Consiglio la lettura di
questa fanfiction a coloro che conoscono bene la storia e le teorie di
Silent Hill2. Questo per capirne più profondamente
il senso e ciò che volevo trasmettere parlando di Maria e
del triste destino a cui andrà incontro nel finale "Maria".
FINALE MARIA.
Sono viva…ancora una volta. Che strano destino.
Inizialmente non me ne volevo rendere conto. Poi tutto è
stato più chiaro. La realtà è
abbastanza assurda per poter accettare anche questo tipo di cose.
Sono stanca, stanca di camminare, stanca di andare avanti e sentirmi
guidare da qualcosa che inevitabilmente mi porta a soffrire.
Non mi va più di aprire gli occhi, adesso basta. Voglio solo
dormire.
Forse guardando le profonde acque cristalline di questo lago
troverò la pace. E’ così bello,
calmo…io…
Credo di stare bene quì.
Potrei sparire, vivere qui per sempre, dove sono nata.
Sento che sarei felice.
Ma ho paura…
Ho paura di rimanere sola.
Finora non me l’ero mai chiesto. Perché ho paura
di essere sola? Perché mai dovrei essere abbandonata?
Questi sono ragionamenti troppo complicati per me,
eppure…dentro di me conosco le risposte.
Io sono qui…per lui. Senza, sono sola, inutile. Non
voglio essere sola.
E’ una sensazione intensa, che mi batte nel petto, che mi
comprime facendomi sentire strana, nervosa, inquieta.
E mi chiama…
Mi dice di non aver paura.
Che è il mio destino.
Cos’è il destino?
Già ho avuto modo di pensare a questo. Io non credo nel
destino.
Rosewater Park.
Da qui riesco a sentire il bel profumo del lago. Intenso, piacevole,
calmo. Non riesco a fermarmi, e continuo a vagare quasi come fossi
mossa da qualcosa, da una forza estranea alla mia volontà.
Cammino, e stranamente mi trovo dove dovrei essere.
Più mi avvicino a quelle sponde, più penso che
è sempre stato quello l’inizio di tutto.
E’ li dove ti ho incontrato la prima volta, è
lì dove mi hai cercato la prima volta ed è li
dove io spero di incontrarti…ancora.
Tu sarai lì, ed io sarò puntuale.
Però…però…
Tu mi hai ucciso, lo sai?
Volevi vedermi, e non hai mai capito che invece ero sempre stata
accanto a te.
Ci sono io con te. Sto venendo da te, James. Anche se non sono lei.
Io non sono lei, sono la lei che tu desideri.
Questo…è meglio per te no?
Quella persona non c’è più. Non potrai
più rivederla, non potrai più parlarle. Dovresti
solo morire per farlo, dovrebbe essere facile per te. Però
potresti finire in un posto dove non c’è. Dove non
la rincontreresti.
Però non preoccuparti. Ci sono io per te. Io non ti
farò mai soffrire come ha fatto lei. Perché sono
qui, in questa città, nata per te.
Nei tuoi occhi non leggo la minima consapevolezza di ciò.
Tu…non lo hai mai capito.
Per te saremo sempre uguali.
La stessa persona.
Con lo stesso destino.
Il vento comincia a soffiare sulla mia pelle, non pensavo sarei
riuscita a sentirlo. Come una carezza, che inebria la mia
pelle…
E’ proprio vero che questo posto è magico. Quasi,
quasi…io sto bene qui.
Anche da sola, anche se nessuno dovesse mai venire a cercarmi.
Vorrei fermarmi un istante per godere ancora di questo silenzio. Ma non
posso fermarmi. Non riesco.
So che tu sei lì.
Poggiato alla ringhiera attorno al lago.
Con lo sguardo triste, la mente confusa. Hai bisogno di me.
Sono felice che tu sia venuto da me, nel “nostro”
posto speciale.
Sarai contento di incontrarmi di nuovo?
Adesso che ho perso quell’aspetto orripilante, adesso che
sono bella, bella per te… James.
Bella, felice, sorridente, suadente, vivace…come tu mi vuoi.
Come tu la vuoi.
Sono ciò che desideri.
Ed infine, eccoti.
Proprio come ti avevo immaginato.
