HB, D! di just_a_girl (/viewuser.php?uid=62305)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
DISCLAIMER:
Naruto Uzumaki e tutti i personaggi del manga o dell’anime
Naruto sono proprietà di Masashi Kishimoto o di chiunque
altro ne possieda i diritti. Questa storia non è a scopo di
lucro e non intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione
e copyright.
Titolo: HB,
D! (oppure “BC, D!” , sta a voi decidere e
indovinare che cosa significa ^^)
Autore:
just_a_girl ( aylysangel )
Rating:
giallo
Genere:
Romantico
Avvertimenti:
Shonen-ai, One-shot, What if?
Note
dell’autrice:
Bé, che dire? Ho scritto questa One-shot senza pretese e la
dedico a tutti i fan di quel uragano di Naruto.
Auguri a Naruto e auguri a me!!! (eh sì… il 10
ottobre è la data anche del mio di compleanno…
hihi)
*Lasciate tracce del
vostro passaggio scrivendo una recensione, farete felice me e tutti
quelli che come me si cibano dei vostri pareri. Grazie.*
HB,D!
Sottili e delicati raggi di sole filtravano dalla finestra e andavano a
posarsi dolcemente sul volto ambrato di un giovane addormentato. I
capelli biondi come oro erano sparpagliati sul cuscino, il petto si
alzava e abbassava regolarmente, dimostrando il perfetto stato di
tranquillità nel quale il ragazzo era sprofondato.
Mugugnò leggermente facendo una piccola smorfia di
disappunto, infastidito da quei piccoli raggi solari che ora erano
diventati più insistenti. Si girò nel suo
giaciglio dando le spalle alla finestra, un sospiro soddisfatto
sfuggì alle sue labbra mentre si sistemava comodamente nel
morbido letto beandosi del calore emanato dalle coperte.
I minuti scorrevano tranquilli, l’atmosfera che lo circondava
era paradisiaca. O meglio: due secondi prima era paradisiaca, ora era
il più totale caos, grazie a quel dannato suono acuto che
proveniva da quel diabolico marchingegno chiamato sveglia.
Una mano sbucò pigra da sotto le coperte, mentre il
proprietario sbuffava contrariato, e cominciò a schiacciare
pulsanti a casaccio, senza trovare quel maledettissimo pulsante che
serviva ad arrestare quel armonioso suono che gli perforava i timpani.
Alla fine la questione si risolse, la sveglia non cantava
più siccome aveva avuto un bellissimo incontro ravvicinato
con il muro, finendo con l’essere soltanto
un’insieme di piccoli pezzetti sparpagliati per la stanza.
Silenzio…
Nella stanza ora alleggiava il più totale silenzio ma ormai
il ragazzo non riusciva più a prender sonno. Alzandosi
frustrato dal letto e imprecando contro certi aggeggi che disturbano il
sonno altrui, il biondo si diresse verso il bagno. Fece una veloce
doccia che servì molto a farlo ridestare dal torpore
mattutino dopodiché si lavò i denti, guardandosi
poi nello specchio e osservando le inconfondibili occhiaie che facevano
bella mostra sotto gli occhi, prova del fatto che negli ultimi giorni
non riposava più come si doveva. Ogni giorno sottoponeva il
suo corpo a sforzi sempre più grandi e andava a dormire
tardi ma per lui andava bene così. Davvero…
andava benissimo così.
Fece un profondo respiro e facendo leva sulle braccia, che erano
appoggiate al lavandino, raddrizzò la schiena
guardandosi nuovamente allo specchio.
Naruto Uzumaki era pronto a cominciare una nuova giornata.
***
“C- ciao Naruto-kun!”, suonò una voce
dolce ma insicura alle sue spalle. Il biondino si girò
trovandosi di fronte una bella ragazza con le gote purpuree, con gli
occhi, di uno strano color bianco-lilla, che guardavano verso il basso
e con i capelli corvini che le incorniciavano il volto. La ragazza
torturava un piccolo pacchetto che teneva tra le sue delicati mani.
