Questa
storia è per la Vale, Celiane4ever, che sta avendo la
gentilezza di
sistemarmi il template per splinder. Lei voleva una SasuSaku lemon
sulle parole arabian qualcosa -neanche cito perché lo
farà qualcun
altro quando gliela scriverà-, io le lemon non le posso
soffrire,
quindi ecco la cosa più vicina a ciò che mi ha
chiesto XD In
compenso avete anche la versione ShikaIno legata a questa, scritta da
WhisfulThinking, che dovete leggere perché è
molto più brava di
me. Giuro. Qui Importante! Ogni riferimento alla danza del ventre come ballo per "cattive ragazze" è: A) pensato da Sakura e solo in virtù del luogo in cui si trovano dove anche il Gabibbo sarebbe considerato una cattiva ragazza B) Sakura è acconciata in un modo che mai si sognerebbe a Konoha! Grazie ad capitatapercaso che me l'ha fatto notare!
Divertitevi!
A
vedere quella disgraziata di Ino piegarsi in due dalle risate,
Sakura pensò che quella missione sarebbe andata all'inferno,
per
dirla in modo pulito.
«Sembro
una prostituta che si finge pagliaccio. O un pagliaccio che si finge
una... Oh, e piantala di ridere!» sbottò infine,
imbarazzata a
morte, con le guance in fiamme.
Ino
si portò una mano al petto, incamerando aria il
più possibile dopo
l'attentato al suo sistema respiratorio durato parecchi minuti.
«Non
essere idiota, per piacere. Io
ti ho aiutata a prepararti, non puoi che essere bellissima.»
si
vantò Ino, «A parte che persino una mezzo-piatta
come te, vestita
da ballerina o meglio da prostituta
pagliaccio che fa la danza del ventre,
è perfetta.»
Sakura
restò immobile, chiedendosi per quale aggettivo scagliarsi
contro
prima.
«Allora,
prima di tutto io non sono più piatta-»
«Mezzo-piatta.»
la corresse Ino, ignorata prontamente dall'amica.
«Ma...
sei tu quella esageratamente fornita. Poi, prostituta
pagliaccio che fa la danza del ventre?
Io non esco di qui. La missione portala avanti tu.»
Ino
riprese a sghignazzare.
«Piantala
ho detto!» strillò Sakura, portandosi il viso tra
le mani.
«Non
rido di te, stupida!» si offese infine la Yamanaka,
togliendole le
mani dal viso bruscamente e strisciando, con altrettanta poca cura,
un pollice sotto l'occhio di Sakura, per eliminare un microscopico
punto di matita non voluto. «Un altro po' di
ombretto...»
«Perché
stai ridendo, allora?» domandò Sakura, ora
sospettosa.
«Ma
per la faccia che farà il tuo
“accompagnatore”, Sakura. O non
hai pensato al fatto che il balletto che hai imparato finalmente a
fare lo dovrai esibire sotto il naso del nostro Sasuke-kun?»
cinguettò Ino, maliziosa, entusiasta e soprattutto maniaca.
«Oh,
porco di quel...»
Arabian
Inner Sakura
Sakura
era rigida come un palo, pallida tanto da tendere al verdolino,
fortunatamente quest'ultimo particolare nascosto dal trucco, e
tremava in maniera percettibile. Ino, accanto a lei, immancabilmente
rideva. Tenten, allarmata dalla situazione, ci tenne a ricordar loro
il piano.
«Eccoli
al tavolo, devi ballare al centro della sala e raggiungerli. Mentre
tu starai davanti a Rukeo-san e catturerai l'attenzione, la cameriera
meno in vista, ovvero Ino, si occuperà di effettuare lo
scambio con
l'informatore. Ce la fai, Sakura? Non è che adesso ti tiri
indietro,
vero?»
«Sto
per morire, vomitare e svenire e non so in quale ordine.»
rispose
Sakura atona.
«Perfetto.
Questo è lo spirito giusto.» concordò
Tenten dandole una sonora
pacca sulla spalla. «Comunque sei splendida vestita
così. Sul
serio. Scommetto che Sasuke non baderà più a
nessuna di quelle
cameriere e ballerine che ci hanno provato con lui per tutta la
sera.»