Sembri un cucciolo abbandonato. In un certo senso sei come un
ragazzino, che va preso per mano perché la realtà
non gli è sempre chiara.
Certo, parlo proprio io di chiarezza.
In un posto così, poi.
I tuoi capelli biondi sono scomposti dal vento. Sei proprio come quando
ti ho conosciuto.
Ricordo di averti osservato per un po’, con
quell’aria ancora da ragazzino.
Mi sei piaciuto molto. Fin da subito. Mary è stata felice di
averti sposato ed averti avuto accanto. Posso sentirlo.
Non vorrei chiamarti, mi piace starti a guardare da lontano,
perché mi fa pensare che non hai bisogno di me.
Eppure provo tanta pena per te, e so che mi vuoi vicino. Anche se
sappiamo entrambi la verità.
Verrei lì anche solo per abbracciarti, per non farti sentire
solo, abbandonato. Perché so che è questo che
desideri in questo momento. Desideri il calore, una certezza.
Ed io sono in grado di offrirtelo.
So cosa vuoi, lo so a prescindere dalle tue parole, dai tuoi gesti. Lo
so nel momento in cui lo desideri.
Perché… è destino che io mi chiamo
Maria, vero?
Ti vedo sempre più vicino, ancora non ti sei accorto di me.
Sento dentro di me di nuovo quella strana inquietudine. Devo
capire…devo sapere…
Se… tu lo sai…
Che noi ci siamo visti… incontrati, qualche attimo fa.
Anche se avevo quell’aspetto orrido… di quella
donna che vuole il mio posto.
In quel vestito rosa, poi macchiato di sangue.
“Hai ucciso
Mary di
nuovo?”
“Quella non
era Mary.
Mary è morta.”
Allora lo sai?
In fondo però…lo hai sempre saputo. Anche la
prima volta che ci siamo visti, tu già lo sapevi.
Non ti sei meravigliato della mia domanda. Un tempo mi avresti chiesto
come faccio a saperlo. Credo che in qualche modo tu ti sia abituato
all’idea che io sappia tutto di voi.
Mi parli, infatti, come se fossi stata lì, con te. Quando
l’hai vista. Quando l’hai incontrata finalmente.
Lei, con i suoi capelli scuri, il suo viso pulito, il bel vestito
floreale… eppure su un lettino d’ospedale. Come la
ricordavi prima che tutto degenerasse.
Ed io ti guardavo.
Mentre mi dicevi di essere stanco.
Mentre mi aprivi il tuo cuore, non ho saputo perdonarti.
Ti avrei davvero ucciso.
Tu invece non hai saputo colpirmi.
Per questo sono caduta da sola, morendo ancora una volta.
Perché lei ti amava, James. E anche tu. Anche se non sei
riuscito a sopportare la sua sofferenza.
“Era
soltanto una che io…”
…Che io…?
Non hai il coraggio per dirlo vero?
Eppure…mi libereresti se lo facessi.
Quanto avrei voluto che tu mi avessi ucciso.
“Maria?”
Ecco.
Ancora una volta non pensavi ci fossi vero?
Però…è così bello sentirti
pronunciare il mio nome.
Non devi sorprenderti. Io sono qui per te.
Non ti lascerò solo finché vorrai cullarti,
finché vorrai fuggire…come faccio io.
Questo è quello per cui sono nata. Questo è il
mio destino. Incontrare te. Sempre, ogni volta che lo vorrai. Io
sarò qui, perché sono nata per i tuoi desideri,
per i tuoi capricci.
Almeno fin quando non crescerai.
Spero che questo non succeda, perchè amo anche solo poterti
guardare mentre mi chiami e confondi il mio viso per quello di Mary,
per poi potertelo rimproverare.
Aspettavo da molto il giorno in cui avresti visto il mio di viso. Il
giorno in cui, pronunciando il mio nome, avresti pensato a me. Maria.
Però…
Però non pensavo sarebbe stato così.
Mi stai guardando con due occhi così tristi. Mi sembra di
vederti cercare di sorridermi, ma lo sento. Lo sento che hai solo paura.
Hai paura di rimanere solo… solo come me?
Meglio lottare o soccombere?
Anche io mi sono posta questa domanda quando mi accorsi che ormai non
c’era più nessuno accanto a me.
