differente...
Shā
Shǒu
Quasi un sussurro alle sue spalle. Un velenoso sospiro di morte che
raggiunse le sue orecchie e raggelò il suo cuore.
Perché quella voce era così familiare...
Voltandosi lentamente incrociò due iridi dorate. Nient'altro
che il rosso del sangue e l'oro dell'odio. Perché quegli
occhi lo scrutavano col disprezzo che conosceva benissimo.
Shā
shǒu!
Assassino!
Shā
shǒu! Shā shǒu! Shā shǒu!Shā shǒu!
Assassino!
Assassino! Assassino! Assassino!
Alla prima voce se ne aggiunsero altre.
Assassino! Assassino!
Gli ripetevano. E le loro voci cosi simili e conosciute riecheggiarono
nella sua testa come schegge di vetro infrante.
I loro sguardi di sufficienza gli fecero più male di una
coltellata. Erano gli stessi che anche lui elargiva ai nemici sconfitti
ed umiliati.
La ferita sul petto si chiuse completamente e le vesti tornarono intatte
Solo il sangue c'era ancora.
Sui suoi abiti. Sulle sue mani...
Non proveniva più dal suo corpo, colava dall'altro. Da un
soffitto che non c'era. Dal nulla.
Una goccia, due, tre...
Shā
shǒu! Shā shǒu! Shā shǒu!
Assassino!
Assassino! Assassino!
Il coro cessò, terminando in un assordante e solenne
silenzio.
Parlò solo uno di loro e Ren scorse altri suoi tratti
somatici.
E' il
sangue delle vittime che hai sulla coscienza. Un assassino non
è degno di divenire Shaman King. Un assassino non
è degno di essere la speranza dell'umanità.
-Chi sei tu per giudicarmi?- chiese il Tao, indignato. Non era certo un
santo. Aveva ucciso eccome. Ma era anche vero che era pentito e che la
morte di Chrom sarebbe rimasta per sempre sulla sua coscienza. Un
passato che l'avrebbe tormentato per sempre, come monito al futuro.
La persona davanti a lui fece un passo in avanti e lui, come
ipnotizzato, fece altrettanto. Anche gli altri avanzarono,
contemporaneamente.
Il cerchio si stringeva, ma proprio alle sue spalle, Ren
notò un varco.
"Strano..." pensò. Perché mai non tagliargli la
fuga anche da dietro, la direzione più ovvia?
Indietreggiò con cautela, sguardo sempre rivolto verso il
nemico, che faceva altrettanto. Voleva giocare con lui come il gatto
col topo?
Uno scatto.
Ren prese a correre con tutte le forze che possedeva, senza sapere dove
di preciso, inseguito da quelle creature ghignanti e malvagie. Le loro
risate di scherno e disprezzo riecheggiavano nella sua testa,
invadevano le sue orecchie senza pietà, deridendolo e
insultandolo. Li vedeva correre al suo fianco, sotto e sopra di
sé. E lo guardavano sogghignando. Più correva
veloce per distanziarli, più essi acceleravano. Rallentavano
quando le gambe gli cedevano, si scansavano quando cambiava direzione
per poi riprendere a seguirlo. E lo schernivano in continuazione, senza
tregua. E Ren correva, correva senza meta. Perché voleva
solo fuggire senza affrontarli. Non voleva sentire più le
loro voci. Pur nascondendolo con gli altri, lui era debole. Molto
debole. Il suo equilibrio psicologico non era intaccabile dalla paura,
ma i sentimenti erano affilati come lame e ferivano più di
ogni altra cosa, superando le difese che si era costruito con fatica
attorno al cuore.
Shā
shǒu!
Assassino!
Davanti a lui apparve un'altra creatura ghignante. Si faceva vicino.
Terribilmente vicino in pochissimi istanti.
Nessuno vorrà vivere nel mondo creato da un assassino!
"Ho stroncato tante di quelle vite... Eppure..." voleva giustificarsi,
ma chi l'avrebbe ascoltato? Forse solo Yoh Asakura.
Al mondo solo lui pareva disposto a concedere ad un assassino come lui
un'altra opportunità.
If you wanna make the world a
better place...