Gli
occhi di Ino si spalancarono all'inverosimile, prima che la sua testa
bionda si voltasse lentamente verso Tenten. Sakura rimase
perfettamente immobile, smettendo però di tremare. Poi, in
tono
molto formale, disse: «Come scusa?»
«Oh,
niente. Dimenticati ciò che ho detto. Cioè, lo
sai che tutte ci
provano sempre con lui, nulla di che.» la
tranquillizzò Tenten,
ridacchiando nervosamente.
«Tu
non hai detto che loro non ci proveranno più, tu hai detto
che lui
non baderà più
a nessuna. Ciò significa che prima ci ha badato. Mi sto
sbagliando?»
domandò allora Sakura, vagamente altezzosa nel modo in cui
pose la
domanda. Dentro di lei una voce familiare urlava di andare di
là e
spaccare tutto.
«Ehm.»
fu la precisa risposta di Tenten, mentre Ino spalancava anche la
bocca ed
emetteva
un suono
soffocato.
«No,
ho un'idea migliore.» ribatté improvvisamente
Sakura, con un
sorriso maligno.
«Cosa?»
fece Tenten, terrorizzata.
«Non
dico a te, dico alla voce nella mia testa.» rispose Sakura
divertita, voltandosi finalmente a guardarla in faccia con un sorriso
affabile, «Fatemi gli auguri.» disse, prima di
imboccare la porta.
«Oddio,
la Vera Sakura.» sussurrò Ino, annichilita.
Tenten
la guardò sgomenta: «Era... Era una battuta,
vero?»
«Non
farmi domande di cui non vuoi conoscere la risposta... e ora andiamo,
questa non me la perdo!» finì col gongolare
l'altra, tornata
allegra non appena la potenziale furia omicida si era allontanata
abbastanza.
Naruto
si versò una generosa quantità di drink nel
bicchiere, tentando
ancora di fingersi interessato a Rukeo, l'uomo più
pericoloso del
circondario, quello da tenersi buono, parafrasando Neji. Al suo
fianco Sasuke aveva smesso da tempo di recitare per dedicarsi
all'osservazione svogliata del palco, in cui si esibivano di tanto in
tanto artisti o, con l'arrivo della notte, donne non propriamente
vestite. C'erano anche Neji, Lee, che mai avrebbe mancato un incontro
con la “sua Sakura-san”, e Kiba, che mai avrebbe
mancato un
incontro con “una Sakura vestita da ballerina poco di
buono”, e
che quasi, per questa descrizione, si era preso un pugno da Naruto.
Shikamaru era lì giusto per controllare l'andamento della
missione,
secondo le balle che aveva confezionato per far credere che non gli
importasse che Ino si fingesse una cameriera altrettanto svestita in
quel bar.
Sasuke
sbuffò. La verità era che il team sette non
c'entrava niente con
quella missione, ma tra tutte le cose che ogni kunoichi e shinobi
avevano imparato in quegli anni per far fronte a qualsiasi tipo di
missione, le uniche a saper muovere qualche passo di danza erano
Sakura, Ino e Hinata. Naturale che la Hyuga fosse inadatta per una
missione simile, e tra Sakura e Ino, la migliore allieva della donna
chiamata per insegnar loro certe mosse era stata la prima. E
così il
team Gai aveva dovuto chiedere il loro supporto, e Ino mai avrebbe
lasciato l'amica sola in una simile situazione, avendo la settimana
libera e soprattutto sadica come si ritrovava. Per evitare che
venissero importunate dagli altri, i ragazzi si erano finti loro
accompagnatoria cui dare i soldi a fine serata e che in cambio si
occupavano della loro sicurezza, oltre che dei loro impegni. La
faccia di Naruto aveva scoraggiato più di un intraprendente
pervertito
venuto
a chiedere esibizioni private soltanto dopo aver visto Sakura andare
in camera a prepararsi.
L'
attenzione dell'Uchiha fu richiamata
da un
violento
attacco di tosse di Kiba, che si resse il viso con una mano per non
soffocare, mentre Lee saltava avanti e lo colpiva alla schiena.