Il biondo era leggermente sorpreso. Era uscito sulle strade di Konoha e
aveva incontrato i suoi compagni di squadra, Sakura e Sai, che gli
avevano detto che l’Hokage li aveva convocati nel suo
ufficio. Ora stava andando con loro verso il palazzo degli Hokage e
quando si era sentito picchiettare sulla spalla, non pensava di certo
di trovarsi davanti Hinata.
“Ciao, Hinata!” , rispose allegramente. La ragazza,
se è possibile, diventò ancora più
rossa.
“I- io, ecco… Io volevo darti
questo!”,disse lei tutto d’un fiato. Naruto
guardò lei, poi il piccolo pacchetto che gli era stato messo
davanti agli occhi, poi di nuovo la ragazza con uno sguardo
interrogativo a ornargli la faccia.
“ E’…è per te.”
,disse nuovamente Hinata provando a guardarlo in volto.
“ Per me?”, domandò lui perplesso.
Perché mai Hinata gli stava dando quel piccolo pacchettino?
“Naruto! Dai,vieni! Siamo in ritardo!”, lo
raggiunse la voce di Sakura.
“Aspetta un secondo, Sakura-chan!”, rispose alla
rosa. “Perché mi stai dando
questo?”,domandò rivolgendosi nuovamente alla
Hyuuga mentre accettava il piccolo pacchetto.
“P- perché… Ecco… I- io v-
volevo fa--“
“Naruto! Ti sbrighi?” Hinata fu nuovamente
interrotta da Sakura.
“Arrivo!”, urlò il
biondo,”Scusa, Hinata-chan, ma devo andare! Grazie del
regalo, comunque! Ciao, ci vediamo”, aggiunse facendo un
piccolo sorriso a mo’ di scusa e cominciando a correre verso
i suoi compagni mentre infilava il pacchettino in una tasca.
Hinata rimase lì, imbambolata, ancora sotto quel piacevole
shock provocato dal sorriso del biondo.
***
“Ragazzi, vi ho chiamati perché ho bisogno del
vostro aiuto.” ,disse Tsunade con un cipiglio serio in volto.
“Ho bisogno che voi esaminiate questi fascicoli.”,
aggiunse facendo vedere una pila di fascicoli piuttosto numerosi.
“Cosa? Pensavo che magari ci avresti mandato in missione, non
che ci avresti dato da esaminare delle stupide
cartacce!”,protestò Naruto.
“Queste cartacce,” ,aggiunse la donna guardando
più severamente il biondino, freddandolo sul
posto,”sono tutti i rapporti sugli avvistamenti e i vari
spostamenti fatti da Sasuke Uchiha negli ultimi mesi.”
,concluse.
Naruto sussultò dopodiché guardò la
donna intensamente, la sua attenzione catturata da quella rivelazione.
“Sembra che si sia reso conto di essere sorvegliato , anche
se non da vicino, e quindi nell’ultimo mese non si
è fatto più vedere e così noi abbiamo
perso ogni contatto.”,aggiunse lei. “Ho bisogno che
voi cerchiate ogni più piccolo dettaglio che possa
riguardare un qualsiasi collegamento dell’Uchiha con i luoghi
dove è stato avvistato in precedenza.”, concluse
infine.
Naruto non disse più nulla mentre Sai rispondeva per tutti e
tre.
“Va bene, Hokage-sama.”
***
Naruto si buttò con tutto il suo peso sul letto. Era stanco
morto! Per tutta la mattina non aveva fatto altro che esaminare quei
dannati rapporti, senza alcun risultato, il pomeriggio lo aveva passato
allenandosi con il maestro Kakashi e quando gli allenamenti erano
finiti, lui era rimasto fino a tarda sera ad allenarsi per conto suo.
Appena aveva finito, si era catapultato a casa e con le sue ultime
forze si è fatto una doccia. Non era riuscito nemmeno a
mangiare! Ma sinceramente in quel momento era così stanco
che strisciare fino in cucina sarebbe stata un’impresa
apocalittica. Sbuffò frustrato mentre giocava distrattamente
con la collanina che teneva al collo. La prese e la guardò.