"E adesso
perché diavolo penso a lui?" si chiese Ren, mentre nella sua
testa, ad attutire con misericordia quelle voci irrisorie, risuonavano
le note di una delle tante canzoni che l'Asakura ascoltava.
-Ren, ti piace questa
canzone?- gli aveva chiesto il moro giapponese, disteso dentro il sacco
a pelo ad osservare le stelle. Là dove la civiltà
era lontana se ne potevano scorgere altre e di nuove. Non era poi
così male quel luogo. Una strada deserta, dispersa nel
nulla. Il gruppo aveva bivaccato poco lontano dalla strada asfaltata,
in seguito ad un'intensa giornata trascorsa interamente camminando alla
ricerca infruttuosa del villaggio dei Pache, del quale ancora non vi
era nessuna traccia. I giovani sciamani si chiedevano che fine avessero
fatto tutti gli altri contendenti? Non ne avevano incontrato neanche
uno, dopo che l'aereo dei nativi americani era svanito lasciandoli
precipitare in mezzo al nulla.
Nelle loro menti una
comune domanda: erano sulla strada giusta?
A complicare la
situazione, o a risolverla, dipendeva dai punti di vista, si era unito
a loro Lyserg Diethel, un rabdomante inglese particolarmente ambiguo. E
non solo perché sembrava una ragazza, ma perché
era sicuramente più debole di loro, psicologicamente e
pareva più propenso ad abbandonare il gruppo una volta
presentatasi l'occasione propizia. Ren non l'aveva ancora accettato
completamente come compagno ed amico. Lo stava mettendo alla prova.
Verificava che la fiducia del giapponese fosse ben riposta.
Yoh gli porse le sue
preziose cuffie. Alla radio trasmettevano una canzone di Michael
Jackson: Man in The Mirror.
-Non è male.-
rispose, tenendo le cuffie che l'Asakura gli aveva porto, accanto alle
orecchie.
"Man in the Mirror..."
E fu in quel momento che Ren intuì la vera natura di quegli
esseri.
If you wanna make the world a
better place
Take a look at yourself,
and then make a change
Mai parole furono più vere.
Shā
sh... Eco di vetri infranti.
Ren colpì creatura che aveva di fronte con un pugno. Niente
sangue. Niente più voci ne eco maligne.
Aveva compreso tutto solo grazie ad un ricordo. Certo che Yoh Asakura
aveva davvero qualcosa di prodigioso... Solo che lui, Tao Ren, non
l'avrebbe mai ammesso in sua presenza.
Il cinese osservò il suo avversario. Era rimasto solo lui. E
lo guardava, attraverso uno specchio in frantumi.
In silenzio, serio. Il ghigno beffardo si era dileguato, facendolo
apparire quasi compassionevole.
I'm starting with the man in the
mirror
I'm asking him to change
his ways
And no message could
have been any clearer
-Sono un assassino...- cominciò il giovane Tao -Ma ho deciso
di redimermi, e non mi fermerò solo perché ho dei
rimorsi. Se voglio cambiare questo mondo, devo essere disposto ad
apportare dei cambiamenti in me stesso prima di tutto.-
Ren tolse il pugno dallo specchio, che si ricompose. In quel momento,
l'erede dei Tao si osservò sotto una luce differente.
Più sereno, maturo, conscio di sé e deciso a
perseguire i suoi obbiettivi.
Aprì gli occhi e parve stupirsi, Ren, ma recuperò
il sangue freddo, concentrandosi su ciò che aveva innanzi.
Senza dir nulla a Bason di quella visione, perché era di
ciò che si trattava, continuò ad osservare dritto
davanti a sé.
Il Grande Spirito era sempre lì, davanti ai suoi occhi
d'ambra.
Innumerevoli anime si ricongiungevano ad esso e Ren lo fissò
intensamente, ancora e ancora. La strada per il cambiamento di
sé era ardua, ma il fatto che fosse al cospetto dello
Spirito supremo era segno che già qualcosa si era mosso
dentro di lui.
Quello Spirito sarebbe stato suo e allora il suo sogno sarebbe divenuto
realtà.