Naruto, invece che aiutarlo, fissava con aria parecchio ebete l'aria,
con la mascella che andava cadendo. Sasuke ne seguì lo
sguardo,
notando solo allora che la musica era ricominciata.
Poi,
per evitare problemi imbarazzanti, poggiò il bicchiere
ancora pieno
sul tavolo, lontano da sé, senza riuscire a staccare gli
occhi da
lei.
Che
fosse lei si riconosceva dai capelli, sempre di quell'assurdo rosa.
Erano sciolti e cadevano in boccoli sulle spalle scoperte. Gli occhi
verdi erano incorniciati dal trucco scuro e illuminati dai
brillantini, la bocca per una volta esaltata dal rossetto, le forme
seminascoste dal tessuto trasparente del vestito, che lasciava
scoperto l'addome, sparendo sotto il seno e riprendendo molto in
basso sulla vita. All'ombelico una pietra brillante, e le gambe
scoperte da uno spacco vertiginoso.
Già
questo era bastato a uccidere mentalmente Naruto e far crollare
seduto Lee, lasciando Kiba a sbavare come l'animale che era per i
fatti suoi, mentre Neji e Shikamaru cercavano le compagne di squadra
in giro, giusto per evitare comportamenti scorretti. Ma ciò
che
catturò totalmente Sasuke furono i movimenti della donna che
si
trovava di fronte.
Sì,
avrebbe riso all'idea di chiamare Sakura così, fino a poco
prima. Ma
la danza seducente della kunoichi gli fece dimenticare ogni altra
cosa che non fosse l'ondeggiare malizioso di quel bacino, o il solco
tra i suoi seni che spariva dietro una bordatura dorata, o la bocca
sensuale e gli occhi carichi di malizia che gli stava puntando
contro. Anche il resto degli avventori era ammutolito, rapito da quei
gesti sinuosi e dai suoi passi appena accennati in avanti, che
facevano chiedere chi sarebbe stato il fortunato ad averla tra le
braccia durante quel ballo.
«Complimenti...»
commentò Rukeo, schiarendosi la gola, «Sicuri di
non voler
permettere esibizioni private? Guadagnereste cento volte di
più...»
La
musica cambiò, più rapida, e Sakura
ancheggiò sino a Sasuke,
spostando la sua sedia per la spalliera e così facendo
mostrandogli
generosamente tutta la sua scollatura, per poi tirarsi indietro e
riprendere a ballare davanti a lui, sfiorandolo di tanto in tanto con
la seta della gonna lungo le gambe o addirittura con le mani, sul
viso o sulle spalle.
Kiba
si piegò verso Naruto, sussurrandogli a un orecchio:
«Se adesso la
afferra, la porta fuori e manda a puttane la missione, gli faccio un
applauso di cuore.»
«Sarebbe
comprensibile.» concordò con voce flebile un
più che colorito
Naruto.
Sakura
scivolò nuovamente davanti a Sasuke, stavolta spingendo
volontariamente il seno contro il suo petto in una spinta audace che
tolse il poco fiato rimasto a Sasuke, e mentre con una mano che prima
gli teneva la spalla andava ad accarezzargli il collo, gli
sussurrò
a un orecchio: «Sei l'unico abbastanza controllato a cui
potessi
farlo.» sfiorandoglielo con le labbra, tirandosi poi indietro
lentamente per dargli il tempo di ammirarla ancora una volta.
I
suoi famosi occhi verdi, quelli glieli piantò
addossò, mentre
chinata com'era ora, gli
metteva
la mano
sulla gamba, risalendo verso l'alto.
Poi
Sakura sorrise, scoprendo i denti bianchi e un'espressione
incredibilmente innocente, come se non fosse consapevole dell'effetto
che gli stava facendo, gli fece l'occhiolino e si tirò
indietro,
mandando un bacio con la mano a Naruto e Kiba. Quest'ultimo finse di
raccoglierlo con una mano e se lo portò al cuore ridendo
sguaiatamente.
Sakura
sparì dal campo visivo di Sasuke, che non si era mosso
minimamente e
continuava a fissare stoicamente avanti, perso e col viso
congestionato, le mani strette a pugno per la frustrazione di non
potersi muovere di lì, e il fiato corto. Tre minuti di
esibizione
contati, e stava vagliando la possibilità di spingerla sopra
il
tavolo e farla sua già prima che gli si avvicinasse in quel
modo
davvero poco appropriato per una missione, maledetta
strega.