Lottare per poi morire. Era questa l’idea. Farla finita. Una
volta per tutte.
Non volevo affrontare tutta quella sofferenza, non volevo assecondare
il mio destino. Sarebbe bastato un “pam” e tutto
sarebbe finito.
Avrei dormito, finalmente.
Eppure sei tu che mi hai dato il coraggio per gettare via la pistola.
Immaginare il tuo viso, la tua meraviglia nel vedermi, il tuo
amore…che forse ti avrebbe condotto a me.
Io volevo essere tua. Per questo, valeva la pena andare incontro al mio
destino.
Però…adesso ho paura.
Ho paura.
Ho paura.
Adesso che… chiami il mio nome…
Io ho paura.
“Maria.”
Lo so…
So bene cosa mi dirai…
Questo era quello per cui sono nata.
“Che c’è James?”
Ho paura.
“Ti
voglio…Ti voglio con me…”
Però tu…mi lascerai morire, James…
Io questo lo so.
“Ne
sei sicuro?”
“Dai.
Andiamocene di qui”
Andiamocene…? Non sai il peso di queste parole. Al di la di
queste mura io non sarò più il tuo desiderio. Lo
sai?
Il mio ruolo sarà un altro. Io dovrò…
dovrò punirti.
Lasciami qui, ti prego.
Lasciami, e porta Lei con te.
Per questo, devo chiedertelo. Salvati, James. A te l’ultima
scelta, l’ultima chance. Dalla tua risposta si
determinerà tutto.
Questa è la mia ultima parola.
“E
Mary?”
Mary…
Mary…
Sarai sempre la fortunata tra noi due.
Quest’uomo non potrà mai dimenticarti.
Perché allora vuole me adesso?
Mi ami?
Mi odi?
Io sono nata per farmi amare da te. Io sono nata per farmi odiare da
te. E anche io. Io ti amo. Sono nata anche per amarti.
Però… però…
Io non voglio…n-non…ti prego! Non rispondere! Vai
da lei! Tu mi farai morie, James. Io lo so…che…
Non voglio morire!
Ti prego…non…non dirlo…
Non voglio, non così…
Io ti amo, allora perché non mi lasci qui…?
Per me…per te.
Ho così…paura…
Non voglio morire così! Non voglio vedere il mio corpo
consumarsi, non voglio vedermi sfiorire, la mia pelle degenerarsi per
la malattia e leggere nei tuoi occhi la pena che lei
già ti ha causato.
E dopo…quale sarà il mio destino dopo? Cosa ne
sarà di me?
Tu mi ucciderai, mi ucciderai per non soffrire.
Potresti evitare questa sofferenza, se solo…se
solo…
Va da lei!
Se solo non rispondessi, se solo il suo nome te la rievocasse alla
mente, se solo continuassi a seguire la sua luce.
Mary!
Siamo all’inizio, no?
Sulle sponde di questo lago. Dove ci siamo incontrati la prima volta,
James.
Può ancora succedere tutto.
Posso ancora accompagnarti al Lake View Hotel.
Conosco la strada, morirò ancora per te.
Però ti prego, non farmi finire così…
Non farmi finire come lei.
Lasciami.
Io non voglio essere la tua prossima condanna.
E non voglio…non voglio ammalarmi.
Non voglio essere questo!
Non voglio essere quello per cui sono nata.
Smettila di sognare.
Smettila di volermi.
Smettila di costruire questo sogno.
Non…voglio…rivoglio la mia vita!
Non…farmi…morire così…
Ti prego, James…!
TI PREGO!
“Non
preoccuparti, io
ho te adesso.”
Allungo le mie mani.
Mary, questa è la nostra ultima speranza. Perdonalo. E
perdona anche me.
Le tue memorie, di una lettera mai scritta e mai spedita. Ora
è tra le mie mani. Leggila James. E dopo ritorna qui.
Ritorna quando sarà tutto finito.
Ti aspetterò.
Questa volta ci sarò anche io ad aspettarti.
A Silent Hill.
Anche se tu mi
ucciderai…
...io…sono nata per te.
Sigh…
Sigh…
"Coff...Cofff...!"
"Devi riguardarti da
questa brutta tosse."
Non è importante io chi sia.
Io sono Maria...
...se lo desideri.
-ending Maria
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