-Stupendo.- disse -Lo voglio ottenere ad ogni costo, Bason.-
Il guerriero cinese intuì l'ennesimo cambiamento nel suo
adorato signorino. Perché Ren era cresciuto tanto in
così poco tempo e lo sguardo ambizioso ma sereno che gli
lesse in volto, gli fece intuire che sarebbe cresciuto ancora. E lui
l'avrebbe accompagnato in quella crescita.
-Si.- rispose solamente.
Fine
Etvoilà! Ultimamente ho di nuovo la fissa con
Shaman King. Questa fic è nata come one shot grazie al
contest Tributo a Michael Jackson di Only One. Per il momento
però metterò incompleta tra gli avvisi
perchè avevo intenzione di pubblicare una raccolta sui
cinque guerrieri (quindi Yoh, Ren, HorHoro, Lyserg e Chocolove) e forse
anche su Faust e Ryu, nel momento in cui hanno visto il Great Spirit.
In ogni caso le altre one shot le devo ancora scrivere XD
Vabbè vabbè.
Questo è il responso del contest (che purtroppo non
è andato a buon fine, dato che siamo rimaste solo in due):
§ - Take a look at yourself
and then make a change! Shâ Shou\Killer di kymyit:
- Originalità: 10/10
---> non ho mai pensato ad una storia simile; strano, in
effetti,
perché ciò che hai scritto è
plausibile e coerente con la trama
dell’anime;
- Grammatica: 8/10 ---> non ho trovato
particolari
errori, ma una frase non mi è piaciuta molto, questa:
“Tutti gli
spiriti erano riuniti in esso, di conseguenza, assimilarsi al GS
significava essere posseduto da milioni, miliardi di
spiriti?”; letta
così può piacere o non piacere, me secondo me nel
contesto stonava un
po’; inoltre ho trovato alcune ripetizioni che rendevano meno
scorrevole la lettura della storia;
- Forma: 7/10 ---> eh, parecchi errori di
battitura:
spazi ripetuti, maiuscola dopo i tre puntini, punto esclamativo
attaccato alla parola successiva, senza uno spazio a
dividerli… penso
che con una rilettura più accurata avresti preso un
punteggio migliore;
- Caratterizzazione personaggi: 9/10 --->
molto bella
la caratterizzazione di Ren; umano, impaurito, ma deciso comunque a non
farsi mettere sotto; la frase “Certo che Yoh Asakura aveva
davvero
qualcosa di prodigioso... Solo che lui, Tao Ren, non l'avrebbe mai
ammesso in sua presenza.” mi è piaciuta davvero
molto; penso, comunque,
che in alcuni tratti fosse poco chiara, poco comprensibile; ma magari
è
solo una mia impressione;
- Gradimento personale: 4.5/5 ---> come ho
detto
sopra, ho trovato poco scorrevole qualche passaggio, ma nonostante
questo mi è piaciuta molto; ho sempre apprezzato Ren come
personaggio,
e questa fan fiction è stata il
“coronamento” del mio affetto nei
confronti del cinese; le canzoni erano ben inserite e
“amalgamate” alla
trama della storia, mi è piaciuto molto il commento, per
così dire, di
Bason su Ren, alla fine; complimenti.
Totale: 38.5/45.
Avrei
dovuto trattare l'anime di Shaman King, ma non avendolo seguito a
dovere grazie alla "meravigliosa" merdaset, mi sono rifatta al manga
senza entrare in troppi dettagli. Comunque, dato che non ricordavo se
la scena in cui Yoh e co. osservavano il Great Spirit fosse riportata
nell'anime, mi sono basata solo sul fatto che Ren rimane impalato ad
osservare il Great Spirit U_U Qualcosa deve pur aver visto, oltre alla
memoria degli spiriti vecchi di miliardi di anni. Tralasciando quella,
diciamo che in questa fic, Ren viene messo alla prova dallo spirito
supremo. All'inizio mi ero ispirata a Thriller per questa
strofa: "You're fighting to survive inside a killer, thriller
tonight" , ma poi ho optato per Man in the Mirror. Molto più
adatta.
Shâ Shǒu sta per assassino/sicario, in cinese.
Fine. Spero vi piacia.
Grazie ad Only One per la pazienza e complimenti a Karyon in anticipo
(ancora non ho letto la sua fic, ma lo farò a breve).
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