«Ora
capisco.» accennò Rukeo, mentre Naruto si lasciava
andare a una
sghignazzata che era più una crisi di nervi. Neji
tentò di
rianimare Lee scrollandolo per un braccio, ma non ci fu verso.
Shikamaru
invece incontrò lo sguardo di Ino, che rispose con un veloce
battito
di mani vittorioso che la diceva tutta su come Sasuke fosse apparso
anche a occhio esterno. Nessuno avrebbe mai
sospettato che fossero loro le spie da Konoha, ora. E Ino li avrebbe
presi in giro entrambi per sempre.
«Dev'essere
eccitato da morire, sta a vedere se non la va a prendere appena
finisce la musica!» esclamò Ino rivolta a Tenten,
che si coprì gli
occhi con una mano.
«Ti
prego, non voglio immaginare, d'accordo? Fatto tutto?»
«Ovviamente.»
confermò Ino, senza starla troppo a sentire e sporgendosi
contro il
bancone per vedere meglio.
Appena
Sakura uscì dalla sala, scoppiò un fortissimo
applauso e richieste
di bis, nonostante fosse un'esibizione priva di spogliarelli, le
più
acclamate quella sera. Probabilmente le allusioni restavano le
preferite di tutti coloro che volevano sentirsi col controllo della
situazione in mano. Sasuke compreso, che scattò da tavola
come una
scheggia, senza premurarsi neppure di fingersi glaciale come al
solito.
«Sembra
furioso.» boccheggiò Kiba, riprendendosi dalle
risate e dagli
applausi. Naruto aveva battuto le mani abbastanza da farsi male, e
alzò le spalle.
«Magari
lo è, è tutto strano quello.» disse,
non del tutto convinto.
Sasuke
oltrepassò una fila di persone che non definì
neppure mentalmente
come esseri viventi, tanto che una ragazza incauta che si mise nella
sua strada rischiò di essere spedita contro un muro.
Acciuffò
Sakura per un braccio e la tirò nel camerino dove pochi
minuti prima
Ino la torturava, chiudendo la porta con un calcio e poi girando la
chiave nella toppa.
«Ma
tu mi hai preso per scemo.» esordì con voce
rabbiosa, che Sakura
conosceva bene. «Credi di poterti prendere gioco di
me?»
«Sì.»
rispose sinceramente Sakura, scoppiando a ridere di fronte
all'espressione mortalmente offesa dell'altro. «Eddai, era
solo un
ballo! Con chi dovevo farlo, con Lee, così mi moriva
lì?»
«Per
tua informazione Lee è morto comunque, stasera.»
ingiunse lui,
tetro, attirandola di nuovo a sé. «Come
hai...»
«Cosa?»
domandò lei, aggrottando la fronte, confusa. Era ancora su
di giri e
incapace di pensare, motivo tra l'altro per il quale non si era resa
conto di tutto il caos combinato e ancora era relativamente serena.
«Niente.»
la liquidò lui.
«Cosa?»
ripeté lei, allungandosi appena verso di lui, tanto che lui
ne poté
sentire il respiro sulle labbra.
La
baciò all'istante, con urgenza, gli occhi neri ora chiusi,
fino a
un secondo
prima di nuovo furiosi.
Sakura
conosceva bene anche quelli, sembrava sempre arrabbiato prima di
baciarla, sebbene non lo fosse mai stato così tanto.
O
dipende dalla presa in giro?
Beh,
visto come ha funzionato direi di farlo più spesso!
Sakura
ricambiò il bacio con violenza e incrociò le
braccia intorno al suo
collo, sentendosi trasportare contro il banco del trucco e finendoci
seduta sopra, allargando le gambe per lasciarlo avvicinare ancora e
poi allacciargliele attorno. Sasuke smise di baciarle le labbra,
scendendo sul collo, sulla spalla, e lasciandovi un piccolo morso,
mentre lei gli stringeva i capelli tra le dita e le mani di lui
esploravano ogni centimetro scoperto dal vestito.