Quello era il regalo di Hinata e lui lo trovava davvero molto carino.
Raffigurava una piccola volpe accoccolata su sé stessa con
la coda che finiva proprio sotto il musetto. Sinceramente non aveva
ancora capito il perché di quel regalo ma era più
che deciso a chiedere spiegazioni alla ragazza il giorno dopo.
Sospirò mentre portava lo sguardo sul soffitto. Oltre alla
luce lunare che illuminava la stanza, non c’era altra fonte
di luce lì dentro.
Cominciò a pensare.
Per quanto sarebbe riuscito ad andare avanti così? Da quanto
tempo continuava a rincorrere Sasuke Uchiha senza mai riuscire a
trovarlo e farlo tornare a Konoha? Si rispose da solo: tanto, tanto
tempo. E faceva male, troppo male sapere che i giorni passavano
inesorabili mentre lui provava a restare inutilmente indietro ad
aspettare l’arrivo di Sasuke. Ogni giorno si struggeva per
diventare più forte, faceva ricerche e tante altre cose e
tutto ciò ruotava intorno ad un’unica persona, a
Lui.
Si sentiva talmente stupido che gli veniva quasi da piangere dalla
frustrazione. Erano passati più di tre anni da quando Sasuke
se ne era andato e lui, invece di abbandonare lentamente
l’idea di un probabile ritorno del moro, cosa faceva? Sperava
sempre di più fino a quando, a un certo punto si era accorto
che tutti quei sentimenti che provava ogni volta che pensava o sentiva
il nome del Teme, i battiti del cuore che impazzivano,
l’agitazione, erano tutti dovuti a quella cosa che noi comuni
mortali chiamiamo Amore.
Naruto Uzumaki si era innamorato di Sasuke Uchiha.
Punto. La situazione era questa e ancora stentava a crederci, ma gli
bastava sentire qualcosa che riguardasse il moro per accorgersi che
invece era vero e che quella fitta al cuore faceva inconfondibilmente
male ed era reale. Quel amore lo stava uccidendo lentamente,
senza possibilità di scampo, e Naruto non faceva altro che
affrettare leggermente i tempi ammazzandosi con futili speranze.
Chiuse gli occhi, una piccola lacrima scivolava sul volto ambrato
mentre le braccia del buio e di Morfeo lo accoglievano tentatrici.
Un suono lo ridestò, i suoi acuti sensi da ninja erano
allerta. Infilò lentamente la mano sotto il cuscino ed
estrasse il suo kunai mentre provava ad analizzare la provenienza del
suono. Alla fine constatò che il rumore proveniva dalla
finestra della sua stessa stanza. Fece un respiro profondo carico di
anticipazione e balzò giù dal letto con il kunai
pronto per essere scagliato a chiunque fosse l’intruso ma,
constatò poi, non c’era più nessuno da
attaccare. La finestra era aperta e, dopo un’analisi
più attenta, notò qualcosa posto sul davanzale.
Si avvicinò lentamente, stando ben attento, e solo dopo
essersi assicurato che non ci fossero trappole, prese in mano
l’oggetto.
Quel giorno era proprio il giorno dei pacchetti, pensò
ironicamente.
Accese la luce e constatò la sua vera natura. Era del ramen
e allegato alla scatola c’era un bigliettino. Lo prese e lo
lesse mentre sul momento il cuore si fermava dal battere e poi
cominciava a pompare sangue fin troppo velocemente a causa di tutte
quelle emozioni che erano nate dentro di lui.
Buon Compleanno, Dobe!
Tre semplici parole che riuscirono a far nascere un bellissimo e
spontaneo sorriso sulle labbra di Naruto.
“Teme…” ,sussurrò di risposta
alzando lo sguardo e guardando fuori dalla finestra.
Occhi neri guardarono da lontano quella solare creatura mentre con un
“Dobe” sussurrato voltava le spalle e se ne andava
per la sua strada.
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=416409 |