Lo
spinse indietro, ignorando la sua espressione confusa e aprendo la
sua giacca, sfilandogliela velocemente. Sasuke scosse la testa,
bloccandole le mani e catturandola con uno sguardo insolitamente
preoccupato, oltre che ancora cupo. Quell'occhiata non era
nient'altro che il suo modo di chiederle il permesso di continuare.
Sakura rise, ebbra di felicità e di emozione, e gli
rubò un altro
bacio. Stavolta anche le mani di Sasuke salirono lungo il vestito
dell'altra, strappando via la fascia che teneva sul seno. La
tirò in
piedi, spingendola verso la più comoda poltrona, e lei vi si
lasciò
cadere, mentre lui le scivolava sopra.
«Sei
veramente un idiota.»
«Io?»
fece Sasuke, tra il minaccioso e lo sconcertato.
Sakura
non si lasciò intimidire e gli rifilò
un'occhiataccia: «Mi spieghi
adesso cosa esattamente dovrei mettermi addosso per uscire di qui? I
miei vestiti li ha Ino in borsa, e non penso che tu voglia andarle a
dire che mi hai strappato la maglietta e la gonna.»
«Se
tu quella la chiami maglietta...» commentò Sasuke.
Sakura batté un
pugno a terra, per riportarlo all'attenzione. «Sì,
chiamo Tenten.»
borbottò spazientito.
«La
prossima volta non farti prendere dalla foga.» si
raccomandò
Sakura, provando a legare il mezzo straccetto rimasto per nascondere
il seno.
Sasuke
inarcò un sopracciglio, prima di lasciarsi andare a un
sorriso che
lei giudicò da infarto. O da stupro. O
entrambi.
«E
piantala, hai capito che intendevo...» bofonchiò
lei, arrossendo.
«Adesso
mi
diventi rossa?»
la stuzzicò lui, portando una mano sulla sua vita e
attirandola a
sé.
«Tu
sei arrossito ben prima quando ballavo.» lo gelò
lei, esultante. La
lasciò andare subito, imbronciato.
«Non
è assolutamente vero.»
«E
arrossirai ancora. Sappi che ho tenuto la parte migliore per un
incontro senza pubblico...» concluse lei, maliziosa. Sasuke
tornò a
sorridere, rinunciando
all'aria
scocciata.
«C'è
una parte migliore?» domandò interessato.
«E dimmi, Tenten può
aspettare?»
«Suppongo
di sì, se accetti di vedere una danza del ventre senza gonna
svolazzante...»
«Penso
di poterne fare a meno.» accettò lui, sedendosi
nuovamente sulla
poltrona.
-Ascolta
più spesso la voce della tua coscienza. Sono io la migliore,
non
dimenticarlo!
-Dio,
sono veramente schizofrenica.
-L'hai
detto, carina.
Sì
e sì. E' Inner Sakura
quella con cui Sakura dialoga sia mentalmente che a parole [la Sakura
che mostra a tutti è quella che parla a sinistra, nel caso
non si fosse capito, quella a destra è la Inner che termina
con l'immancabile "carina"], e mi
diverto un sacco a descrivere un Sasuke che ci rimane di
merd- a stoccafisso. No, non è che Sakura sia
schizofrenica, soffre solo di personalità multipla, che
riemerge
soltanto quando le intenzioni delle due non vanno vicine. La normale
Sakura non avrebbe mai avuto il coraggio di fare un attacco simile a
Nostro Signore degli Scoiattoli, Inner sì. Ino la conosce da
tempo,
prevedeva già morte e devastazione.
Mi
rendo conto che potrebbero
essere entrambi ooc, ma io non riesco a fare niente di minimamente
hot e incasino tutto XD Che Sasuke possa avere l'aria furiosa quando
è eccitato è qualcosa che mi figuro in mente per
via del suo
sguardo focoso XD
Fin'ora
i due si erano soltanto
sbaciucchiati di tanto in tanto, eh. Erano quel tipo di coppia che
ancora non ha chiarito se è una coppia o meno.
Ma
tanto lo sappiamo tutti che
si sposano <3
Vale,
mi dispiace se non è
all'altezza, ma ho traviato la Sil e troverai anche qualcuno che
scriverà su quelle parole!
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